Palazzo Scaglia di Verrua e l'isola di Sant'Alessio in Torino: storie di case, di palazzi e di famiglie
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1. Verfasser: | |
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Format: | Buch |
Sprache: | Italian |
Veröffentlicht: |
Invorio (NO)
Widerholdt
2009
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Schlagworte: | |
Online-Zugang: | Inhaltsverzeichnis |
Beschreibung: | XII, 377 S., [8] Bl. zahlr. Ill., graph. Darst. 30 cm |
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PALAZZO SCAGLIA DI VERRUA
E
L ISOLA DI SANT ALESSIO
IN TORINO
Storie di case, di palazzi e di famiglie
Widerholdt
Frères
INDICE SOMMABIO
INTRODUZIONE
......................................................................................................................................................................................
p.
Xi
CAPITOLO
І
—
fl
«caiignone» nel Medioevo e nel Rinascimento
...............................................................................................
p.
1
Caratteristiche generali dei «carignone». Evoluzione delle proprietà
dał
secolo
XIV.
Gli antichi consegramenti delle case. La famiglia Bec¬
cuti. Famiglie del «carignone·: de
Strata,
Rueglio, Berzetti di Buronzo, de Angeletis, Soave, Dal Pozzo. Isola, Anglesio, Canavosio,
Gueril¬
lo,
Cavallino, Vicino. Altre famiglie. Situazione nel
1559.
CAPITOLO
Π
-Antiche case acquistate dai cistercensi della Consolata di Asti
(I)
..................................................................
p.
17
Marchisio. ¡Michele Canuto acquista parte di casa da Sebastiano Isola. La casa va a Giovanni e Giordano, figli di Michele. Accordo tra
gli eredi Canuto. Stretti contatti tra
і
Canuto e
i Sapino.
La casa è divisa
tra i
Canuto. Giovanni Rocco Canuto vende la sua parte a
Simone
Sapino.
I
coniugi Margherita Canuto e
Simone
Montforte
vendono la loro parte di casa a
Simone
Sapino.
Muore
Simone.
Inventario dei suoi beni. Maria Elisabetta, figlia di
Simone,
sposa Carlo Amedeo Marchisio. Il loro figlio Giuseppe Maria entra nell or¬
dine cistercense. Lavori in casa Marchisio. Muore Carlo Amedeo. Erede è il figlio Giuseppe Maria, cioè il convento cistercense di sua
residenza. Transazione tra
і
cistercensi e il conte Scaglia di Verrua. La proprietà della casa si consolida nei cistercensi di Asti.
Fusero. Proprietà di
Lorenzo
Fiore. La casa passa a Maria, moglie di Guglielmino Cervini. Gli eredi Cervini vendono a Giovanni
Rolando.
La casa dipende dal priorato di Sant Andrea di Torino. Divisione tra gli eredi Rolandi. Nicola Rolandi vende la casa a Giovanni Fusero. La
casa è acquistata dalla contessa Maria Angelica Scaglia di Verrua,
tutrice
del figlio Maria Augusto Ignazio Manfredo. È data in usufrutto a
Filiberto Viale e poi donata.
I
Viale vendono la casa ai cistercensi di Asti.
Gmmpinl La casa è soggetta al priorato di Sant Andrea. Bertone Grampini e Antonio Garino acquistano la casa da Giuseppe Chiaffredo
Focchiardo. Antonio Garino, vende la sua parte di casa a Bertone. L eredità di questo va ai figli Alessandro e Giovanni Battista. Giovan¬
ni Battista vende parte della casa al conte Carlo Vittorio Scaglia di Verrua. Francesco Tommaso, figlio di Alessandro, vende la sua casa al
prevosto Giovanni Grampini, figlio di Giovanni Battista.
I
Grampini riconoscono che la loro casa dipende dai
cistercensi
della Consolata
di Torino, subentrati nei dirmi del priorato di Sant Andrea. Giulio Cesare, erede anche del fratello prevosto Giovanni, istituisce suo erede
il figlio Ottavio, che vende la casa ai cistercensi di Asti.
CAPITOLO
Ш
-
Antiche case acquistate dai cistercensi della Consolata di Asti
(Π)
................................................................
ρ
31
Teppati. Aresmino Teppati, giureconsulto, è proprietario della casa. Accordo con la famiglia Canuto. Testamento di Aresmino e anche
della moglie Maria
Familia.
Erede è Bartolomeo Teppati. A questo succede il figlio Giovanni Battista, notaio, che poi vende la casa alla
contessa Maria Angelica Scaglia di Verrua. La casa va al barone
Jean-François
Ferrod come -cessionario- della defunta Maria Angelica. Ven¬
dita giudiziale della casa. La acquista il procuratore Giuseppe Mercandino. Accordo di questo con il conte Giuseppe Antonio Scaglia di
Verrua. Vendita della casa ai cistercensi di Asti.
Pastoris.
Isabella Braneri, figlia ed erede di Vincenzo Giacomone, vende la casa all orefice Orazio Astesano. Maria Astesano, a nome del
marito, vende la casa ad Alessandro e Giovanni Pietro
Pastoris.
Alessandro acquista metà delia casa di Ludovici)
Maiadra
(confinante con
ia sua). Muore Alessandro: inventario delia sua eredità. Divisione dei beni
Pastoris.
I
fratelli Pietro Giacomo e ii priore Bartolomeo
Pasto¬
ris
si accordano. Eredita Giovanni Battista, figlio di Pietro Giacomo. Muore e lascia
і
beni al!e sorelle Giovanna Maria Battista, moglie di
Alfonso Berengario, e Caterina Teresa, moglie di Giuseppe Maria Capellini. Il priore Bartolomeo nomina le due nipoti sue eredi. Divisio¬
ne dei beni tra le sorelle. Accordo tra il conte Capellini, erede della moglie, e ia contessa Berengario. La casa va alia contessa, che deci¬
de di lasciare
і
beni all Ospedale San Giovanni Battista. L Ospedale vende la casa ai cistercensi di Asti.
Malwim.
Enrico Giacomone, -maestro di archibugi·, è proprietario di parte della casa. Giovanni Battista Gastaldi. medico, acquisisce dalla
moglie Caterina Della Porta, vedova del maestro Milano Ostina, parte della casa di questo. Il Gastaldi sì accorda con la comunità di San
Giorgio Canavese, amministnitrice dell Elemosina dei pcweri, pure erede di Milano. Giovanni Battista Gastaldi vende la sua casa all avvo¬
cato Gemiamo Battueili. Gii eredi Battuelli restituiscono la casa ai Castaidi. Gli eredi Gastaldi vendono la casa al notaio Ludovico
Maia¬
dra.
Questi acquista anche la parte di casa appartenente al sarto Giovanni Battista Giacomone. figlio ed erede di Enrico. Cede metà della
casa ad Alessandro
Pastoris,
Muore Ludovico
Maiadra.
Giovanni Battista, uno dei suoi figli, vende la sua parte di casa ai coniugi Pertusio.
Margherita Benedetta Pertusio dona la casa al priore Francesco Antonio Olivetti. Questi la dona a Michele Antonio Rossi, procuratore
presso il Senato. Secondo Agostino
Maiadra,
figlio ed erede di Giovanni Battista, cede la sua parte di casa alla sorella Rosa Giacinta,
moglie di Alberto La Pìerra, Le due case Rossi e La Piena sono vendute ai cìstercensi di Asti.
CAPITOLO
IV
-
Antiche case acquistate dai conti Scaglia di Verrua
............................................................................................
p.
41
Guerritlo. Il notaio Francesco
Guerillo
è proprietario della casa. La lascia ai figli Enrico e Giovanni Battista. Questi diviene sacerdote. La sua
eredità va alle sorelle Paola e Caterina. Enrico lascia la sua parte di casa al figlio Carlo Enrico e a numerosi altri eredi. Gli eredi Guerrillo ven¬
dono la loro casa al conte Augusto Manfredo Scaglia di Verrua.
Isola. Parte della proprietà dipende
dalľ
abbazia di Rivalla. Vendita di parte del cortile della casa ad Antonio Solare Parte della casa è ven¬
duta da Sebastiano Isola a Michele Canuto.
1
figli di Sebastiano sono posti sotto la tutela dello zio Ottavio. Altra parte della casa è vendu¬
ta a Vespasiano
Mašino.
Giovanni Battista Isola vende parte della sua casa a Giovanni Francesco Cuneo. Ottavio Isola e il nipote Giovan¬
ni Battista vendono le loro case al conte Carlo Vittorio Scaglia di Verrua.
Mastno. Vespasiano
Mašino
acquista pane della casa degli Isola. Fa eseguire vari lavori. La casa è sottoposta all abbazia di Rivalla. È ven¬
duta al conte Carlo Vittorio Scaglia di Verrua.
Cuneo, Giovanni Francesco Cuneo acquista parte della casa degli Isola. Lavori nella casa. Parte della casa è venduta da Giulio Cesare
Cuneo ad Antonio Molineri. La restante parte è venduta ai conte Carlo Vittorio Scaglia di Verrua.
Borgarelli. Filippo Borgarelli è proprietario della casa già del capitano Giovanni Paolo Regale. La casa va alla figlia Caterina, moglie di
Matteo Maina. È permutata con una casa di Chieri. La casa va agli Isola e ad altri eredi Osella e poi è venduta al chirurgo Giovanni Ros-
sano, È ereditata dal figlio
Gaspare
Agostino, che nomina suo erede il cugino Giovanni
Lorenzo,
chirurgo. La casa è venduta al conte
Alessandro
Gerardo
Scaglia di Verrua.
Zucca, innocenzo Gatto acquista la casa dal mìnusiere
Etienne
Roba, che l aveva avuta da
Gaspare
Bottino e dai De
Martina.
Tommaso
e Giovanni Francesco Gatto vendono la casa alio -speciaro Antonio Molineri. La casa va alle sue figlie, che vendono al prefetto Onorato
Zucca. Parte della casa è ceduta a Giovanni Francesco Galimberti, che la lascia al figlio Antonio Bernardino. Erede di questo è Giuseppe
Maria Tabasso, che mette la casa all incanto. La acquista l avvocato Giuseppe Zucca, figlio di Onorato. Gli eredi Zucca vendono la casa a
Carlo Giovanni Battista Cucherano d Osasco agente a nome
ciel
conte Giuseppe Antonio Scaglia di Verrua.
CAPITOLO
V
-
Palazzo
Frichignono
di CasteUengo
.........................................................................................................................
p.
53
Proprietà del datore in leggi Costando Filippi. La casa passa al duca
Emanuele
Fìliberto, che la vende al marchese Ascanio
Bobba. Que-
sìi fa eseguire importanti lavori e abbellimenti. Lite Bobba-San Martino di Parella. Da Ascanio
Bobba
la casa passa al marchese Alberto,
L eredità di questo va al cugino Ascanio. inventario dei beni di Alberto. Accordo tra Ascanio
Bobba
e
і
Watteville signori di Conflans. La
casa
¿·
ceduta a Francesco Filippo Watteville. Passa poi a
Gaspare
Graneri. Tommaso e Marco Antonio
Granen
e Giovanni Turinetti ven¬
dono il palazzo al conte Ettore
Bonifacio
Frichignono di CasteUengo. Lavori nel palazzo. L eredità va a Giovanni Antonio
II,
figlio di Etto¬
re
Bonifacio.
Esecuzione di altri lavori nel palazzo e sopraelevazione d un piano. Contrasti per ragioni di confine tra
і
Frichignono di
CasteUengo e gli Scaglia di Verrua. Locazione di appartamenti del palazzo. Muore Giovanni Antonio
II.
Eredita il figlio Giovanni Ettore
Bonifacio.
Lite tra questo e la sorella Maddalena Gianazzo di Pamparato. Contrasti e accordi tra
і
Frichignono e gli Scaglia. Muore Gio¬
vanni Ettore
Bonifacio.
Eredita il figlio Giovanni Antonio IH. Questi acquista una parte di edificio appartenente al conte Giuseppe Anto¬
nio Scaglia di Verrua. Accordo tra
і
Frichignono e gli Scaglia. Il conte Giovanni Antonio
Ш
fa sistemare
і
locali vendutigli dal conte di Ver¬
rua Progetta dell architetto Paolo Francesco Rocca. Esame e decisioni del Senato sui lavori di miglioramento nel palazzo ai fini delia pri¬
mogenitura. Testamento eli Giovanni Antonio III. Eredita il primogenito Giovanni Cesare Maria, ma è menzionato anche il secondogeni¬
to Giuseppe Bartolomeo. Il palazzo è venduto a Francesco Miraglio. Inventario dell eredità Frichignono. Debiti dei Miraglio. Il palazzo è
aggiudicato all incanto a Domenico Borghese. Questi lo vende a Francesco Bartolomeo Frichignono, conte di Pietrafuoeo, che lo lascia
in eredità al nipote Adolfo. Vendita del palazzo a Sabino Bettola. Accordo di questo con il conte Cesare
Emanuele
Balbo Benone di Sam-
buy con l intervento dell architetto Giuseppe Bollati e
delľingegnere
Costammo
VigiteUo.
L eredità di Sabino Bettola va al pronipote Gior¬
gio Bettola, che vende iì palazzo al notaio Giovanni Giacomo Durando. Sopraelevazione d un piano del palazzo su progetto dell inge¬
gnere Alessandro
Testőre.
Il notaio Edoardo Durando, figlio ed erede di Giovanni Giacomo, vende il palazzo al conte
Emanuele Balbo
Bertone di Sambuy, marchese di Breme.
APPENDICE
-
Locazioni di appartamenti e
cti
botteghe
..........................................................................................................................
p.
79
CAPITOLO VI ~ Casa Comotto
.............................................................................................................................................................
p.
83
La casa è di proprietà del maestro di scuola Milano Ostina. Morte di questo. La sua eredità va all FJemosina dei poveri di San Giorgio Cana-
vese e l usufrutto alla vedova Caterina Della Porta. Accordii tra
ła
comunità dì San Giorgio Canavese. amministratrice dell Elemosina dei
w
poveri,
e
і
familiari di Milano e, in particolare, la vedova. La casa è affittata a nobili personaggi. Pessime condizioni della casa. Problemi
per la comunità di San Giorgio Canavese. La casa è affittata al notaio Giovanni Battista Pennacino, Questi si accolla l onere dei lavori di
restauro. La comunità di San Giorgio Canavese decide di vendere la casa a Pennacino in cambio d un
censo
annuo. Giovanni Battista Pen¬
nacino nomina sua erede la figlia Maria Angelica, moglie di Pietro Maurizio Comotto. Questi muore senza testamento. Gli subentra ti figlio
Francesco
Emanuele.
Inventario dei beni. Transazione tra Maria Anna Angiono, vedova dì Francesco
Emanuele,
e
і
cistercensi
di Asti.
Muore Giuseppe Gaetano, figlio di Maria Anna. Inventario dei beni. L eredità va alle figlie Anna Maria e Anna Rosa. La casa è posta all in¬
canto ed è acquistata da Carlo Antonio Costa, segretario nelle Regie Finanze. Perviene poi a Giuseppe Costa, che la lascia ai figli Carlo e
Antonio Patrizio. Carlo muore. La sua parte di eredità va al fratello e alla madre
Clara
Vallino, Questi vendono la casa a Giovanni Dome¬
nico Soffietti. Giuseppe, erede di Giovanni Domenico, si accorda con la contessa Anna Felice San Martino della Motta. La casa passa a
Gaetano, figlio di Giuseppe. Vendita a Pietro Antonio Simondetti, che la dona alla figlia Luigia. Questa con il marito
Andrea
Capello la
vende a Carlo Alberto
Rodina.
Gli eredi
Rodina
la vendono a Michele Prato, da cui è venduta ad
Abram
Leon Foa, Questi vende a Biagio
Motto. Il figlio ed erede Carlo vende la casa al conte Raimondo Balbo Bertone di Sambuy.
CAPITOLO
VD
-
Palazzo San Martino di Parella
...............................................................................................................................
p.
93
II palazzo è della famiglia de
Strata.
Difficoltà economiche di Carlo de
Strata.
La proprietà passa ad Alessio di Loranzè (poi San Martino di
Parella). Controversie per la proprietà della casa: liti tra
і
Garino,
і
Signorino, gli Incisa,
і
Delfino. Sentenza di
Perino
Belli. Sentenza sena¬
toria: prevale Alessio San Martino di Parella, che consolida la sua proprietà, lite per
і
confini con Ascanio
Bobba.
Muore Alessio. L eredità
va al figlio Paolo
Emilio.
Vicende della cappella di Santa
Brígida.
Muore Paolo
Emilio.
Gli subentra il figlio Alessio Maurizio. Inventario del-
ľeredM.
Accordi tra
і
fratelli San Martino di Parella. Figura di Carlo
Emilio.
Sue disposizioni testamentarie. Eredita il figlio Ghiron Siila, che
muore in guerra in Sicilia senza discendenti. È istituito erede il nipote Francesco Ghiron
Silk
Wicardel de Fleury. Il titolo e
i liení
della pri¬
mogenitura vanno a Giovanni Antonio, zio di Ghiron Siila. Inventario dei beni di Ghiron Siila. Stima dei palazzo. Accordo tra Giovanni
Antonio San Martino di Parella e Francesco Ghiron Siila Wicardel de Fleury. Lite tra Giovanni Antonio e il conte Giuseppe Antonio Scaglia
di Verma. Muore
Ü
marchese Giovanni Antonio. Inventario dei beni. Eredita il tìglio Giuseppe Antonio sotto la
nitela
della madre Anna
Luisa Vallesa.
Nuova stima del palazzo. Vertenza San Martino Provana di Parella-Scaglia di Verrua: arbitrato del presidente del Senato Igna-
zio Maurizio Graneri. Vendita del palazzo al conte Giuseppe Scaglia di Verrua.
CAPITOLO VEDI
-
Palazzo dei elstercensi della Consolata di
Astí
...............................................................................................
p.
109
I cistercensi
di Asti,
proprietari
di casa Marchisio. decidono di ricostruire e ampliare la loro proprietà. Progetto dell ingegnere Giu¬
seppe Ignazio Bertola. Sono acquistate le case Viale, Grampini e Mercandino. Trattative con l Ospedale San Giovanni Battista, che
alla fine vende la sua casa ai cistercensi. Questi acquistano anche le case Rossi e La Pierra. Grosso impegno finanziario dei cistercen¬
si per la costruzione del loro palazzo. Numerosi censi e prestiti. Capitolazioni relative ai lavori. Perizia dell architetto Felice Maria
Morari.
Accordi tra
і
cistercensi
e il conte Giuseppe Antonio Scaglia di Verrua con l intervento dell ingegnere Bertoia. Parere dell ar¬
chitetto Antonio
Bernardo
Vittone: Accordo tra
і
cistercensi e
і
Comotto. Nuovi contrasti e nuovo accordo tra
і
cistercensi
e il conte
Scaglia di Verrua. L ufficio del -gioco del seminario· nei locali dei cistercensi. Questi sono costretti a vendere il palazzo. Lo acquista
l abate Giovanni Villa. Lite Villa-eredi Scaglia di Verrua. L abate Villa dichiara che l effettivo proprietario del palazzo è Giuseppe
Canova. Questi muore e nomina erede il nipotino Giuseppe Luigi Bertalazone. Il palazzo è venduto ad Alessandro Ceresa di Bonvil-
laret.
I
figli Giuseppe e Clemente dividono
í
tieni paterni. Il palazzo va a Clemente, che lo vende al conte Cesare
Emanuele
Balbo
Bertone di Sambuy.
CAPITOLO
IX
-Palazzo Scaglia diVerraa
(1559-1649)..................................................................................................................
р. Ш
Proprietà Berzetti di Buronzo. L eredità va ai Gottofredo di Buronzo e poi a Maddalena Solere di Genola e agli Avogadro di Cerrione.
Legazione ad Amedeo Ponte e poi ad Antonio Solaro, tesoriere generale dei Savoia. Il Solaro acquista la casa e la ristruttura. Morte di
Antonio Solaro. L eredità va alle due figlie. La casa è concessa a Nicolo Coardi. Contrasti con
і
San Martino di Parella per ragioni di con¬
fini. La casa è acquistata dal conte Carlo
Emanuele
Scaglia di Sostegno, marito di Francesca Margherita Solaro. Lì proprietà passa al conte
Filiberto
Gerardo
Scaglia di Verrua e poi al figlio Augusto Manfredo. Questi acquista casa Guerrilio. che poi cede alla suocera
Claudia
de
Saint-Michel
d
Hermanee.
Eredita il figlio Carlo Vittorio. Questi acquista la casa Cuneo, la casa
Mašino,
parte della casa Grampini e le due
case Isola.
CAPITOLO
X
-
Palazzo Scaglia di Vernia
(1649-1718) ...................................................................................................................
p.
145
Lavori progettati dall ingegnere Giovanni
Andrea Garabello.
Morte del conte Carlo Vittorio Scaglia di Verrua. Divisione dei beni tra gli eredi,
U
titolo passa al primogenito Francesco Maurizio. La vedova di Carlo Vittorio, Francesca de
Saint-Michel
d
Hermanee,
dora la casa Guer¬
rilio al secondogenito Alessandro
Gerardo.
Muore Francesco Maurizio. Gli succede il fratello Alessandro
Gerardo.
Questi istituisce una pri¬
mogenitura per il palazzo di Torino, comprese le parti cedutegli dai fratelli abate Augusto e cavaliere Giovanni Battista, Acquisisce anche
VII
le parti
di palazzo della madre
Franceses
e dei fratelli Carlo e Giacinto. Esecuzione di altri lavori nel palazzo su progetto dell ingegnere
Garabeilo. Acquisto di casa Rossano da parte del conte Alessandro
Gerardo.
Questi muore senza testamento. La vedova Maria Angelica ha
la tutela del figlio Maria Giuseppe Ignazio Manfredo. Divisione dei beni degli Scaglia di Verrua. Accordi tra gli Scaglia. Maria Angelica acqui¬
sta casa Teppati. Giuseppe Ignazio sposa Giovanna Battista d Albert de Luynes. Vicende della d Albert de Luynes. Muore Maria Giuseppe
Ignazio Manfredo. Morte precoce dei suoi due figli maschi. Giacinto Scaglia diventa conte di Verrua. Questioni ereditarie. Accordi tra gli
eredi Scaglia di Verrua. Il barone
Jean-François
Ferrod acquisisce beni degli Scaglia di Verrua. Morte senza figli dei conte Giacinto.
CAPITOLO
XI
-
Palazzo Scaglia «li Vernia
(1718-1770) .................................................................................................................
p.
165
A Giacinto succede nel titolo Giuseppe Antonio Scaglia di Sostegno. Lavori nel palazzo. Accordi tra
Gabriella
Mesmes
de Marolles, vedo¬
va di Giacinto, e
ił
marchese Giovanni Gerolamo
Doria
di Cirié, marito di
Claudia
Margherita Scaglia di Verrua, riguardo ai beni lasciati
da Giacinto. Lite tra il conte Giuseppe Antonio Scaglia di Verrua e il marchese
Doria
di Cirié. Divisione dei beni Scaglia tra le parti. Il conte
Giuseppe Antonio acquista la casa Zucca. Acquista anche il palazzo San Martino di Parella. Consegna delle proprietà Scaglia di Verrua.
Accordo tra
і
fratelli Giuseppe Antonio Scaglia di Verrua e Giuseppe Ignazio.
CAPITOLO XH
-
Palazzo Scaglia di Verrua
(1770-1780).................................................................................................................
p.
177
Situazione degli affìtti della proprietà Scaglia di Verrua. Progetto dell architetto Francesco
Martínez
di ristrutturazione di parte dei fabbrica¬
ti del conte di Verrua. Convenzioni con
і
mastri e gli artigiani. Dettagli sui lavori. Esame in Senato dei lavori e dei miglioramenti ai fini della
primogenitura. Opera e relazioni degli architetti Antonio Vittorio Gallo e Giovanni Battista Ravelli. Relazione dell architetto Sebastiano Ric-
cati sugli affìtti dei locali del nuovo palazzo. Muore il conte Giuseppe Antonio Scaglia di Verrua senza figli maschi.
DOCUMENTI
.............................................................................................................................................................................................
p.
193
CAPITOLO
ХШ-
Palazzo Scaglia di Verrua
(1781-1819) ..............................................................................................................
p.
211
L eredità del conte Giuseppe Antonio Scaglia di Verrua va alle due figlie Anna Felice San Martino della Motta e
Gabriella
Saluzzo di Castel-
delfino. È decisa la radicale ristrutturazione del palazzo già San Martino di Parella. Progetto dell architetto Giacomo Antonio Paracca. Capi¬
tolazioni con
і
mastri e gli artigiani. Dettagli sui lavori. Opera di assistenza dell architetto Felice Maria
Morari.
Altri lavori eseguiti dal capo-
mastro Carlo Gallo per la contessa San Martino della Motta su progetto dell architetto Francesco
Valeriano Dellala
di Beinasco. Situazio¬
ne del palazzo. Muore
Gabriella
Saluzzo di Casteldelfino. Divisione dei beni e del palazzo tra Anna Felice e il figlio Giovarmi Felice. Que¬
sti muore. Muore anche Anna Felice. L eredità va a Cesare San Martino della Motta.
DOCUMENTI
.............................................................................................................................................................................................
p.
226
CAPITOLO
XIV -
L isola di Sant Alessio nei secoli
XIX
e
XX
......................................................................................................
p.
237
Descrizione dei palazzi. L eredità del conte Cesare San Martino della Motta va al nipote Cesare
Emanuele Balbo
Bertone di Sambuy, Accor¬
do tra il di Sambuy e Sabino Bettola, proprietario del palazzo Frichignono di Castellengo. Lavori di sistemazione del palazzo di via Stam¬
patori n.
4
su progetto dell ingegnere
Lorenzo
Rivetti. Muore Cesare
Emanuele.
I
figli dividono
і
beni.
I
palazzi vanno a Raimondo e, in
parte, al fratello minore Alfonso, che poi vende a Raimondo. Restauro della facciata con gli affreschi su via Stampatori. Modifiche alle
finestre su via Garibaldi su progetto dell ingegnere Giuseppe Velati-Bellini. Restauro degli affreschi.
Emanuele,
figlio di Raimondo, acqui¬
sta il palazzo Frichignono di Castellengo. Acquista poi dal padre anche la parte di palazzo su via Stampatori e via Barbaroux, ove era il
palazzo San Martino di Parella. Muore Raimondo. Eredita il figlio
Emanuele,
marchese di
Breme.
Lavori per il ristorante-albergo Canelli.
Danni bellici ai vari edifici.
Emanuele
muore in prigionia. Suo erede è il cugino
Emanuele
Balbo Bertone di Sambuy. Morte di questo.
Eredita la figlia Maria Edmea sono la tutela della madre.
APPENDICE
I
-
La cascina -II Palazzo- di Pozzo di Strada
......................................................................................................
p.
261
II duca Carlo
Emanuele
I
dona la cascina al conte Augusto Manfredo Scaglia di Verrua. Transazione tra il conte di Verrua e la famiglia Val¬
letto. Il conte Giacinto Scaglia di Verrua cede alla città di Torino parte del terreno attiguo alla cascina per l allargamento della strada reale
per Rivoli. Consegnamento dei beni. Passaggi deila proprietà. Locazioni della cascina. Il conte Cesare San Martino della Motta la vende a
Sabbato Fubini.
APPENDICE
U
-
La -vigna al Monte· dei cappuccini
.....................................................................................................................
p,
263
L
abate Filiberto Scaglia di Verrua acquista la vigna dai fratelli Giorgis. Fa eseguire importanti lavori su progetto dell ingegnere Giovanni
Andrea
VH1
Garabeüo.
Descrizione della vigna. L abate Filibeito la vincola a primogenitura e la lascia al nipote Alessandro
Gerardo,
Locazione della vigna
ai fratelli Monaco. Contrasti tra il conte Maria Giuseppe Ignazio Manfredo Scaglia di Verrua e il conte Maurizio Robbio. Consegnamento. Descri¬
zione della vigna. Locazione alla famiglia Canonico. Relazione di stima degli ingegneri Carlo Antonio Bussi e Ignazio Maria Canavasso per
і
darmi subiti dalla vigna per
і
•trinceramenti». La vigna, notevolmente rovinata e danneggiata, è ceduta al Regio Patrimonio.
APPENDICE
Ш-
La villa «II Giardino· alla Crocetta
.....................................................................................................................
p.
273
L abate Augusto Scaglia di Verrua acquista una grangia alla Crocetta detta -II Giardino·. Permuta di terreno con
i trinitari
della Crocetta.
Lavori di costruzione dell edificio della villa. Il conte Giacinto Scaglia di Verrua lascia la villa alla moglie
Gabriella
Mesmes
de Marolles.
Questa sottoscrive una convenzione con Francesco Antonio Valperga per la manutenzione del giardino. Consegnamento. Alla morte della
contessa
Gabriella
la villa va a! conte Giuseppe Antonio Scaglia di Verrua. Permuta di terreno tra il conte di Verrua e il banchiere Gaeta-
no Bogetti. Alla morte del conte Giuseppe Antonio senza figli maschi la villa va alla Compagnia di San Paolo. Questa la vende al banchie¬
re Giuseppe Antonio Rignon.
APPENDICE
IV-
La caseìna e villa «II Passatempo» delle dame di Verrua nel territorio di Chieri
.....................................
p.
281
Proprietà della famiglia Benso d Albugnano. La contessa Anna Felice, vedova di Carlo Antonio Scaglia di Sostegno e moglie del conte Filippo
Ignazio
Robbio, lascia la cascina ai figli. Descrizione della cascina. Locazione da parte del conte Giuseppe Antonio Scaglia di Verrua alia fami¬
glia
Masera.
Consegnamento. Lavori di sistemazione degli edifici fatti eseguire da Giuseppe Antonio. Passaggi di proprietà. Capitolazione sot¬
toscritta dai San Martino della Motta con Giovanni Battista Griffi in qualità di agente e giardiniere. Proprietà dei Balbo Bertone di Sambuy. Ven¬
dita della villa all avvocato Enrico Romano Gianotti.
APPENDICE
V
-
Nuovi documenti su
Jeanne-Baptiste
d Albert de Luynes contessa Scaglia di Verrua
..............................
p.
287
Convenzione tra la contessa
Jeanne-Baptiste
d Albert de Luynes e il monastero della Visitazione di Torino. La contessa ottiene un presti¬
to da! conte Cesare Giuseppe Fresia. Lite tra la contessa d Albert de Luynes e il marito Maria Giuseppe Ignazio Manfredo Scaglia di Ver¬
rua. Testamento della contessa. Revoca del testamento. Ingente donazione di tassi da parte del duca Vittorio Amedeo li alla contessi d Al¬
bert. Procura detla d Albert al conte Ottavio Solaro di Covone, marchese di Breglio, Fuga della contessa da Torino per la Francia. Vendi¬
ta dei tassi da parte della d Albert de Luynes.
INDICE DEI NOMI
................................................................................................................................................................................
p,
291
ELENCO DELLE ILLUSTRAZIONI
........................................................................................................................................................
p.
317
CENNI GENEALOGICI
..........................................................................................................................................................................
p.
325
CRONOLOGIA
........................................................................................................................................................................................
p.
351
IX
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