Chiti, Martini e gli albori della storia della musica:

Girolamo Chiti (1679-1759), maestro di cappella at San Giovanni in Laterano and epigone of the so-called "Roman school", was one of the most assiduous correspondents of Father Giambattista Martini. Indeed, the two exchanged over four hundred letters in the course of fourteen years, between...

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Bibliographische Detailangaben
1. Verfasser: Morelli, Arnaldo 1955- (VerfasserIn)
Format: Elektronisch Artikel
Sprache:Italian
Veröffentlicht: 2023
Schlagworte:
Online-Zugang:Abstract
Volltext
Zusammenfassung:Girolamo Chiti (1679-1759), maestro di cappella at San Giovanni in Laterano and epigone of the so-called "Roman school", was one of the most assiduous correspondents of Father Giambattista Martini. Indeed, the two exchanged over four hundred letters in the course of fourteen years, between 1745 and 1759. Based on an examination of this correspondence, the article scrutinizes the fundamental helpChiti offered to Martini in preparing his Storia della musica, on the one hand helping to locate and continu-ously sending precious materials such as treatises on musical theory and ancient and modern compositions while on the other hand engaging in a fruitful exchange of ideas on music, especially sacred music. Although both were convinced that the foundation of composition lay in counterpoint treatises and sixteenth-century polyphony, the ideas and work of Chiti and Martini reveal that they were not conservatives, opponents of modernity, but rather two personalities participating in an authentic eighteenth-century spirit.
Girolamo Chiti (1679-1759), maestro di cappella di S. Giovanni in Laterano ed epigono della cosiddetta "scuola romana", fu uno dei più assidui corrispondenti di padre Giambattista Martini. Nell’arco di quattordici anni, tra il 1745 e il ’59, infatti, i due si scambiarono oltre quattrocento lettere. Grazie a questa corrispondenza, l’articolo approfondisce il fondamentale aiuto offerto da Chiti a Martini alla stesura della sua storia della musica, da un lato, con il reperimento e il continuo invio di preziosi materiali, quali trattati di teoria musicale e musiche antiche e moderne; dall’altro, con il fecondo scambio di idee sulla musica, in particolare sacra. Pur convinti che i fondamenti della composizione andassero colti nei trattati di contrappunto e nella polifonia cinquecentesca, alla luce delle loro idee e del loro operato, Chiti e Martini si rivelano non come conservatori, oppositori della modernità, ma come due personalità partecipi di un autentico spirito settecentesco.
ISSN:2974-7287

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