Lezioni di diritto processuale civile:
Gespeichert in:
1. Verfasser: | |
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Format: | Buch |
Sprache: | Italian |
Veröffentlicht: |
Napoli
Jovene
2006
|
Ausgabe: | 5. ed. |
Online-Zugang: | Inhaltsverzeichnis |
Beschreibung: | XXIV, 875 S. |
ISBN: | 8824316387 |
Internformat
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adam_text | INDICE SOMMARIO
PREFAZIONE P. XXXIII
INTRODUZIONE
1. PREMESSA 4
2. CENNI SULLA STRUMENTALITA DEL PROCESSO 4
2.1. CARATTERE STRUMENTALE DELLA NORMA PROCESSUALE 4
2.2. INTERDIPENDENZA TRA DIRITTO SOSTANZIALE E DIRITTO PROCESSUALE 5
2.3. SEGUE: RAPIDA ESEMPLIFICAZIONE 6
2.4. DESCRIZIONE RIASSUNTIVA DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI DI UN CORSO
SULLA GIU-
STIZIA CIVILE 8
3. LA GIUSTIZIA NELLA COSTITUZIONE E I GIUDICI CHE ESERCITANO LA
GIURISDIZIONE CIVILE 9
3.1. LA GIURISDIZIONE 9
3.2. IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA 12
3.3. LA DISTINZIONE DEI MAGISTRATI SOLTANTO PER LE FUNZIONI E IL
PROBLEMA
DELLA CARRIERA 12
3.4. CENNI SULLE NORME DELLA COSTITUZIONE RELATIVE AL PROCESSO 13
3.5. LA LEGGE SULL ORDINAMENTO GIUDIZIARIO E I GIUDICI CHIAMATI A
RENDERE LA
GIUSTIZIA CIVILE 15
3.5.1. IL GIUDICE DI PACE 17
3.5.2. IL TRIBUNALE 18
3.5.3. LA CORTE D APPELLO E LA CORTE DI CASSAZIONE 19
4. LA STRUTTURA DEL C.P.C. DEL 1942 20
4.1. PREMESSE 20
4.2. IL PRIMO LIBRO SULLE DISPOSIZIONI GENERALI 21
4.3. IL SECONDO LIBRO SUI PROCESSI A COGNIZIONE PIENA 23
4.4. IL TERZO LIBRO SULL ESECUZIONE FORZATA 25
4.5. IL QUARTO LIBRO SUI PROCEDIMENTI SPECIALI 27
CAPITOLO PRIMO
DIRITTO SOSTANZIALE E PROCESSO
1. RILIEVI PRELIMINARI 32
2. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI UN OBBLIGO DI
ASTEN-
SIONE CHE GRAVA SU TUTTI I CONSOCIATI AL FINE DI CONSENTIRE AD UN
SOGGETTO (O
AD UNA COLLETTIVITA) IL GODIMENTO DI UNA RES (SULLA BASE DI UN DIRITTO
REALE O
PERSONALE DI GODIMENTO) 34
XII INDICE SOMMARIO
3. SEGUE: IN PARTICOLARE DELLA VIOLAZIONE CONCRETATASI NELLA PRIVAZIONE
DEL TITO-
LARE DELLA SITUAZIONE DI VANTAGGIO DEL POSSESSO O DELLA DETENZIONE DELLA
RES... P. 35
4. SEGUE: IN PARTICOLARE DELLA VIOLAZIONE CONCRETATASI NELLA COSTRUZIONE
DI OPERE
MATERIALI CHE LIMITANO IL GODIMENTO DELLA RES 37
5. SEGUE: IN PARTICOLARE DELLA VIOLAZIONE CONCRETATASI NEL COMPIMENTO DI
ATTI
MATERIALI AD EFFICACIA ISTANTANEA, MA SUSCETTIBILI DI ESSERE RIPETUTI
NEL TEMPO 38
6. CONSIDERAZIONI RIASSUNTIVE SUI RAPPORTI TRA DIRITTO SOSTANZIALE E
PROCESSO
TRATTE DALL ANALISI SVOLTA NEI PARAGRAFI PRECEDENTI 40
7. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI UN OBBLIGO
ORIGINARIO DI
CONSEGNARE O RILASCIARE UNA RES OGGETTO DI UN DIRITTO REALE O PERSONALE
DI
GODIMENTO 40
8. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI DI
FARE MATE-
RIALI FUNGIBILI CORRELATI A DIRITTI REALI O PERSONALI DI GODIMENTO.
CENNI SUGLI
OBBLIGHI DI FARE INFUNGIBILI 42
9. CRISI DI COOPERAZIONE DETERMINATA DALLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI
CONSISTENTI
NELL EMANAZIONE DI UNA DICHIARAZIONE DI VOLONTA (ED. FACETE GIURIDICI)
43
10. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI DI
NON FARE
DIRETTI AD ASSICURARE IL GODIMENTO DI UNA SITUAZIONE DI LIBERTA 44
11. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI DI
FARE DIRETTI
AD ASSICURARE IL GODIMENTO DI UNA LIBERTA SOSTANZIALE 46
12. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI
(ORIGINARI O
DERIVATI) DI PAGARE SOMME DI DANARO 46
13. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA MERA CONTESTAZIONE DEL
DIRITTO 48
14. CENNI SULLA AZIONI COSTITUTIVE ED. NECESSARIE: LA NECESSITA DI
SERVIRSI DEL PRO-
CESSO NON DERIVA DA ALCUNA CRISI DI COOPERAZIONE 49
15. GIURISDIZIONE NON CONTENZIOSA 50
16. BREVI CONCLUSIONI E CENNI SULLA TEORIA DELL AZIONE 51
CAPITOLO SECONDO
IL DIRITTO FATTO VALERE IN GIUDIZIO:
L OGGETTO DEL PROCESSO E DEL GIUDICATO
NEI PROCESSI A COGNIZIONE PIENA
1. GLI ATTI INTRODUTTIVI DEI PROCESSI A COGNIZIONE PIENA: ATTO DI
CITAZIONE E RI-
CORSO 56
2. PARTI, PETITUM E CAUSA PETENDI 57
3. LE DIFESE DEL CONVENUTO: MERE DIFESE, ECCEZIONI E DOMANDA
RICONVENZIONALE 58
4. PUNTI E QUESTIONI PREGIUDIZIALI: I ED. FATTI-DIRITTI 59
INDICE SOMMARIO XHI
5. RIEPILOGO DELLO SCHEMA ELEMENTARE PROPOSTO P. 60
6. I DIRITTI OGGETTO DEL PROCESSO E DEL GIUDICATO 61
7. L ESSENZA DEL GIUDICATO SOSTANZIALE. D PRINCIPIO SECONDO CUI IL
GIUDICATO CO-
PRE IL DEDOTTO E DEDUCIBILE E QUELLO SECONDO CUI IL GIUDICATO PREVALE
RISPETTO
ALLO IUS SUPERVENIENS RETROATTIVO 63
8. LA DIVERSA RILEVANZA DEL FATTO COSTITUTIVO NEI DIRITTI
ETERODETERMINATI E AU-
TODETERMINATI 65
9. L ACCERTAMENTO INDIENTER TANTUM DEI DIRITTI O RAPPORTI PREGIUDIZIALI
67
10. RAPPORTI GIURIDICI COMPLESSI DEDOTTI IN GIUDIZIO IN VIA FRAZIONATA
ED ESTEN-
SIONE O NO DEL GIUDICATO ALL INTERO RAPPORTO 68
11. SEGUE: PROBLEMI PARTICOLARI POSTI DAI CREDITI PECUNIARI ED IN
ISPECIE DI RI-
SARCIMENTO DEL DANNO 70
12. IMPUGNATIVE NEGOZIALI E INDIVIDUAZIONE DELL OGGETTO DEL PROCESSO E
DEL GIU-
DICATO 71
13. CONCORSO DI NORME E CONCORSO DI DIRITTI 73
14. IL PARTICOLARE ATTEGGIARSI DEI LIMITI OGGETTIVI DEL GIUDICATO IN
CASO DI GIUDICATO
DI RIGETTO 75
15. GIUDICATO E DIRITTI INCOMPATIBILI 78
16. GIUDICATO E PRECLUSIONE PRO IUDICATO 80
17. GIUDICATO INTERNO E GIUDICATO ESTERNO; PRECLUSIONE, EFFICACIA
PANPROCESSUALE
E AUTORITA DELLA COSA GIUDICATA SOSTANZIALE 81
18. CENNI SULLA ECCEZIONE DI GIUDICATO E SUL CONFLITTO TRA GIUDICATI
85
CAPITOLO TERZO
LO SVOLGIMENTO DEL PROCESSO ORDINARIO
DI PRIMO GRADO
1. L ISCRIZIONE DELLA CAUSA A RUOLO E LA COSTITUZIONE DI ATTORE E
CONVENUTO 88
2. LA COMPARSA DI RISPOSTA DEL CONVENUTO 90
3. LA PRIMA UDIENZA DI TRATTAZIONE EX ART. 183 94
3.1. PREMESSA 94
3.2. L INTERROGATORIO LIBERO DELLE PARTI 95
3.3. L INDICAZIONE ALLE PARTI DELLE QUESTIONI RILEVABILI D UFFICIO 98
3.4. LE DOMANDE ED ECCEZIONI NUOVE PROPONIBILI LIBERAMENTE NEL CORSO
DELLA PRIMA UDIENZA; LA CHIAMATA DI TERZI SU ISTANZA DELL ATTORE; LA
MODIFICA DELLE DOMANDE ED ECCEZIONI GIA PROPOSTE 99
3.5. L APPENDICE DI TRATTAZIONE SCRITTA PREVISTA DAL SESTO COMMA
DELL ALT.
183 102
XIV INDICE SOMMARIO
4. LE RICHIESTE ISTRUTTORIE E CENNI SULL ISTRUZIONE P. 103
4.1. LE DUE EVENTUALITA DELL ALT. 183, 6 COMMA 103
4.2. IL TERMINE ULTIMO PER LE DEDUZIONI ISTRUTTORIE IN PRIMO GRADO 103
4.3. I MEZZI DI PROVA DISPOSTI D UFFICIO AI SENSI DELL ART. 183, 8
COMMA 104
4.4. I RISTRETTI LIMITI ENTRO CUI SONO CONSENTITE CONTESTAZIONI TARDIVE
105
4.5. CENNI SULL ISTRUZIONE E SULLA SUA DIREZIONE DA PARTE DEL GIUDICE
108
5. LA RIMESSIONE IN TERMINI DELLE PARTI COSTITUITE EX ART. 184-BIS 110
6. FORMA DEI PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE E RIMESSIONE ANTICIPATA DELLA
CAUSA
AL COLLEGIO 112
6.1. ORDINANZE E SENTENZE IN GENERALE 112
6.2. SENTENZE DEFINITIVE E NON DEFINITIVE OCCASIONATE DA QUESTIONI
PREGIU-
DIZIALI DI RITO E PRELIMINARI DI MERITO 115
7. LA FASE DECISORIA 119
7.1. PRECISAZIONE DELLE CONCLUSIONI ED EVENTUALE FISSAZIONE DELLA
UDIENZA DI
DISCUSSIONE NELLE CAUSE DEVOLUTE AL GIUDICE ISTRUTTORE IN FUNZIONE DI
GIUDICE UNICO O AL TRIBUNALE IN FORMAZIONE COLLEGIALE 119
7.2. RILIEVI CONCLUSIVI 123
8. GIUDICE MONOCRATICO E GIUDICE COLLEGIALE DI TRIBUNALE 124
8.1. LA SCELTA A FAVORE DEL GIUDICE MONOCRATICO 124
8.2. I RAPPORTI TRA GIUDICE MONOCRATICO E GIUDICE COLLEGIALE DI
TRIBUNALE 125
8.3. LE RISERVE DI COLLEGIALITA DEL TRIBUNALE 126
9. CENNI SUL PROCEDIMENTO DI PRIMO GRADO DAVANTI AL GIUDICE DI PACE
127
CAPITOLO QUARTO
IL CONTENUTO DELLE SENTENZE
1. LA TUTELA DI MERO ACCERTAMENTO 133
1.1. PREMESSA 133
1.2. LA ATIPICITA DELLA TUTELA 133
1.2.1. ANALISI DEL DIRITTO POSITIVO: DISPOSIZIONI GENERALI PRIVE DI
VALORE
DECISIVO AI FINI DEL CARATTERE TIPICO O ATIPICO DELLA TUTELA DI MERO
ACCERTAMENTO 133
1.2.2. SEGUE: DISPOSIZIONI CHE PREVEDONO IPOTESI TIPICHE DI MERO AC-
CERTAMENTO 134
1.2.3. SEGUE: L ART. 2653, N. 1 C.C. E L ART. 34 C.P.C 135
1.3. NECESSITA DI STABILIRE SE IL NOSTRO ORDINAMENTO CONTENGA DEI LIMITI
GENERALI ALLA AMMISSIBILITA IN CONCRETO DELLA TUTELA DI MERO ACCERTA-
MENTO 136
1.3.1. FONDAMENTO COSTITUZIONALE DEL PRINCIPIO SECONDO CUI OGGETTO
DELLA TUTELA DI MERO ACCERTAMENTO POSSONO ESSERE SOLO DIRITTI E
NON MERI FATTI O NORME GIURIDICHE 138
1.3.2. DIFFICOLTA DI DISTINGUERE IN CONCRETO NORMA, DIRITTO, FATTO E
QUINDI DI RICAVARE DA TALE DISTINZIONE UN LIMITE GENERALE ALL AM-
MISSIBILITA DELLA TUTELA DI MERO ACCERTAMENTO 140
1.4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 141
1.5. NATURA CONTENZIOSA DELLA TUTELA DI MERO ACCERTAMENTO: CRISI DI
COOPE-
RAZIONE CAUSATA DALLA MERA CONTESTAZIONE DEL DIRITTO 142
INDICE SOMMARIO XV
1.6. ONERE DELLA PROVA E ACCERTAMENTO NEGATIVO DEL DIRITTO P. 143
2. LA TUTELA DI CONDANNA 145
2.1. CARATTERISTICHE TIPICHE DELLA SENTENZA DI CONDANNA SECONDO LA
DOTTRINA
TRADIZIONALE 145
2.2. DUPLICITA DI FUNZIONI DELLA TUTELA DI CONDANNA 147
2.3. TUTELA DI CONDANNA E BENE OGGETTO DELL OBBLIGAZIONE 148
2.4. COMPLESSITA STRUTTURALE E FUNZIONALE DELLA TUTELA DI CONDANNA 150
2.5. CRITICA ALLA IMPOSTAZIONE TRADIZIONALE DELLA CORRELAZIONE
NECESSARIA TRA
SENTENZA DI CONDANNA ED ESECUZIONE FORZATA 150
2.5.1. CONDANNA AD OBBLIGHI INFUNGIBILI 150
2.5.2. RIESAME DEGLI ARTT. 474 N. 1 C.P.C, 2818 E 2953 C.C 152
2.5.3. ESAME DELLE DISPOSIZIONI DI LEGGE CHE PREVEDONO ESPLICITAMENTE
IPOTESI DI PROVVEDIMENTI DI CONDANNA AVENTI AD OGGETTO OBBLI-
GHI NON SUSCETTIBILI DI ESECUZIONE FORZATA 153
2.5.4. CONCLUSIONI 157
2.6. IL PROBLEMA DELLE MISURE COERCITIVE 158
2.6.1. ESIGENZA INELUDIBILE DELLA PREDISPOSIZIONE DI UN SISTEMA DI MI-
SURE COERCITIVE: ESEMPI DI ORDINAMENTI STRANIERI 158
2.6.2. POSSIBILITA DI LEGGERE L ART. 388 C.P. COME NORMA DISCIPLINATRICE
DI UN SISTEMA GENERALE DI MISURE COERCITIVE 160
2.7. IL PROBLEMA DELLA CONDANNA IN FUTURO 163
2.8. IL PROBLEMA DELLA CONDANNA GENERICA 165
2.9. LA CONDANNA PROVVISIONALE 167
3. LA TUTELA ED. COSTITUTIVA (E LE TECNICHE DI PRODUZIONE DEGLI EFFETTI
SOSTAN-
ZIALI) 168
3.1. PREMESSA 168
3.2. TECNICHE DI PRODUZIONE DEGLI EFFETTI SOSTANZIALI: SCHEMI DI TEORIA
GE-
NERALE 169
3.2.1. NORMA - POTERE - EFFETTO 169
3.2.2. NORMA - FATTO - EFFETTO 171
3.2.3. NORMA - FATTO - POTERE SULT Z - EFFETTO 173
3.2.4. NORMA - FATTO - POTERE SULL A - ACCERTAMENTO GIUDIZIALE -
EFFETTO 177
3.2.4.1. PREMESSA 177
3.2.4.2. DATI SICURI E DATI PROBLEMATICI DELLA RIFLESSIONE DOTTRI-
NALE SUL ED. DIRITTO POTESTATIVO A NECESSARIO ESERCIZIO
GIUDIZIALE: IN PARTICOLARE L OGGETTO DEL PROCESSO E DEL
GIUDICATO 177
3.2.4.3. NECESSITA DI SOTTOPORRE A REVISIONE CRITICA LA CATEGORIA
DELLE AZIONI COSTITUTIVE 179
3.3. LA TUTELA ED. COSTITUTIVA COME STRUMENTO DI ATTUAZIONE COATTIVA DI
PRE-
TESE INSODDISFATTE A CAUSA DELL INADEMPIMENTO DI OBBLIGHI CONSISTENTI
NELL EMANAZIONE DI DICHIARAZIONI DI VOLONTA 180
3.4. LE AZIONI COSTITUTIVE DIRETTE A PRODURRE EFFETTI SOSTANZIALI
CONSEGUIBILI
ANCHE IN VIA DI AUTONOMIA PRIVATA 181
3.4.1. CENNI SU ANNULLABILITA E NULLITA 182
3.5. LE AZIONI COSTITUTIVE DIRETTE A PRODURRE EFFETTI SOSTANZIALI NON
CONSE-
GUIBILI IN VIA DI AUTONOMIA PRIVATA 184
3.6. CRITICA DELLA CATEGORIA DELLE SENTENZE DETERMINATIVE 184
XVI INDICE SOMMARIO
CAPITOLO QUINTO
I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL PROCESSO
1. IL PRINCIPIO DELLA DOMANDA P- 188
1.1. PREMESSE 188
1.2. RATIO DEL PRINCIPIO DELLA DOMANDA 188
1.3. ECCEZIONI AL PRINCIPIO DELLA DOMANDA 189
1.4. ART. 99 C.P.C. E ART. 2907 C.C 190
1.5. IL PRINCIPIO DELLA DOMANDA E LA SUA DISTINZIONE DA ALTRI PRINCIPI
GE-
NERALI DEL PROCESSO AD ESSO LIMITROFI 191
1.6. PRINCIPIO DELLA DOMANDA E PRINCIPIO DELL IMPULSO DI PARTE. CENNI
SUL-
L ESTINZIONE DEL PROCESSO DI COGNIZIONE 193
1.7. LA DOMANDA GIUDIZIALE E IL DIRITTO D AZIONE 196
1.8. LA DOMANDA PROPOSTA A GIUDICE INCOMPETENTE 198
2. IL PRINCIPIO DELLA CORRISPONDENZA TRA IL CHIESTO E IL PRONUNCIATO
198
3. IL PRINCIPIO DEL CONTRADDITTORIO 200
3.1. PREMESSE 200
3.2. IL PRINCIPIO DEL CONTRADDITTORIO NELLA DOTTRINA CLASSICA 201
3.3. LE INTEGRAZIONI NECESSARIE (CENNI SULL ASSISTENZA GIUDIZIARIA AI
NON
ABBIENTI) 201
3.4. ESEGESI DELL ART. 101 . 203
3.5. REALIZZAZIONE POSTICIPATA DEL CONTRADDITTORIO 204
3.6. PRINCIPIO DEL CONTRADDITTORIO E LEGITTIMAZIONE AD AGIRE 205
3.7. CENNI SUL PROCESSO CONTUMACIALE 206
4. IL PRINCIPIO DI LEGALITA E LE PRONUNCE SECONDO EQUITA 208
CAPITOLO SESTO
I REQUISITI DI FORMA-CONTENUTO
DEGLI ATTI PROCESSUALI
E LA RELATIVA DISCIPLINA DELLE NULLITA
1. I REQUISITI DI VALIDITA DEL PROCESSO IN GENERALE 212
2. PREMESSA AI REQUISITI DI FORMA-CONTENUTO 213
3. LO SCOPO QUALE METRO DELLA VALIDITA E INVALIDITA DEGLI ATTI
PROCESSUALI 214
4. LA CONVALIDAZIONE OGGETTIVA, LA CONVALIDAZIONE SOGGETTIVA E LA
RINNOVAZIONE
DEGLI ATTI NULLI 216
5. RETROATTIVITA O IRRETROATTIVITA DELLE SANATORIE 217
6. L ESTENSIONE DELLA NULLITA E LA DISCIPLINA DELLA NULLITA DELLE
SENTENZE 220
7. LA DISCIPLINA DEI TERMINI E IL PROBLEMA DELLA RIMESSIONE IN TERMINI
222
8. LA DISCIPLINA DELLA NULLITA DELL ATTO DI CITAZIONE 224
8.1. I TRE SOTTOATTI DA CUI E COMPOSTO L ATTO DI CITAZIONE 224
8.2. GLI EFFETTI PROCESSUALI E SOSTANZIALI DELLA DOMANDA GIUDIZIALE E IL
PRO-
BLEMA DELLA NULLITA DELL ATTO DI CITAZIONE 227
INDICE SOMMARIO XVII
8.3. LA DISCIPLINA DELLA NULLITA DELLA CITAZIONE NEL NUOVO TESTO
DELL ART. 164 P. 228
8.4. I PROBLEMI POSTI DALLA NUOVA DISCIPLINA 231
8.4.1. CONSEGUENZE DELLA MANCATA SANATORIA DELLA CITAZIONE NULLA PER
VIZI RELATIVI ALLA VOCATIO IN IUS IN ORDINE AD EFFETTI SOSTANZIALI
RICOLLEGATI ALLA MERA PROPOSIZIONE DELLA DOMANDA GIUDIZIALE 231
8.4.2. CENNI SULLE CONSEGUENZE DELLA RINNOVAZIONE EFFETTUATA OLTRE IL
TERMINE PERENTORIO FISSATO DAL GIUDICE O CON RINNOVAZIONE A SUA
VOLTA INVALIDA 232
8.4.3. MANCATO RILIEVO TEMPESTIVO DA PARTE DEL GIUDICE DI VIZI INERENTI
ALLA VOCATIO IN IUS 233
8.4.4. CONSEGUENZE IN APPELLO (E IN CASSAZIONE) DELLE NULLITA NON SA-
NATE DELLA CITAZIONE DI PRIMO GRADO PER VIZI INERENTI ALLA VOCATIO
IN IUS 236
8.4.5. I PROBLEMI POSTI DAL RICHIAMO DEL 4 COMMA DELL ART. 164 AL RE-
QUISITO DELLA ESPOSIZIONE DEI FATTI E IL SOTTOATTO PREPARATORIO
DELLA PRIMA UDIENZA 238
8.4.6. PROBLEMI MINORI INERENTI ALLA NULLITA DEL SOTTOATTO DI ESERCIZIO
DELL AZIONE 239
8.4.7. CONSEGUENZE IN APPELLO (E IN CASSAZIONE) DELLE NULLITA NON SA-
NATE DELLA CITAZIONE DI PRIMO GRADO PER VIZI INERENTI ALL ESERCIZIO
DELL AZIONE 240
9, LE NOTIFICAZIONI E LE COMUNICAZIONI , 241
CAPITOLO SETTIMO
I REQUISITI EXTRAFORMALI RELATIVI AL GIUDICE
1. LA GIURISDIZIONE 246
1.1. PREMESSA , 246
1.2. LA NOZIONE DI GIURISDIZIONE: LE TRE QUESTIONI DELL ART. 37 C.P.C
247
1.3. LA DISCIPLINA DELLE QUESTIONI DI GIURISDIZIONE 250
1.4. SINTESI DEI RAPPORTI TRA GIURISDIZIONE CIVILE E AMMINISTRAZIONE E
GIU-
RISDIZIONE AMMINISTRATIVA 252
1.4.1. IL SISTEMA COSTITUZIONALE ANTERIORE AL 1865, ED. DEL CONTENZIOSO
AMMINISTRATIVO 252
1.4.2. IL SISTEMA COSTITUZIONALE IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVO AL 1865 253
1.4.3. LA LEGGE N. 5992 DEL 31 MARZO 1889 E IL SORGERE DEL SISTEMA DI
GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA EREDITATO DALLA COSTITUZIONE DEL 1948... 255
1.4.4. IL CODICE DI PROCEDURA CIVILE DEL 1942 E L OPERAZIONE DI FUSIONE
E GENERALIZZAZIONE COMPIUTA DALL ART. 41 263
1.5. CENNI SULL ART. 362 C.P.C. E RINVIO 265
2. LA COMPETENZA 265
2.1. LA COMPETENZA IN GENERALE: VISTA COME DISCIPLINA SPECIALE CON
RIGUARDO
ALLA DISCIPLINA GENERALE RELATIVA ALLA COSTITUZIONE DEL GIUDICE 265
2.2. IL PRINCIPIO DELLA PERPETUATIO IURISDICTIONIS: ART. 5 C.P.C 267
2.3. INDIVIDUAZIONE DEL GIUDICE COMPETENTE 268
2.3.1. COMPETENZA PER MATERIA E PER VALORE 269
2.3.2. COMPETENZA PER TERRITORIO 272
2.4. LA COMPETENZA COME REQUISITO DI VALIDITA DEI PROVVEDIMENTI DEL GIU-
DICE E NON DELLA DOMANDA GIUDIZIALE 273
XVIII INDICE SOMMARIO
2.5. RILEVABILITA DELLE QUESTIONI DI COMPETENZA (ART. 38 C.P.C): VECCHIA
E
NUOVA DISCIPLINA A CONFRONTO P. 275
2.6. EFFICACIA DELLE DECISIONI SULLA COMPETENZA E MODALITA ATTRAVERSO
CUI LA
CASSAZIONE PUO ESSERE INVESTITA DI QUESTIONI DI COMPETENZA 277
2.6.1. L EFFICACIA DELLE SENTENZE DECLINATONE DELLA COMPETENZA DEL GIU-
DICE DI MERITO E IL REGOLAMENTO DI COMPETENZA D UFFICIO 277
2.6.2. D REGOLAMENTO DI COMPETENZA SU ISTANZA DI PARTE 279
2.6.3. EFFICACIA DELLE PRONUNCE DELLA CASSAZIONE SULLA COMPETENZA 281
2.6.4. RAPPORTI FRA COMPETENZA E MERITO 282
3. ASTENSIONE, RICUSAZIONE E RESPONSABILITA DEL GIUDICE 285
CAPITOLO OTTAVO
I REQUISITI EXTRAFORMALI RELATIVI ALLE PARTI
1. LA LEGITTIMAZIONE AD AGIRE 292
1.1. LEGITTIMAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA 292
1.2. PROBLEMI PROCESSUALI 294
1.3. CENNI SUL PUBBLICO MINISTERO 295
1.4. LE ED. AZIONI DIRETTE 297
2. IL LITISCONSORZIO NECESSARIO 298
2.1. PRIMA ESEMPLIFICAZIONE 298
2.2. LA DISCIPLINA PROCESSUALE 298
2.3. L AMBITO DI APPLICAZIONE 299
3. LE PARTI 304
3.1. PREMESSA: I DIVERSI SIGNIFICATI DEL TERMINE PARTI 304
3.2. ACQUISIZIONE E PERDITA DELLA QUALITA DI PARTE 305
3.3. CAPACITA DI ESSERE PARTE E CAPACITA PROCESSUALE 306
3.4. IL REGIME DI INVALIDITA DELLA SENTENZA 307
3.5. CENNI SULLA DIFESA TECNICA 308
3.6. LE CONCLUSIONI DESUMIBILI DALLA DISCIPLINA DELLE NULLITA FORMALI ED
EX-
TRAFORMALI 309
3.7. CENNI SULLA DISCIPLINA DEEE SPESE DEL PROCESSO 312
4. L INTERESSE AD AGIRE 313
4.1. I LIMITI ENTRO CUI LA NOZIONE HA RILIEVO PRATICO 313
4.2. LA DISTINZIONE TRA INTERESSE AD AGIRE E LEGITTIMAZIONE AD AGIRE.
L IN-
TERESSE A CONTRADDIRE 316
CAPITOLO NONO
CONNESSIONE, LIMITI SOGGETTIVI DEL GIUDICATO,
INTERVENTI E SUCCESSIONE NEL PROCESSO
1. LA CONNESSIONE 321
1.1. LITISPENDENZA, CONTINENZA E CONNESSIONE 321
1.1.1. LITISPENDENZA E CONTINENZA 321
1.1.2. CONNESSIONE: PREMESSA 323
1.1.3. SEGUE: I VALORI IN GIOCO 324
INDICE SOMMARIO XIX
1.2. CONNESSIONE DI DOMANDE PROPOSTE TRA LE STESSE PARTI P. 328
1.2.1. PREMESSA: L ART. 10 COMMA 2 328
1.2.2. CONNESSIONE PER MERA IDENTITA DI SOGGETTI 328
1.2.3. CONNESSIONE PER IDENTITA DI FATTO COSTITUTIVO NON CONTESTATO
330
1.2.4. CONNESSIONE PER PREGIUDIZIALITA: CONCETTO DI PREGIUDIZIALITA
332
1.2.5. SEGUE: DISCIPLINA PROCESSUALE 335
1.2.6. SEGUE: ART. 35 337
1.2.7. SEGUE: ART. 36 (E CONNESSIONE PER INCOMPATIBILITA) 340
1.2.8. SEGUE: SOSPENSIONE PER PREGIUDIZIALITA PREVISTA DALL ART. 295
343
1.2.9. CONNESSIONE PER SUBORDINAZIONE 346
1.3. CONNESSIONE DI DOMANDE PROPOSTE TRA PARTI DIVERSE 347
1.3.1. PREMESSA 347
1.3.2. CONNESSIONE PER IDENTITA DI QUESTIONE DI FATTO O DI DIRITTO 347
1.3.3. CONNESSIONE PER IDENTITA DI FATTO COSTITUTIVO 348
1.3.4. CONNESSIONE PER IDENTITA DEL RAPPORTO PLURISOGGETTIVO DEDOTTO
IN GIUDIZIO 349
1.3.5. CONNESSIONE PER INCOMPATIBILITA 353
1.3.6. CONNESSIONE PER ALTERNATIVITA 355
1.3.7. CONNESSIONE PER PREGIUDIZIALITA: IN PARTICOLARE LA GARANZIA 355
2. I LIMITI SOGGETTIVI DELLA SENTENZA CIVILE 363
2.1. PREMESSA 363
2.2. I PUNTI FERMI 363
2.3. LE INCERTEZZE DERIVANTI DALL ART. 111. GLI ARTT. 1306 E 2377 EX
365
2.4. NESSI DI DIPENDENZA GIURIDICA TRA RAPPORTI SOSTANZIALI E IL
PROBLEMA
DELLA EFFICACIA RIFLESSA 366
2.5. SEGUE: LE SOLUZIONI PROSPETTATE IN DOTTRINA. CONCLUSIONI 367
2.6. LA POSIZIONE DEI CREDITORI 370
2.7. TERZI TITOLARI DI DIRITTI CONNESSI PER MERA IDENTITA DI FATTO
STORICO (OV-
VERO DI QUESTIONI DI FATTO O DI DIRITTO) 371
2.8. TERZI TITOLARI DI DIRITTI AUTONOMI E COMPATIBILI, SUSCETTIBILI DI
SUBIRE UN
PREGIUDIZIO DI MERO FATTO 371
3. L INTERVENTO VOLONTARIO 372
3.1. PREMESSA 372
3.2. LE VARIE SPECIE DI INTERVENTO DISCIPLINATE DAL PRIMO COMMA
DELL ART.
105 373
3.3. L INTERVENTO ADESIVO DIPENDENTE EX ART. 105, 2 COMMA 376
4. LA CHIAMATA IN CAUSA SU ISTANZA DI PARTE 378
5. LA CHIAMATA IN CAUSA SU ORDINE DEL GIUDICE 381
5.1. PREMESSE 381
5.2. AMBITO DI APPLICAZIONE DELL ART. 107 382
5.3. LA POSSIBILE COMPRESSIONE DEL PRINCIPIO DELLA DOMANDA 383
5.4. L INTERVENTO IUSSU IUDICIS NEL CORSO DEL GIUDIZIO DI SECONDO
GRADO.... 384
6. I RIFLESSI DELLA 1. 353/1990 SUGLI INTERVENTI 385
7. LA SUCCESSIONE A TITOLO UNIVERSALE NEL PROCESSO 388
7.1. MUTAMENTI SOGGETTIVI DI CARATTERE SOSTANZIALE CHE SI VERIFICANO A
CARICO
DELLE PARTI NEL CORSO DEL PROCESSO 388
7.2. LA PORTATA NORMATIVA DELL ART. 110 E CENNI SULL INTERRUZIONE DEL
PRO-
CESSO 389
7.3. L AMBITO DI APPLICAZIONE DELL ART. 110 390
XX INDICE SOMMARIO
8. LA SUCCESSIONE A TITOLO PARTICOLARE NEL DIRITTO CONTROVERSO P. 391
8.1. PREMESSE 391
8.2. SIGNIFICATO DELL ESPRESSIONE TRASFERIMENTO TRA VIVI A TITOLO
PARTICOLARE
E DELL ESPRESSIONE DIRITTO CONTROVERSO 392
8.3. INDIVIDUAZIONE DELLE IPOTESI DI SUCCESSIONE A TITOLO PARTICOLARE
NEL DI-
RITTO CONTROVERSO 393
8.4. DISCIPLINA PROCESSUALE 395
8.5. LA SALVEZZA DELLE NORME SULL ACQUISTO IN BUONA FEDE E SULLA
TRASCRIZIONE 397
8.6. LA SUCCESSIONE A TITOLO PARTICOLARE MORTIS CAUSA 400
CAPITOLO DECIMO
LE PROVE
1. PREMESSE 403
1.1. TOPONOMASTICA E CENNI SULLA NATURA DELLE NORME SULLE PROVE 403
1.2. PLURALITA DI SIGNIFICATI DEL TERMINE PROVA 404
1.3. LA DIVERSITA TRA ATTIVITA DI CONOSCENZA DEL DIRITTO E ATTIVITA DI
CONO-
SCENZA DEL FATTO DA PARTE DEL GIUDICE. I VINCOLI DEL GIUDICE E LA
LIBERTA
DELLO STORICO 404
2. LA DETERMINAZIONE DEI FATTI DA PROVARE (THEMA PROBANDUM) E IL
PRINCIPIO ED.
DELLA NON CONTESTAZIONE 405
2.1. L INDIVIDUAZIONE DEI FATTI PRINCIPALI 405
2.2. I FATTI SECONDARI 406
2.3. IL PRINCIPIO ED. DELLA NON CONTESTAZIONE 407
2.4. LIMITI ALLA OPERATIVITA DEL PRINCIPIO DELLA NON CONTESTAZIONE 408
2.5. IL GIUDIZIO DI RILEVANZA 409
2.6. LA PROVA DEI FATTI INVEROSIMILI, IMPOSSIBILI, GIA PROVATI 410
3. IL PRINCIPIO DELLA DISPONIBILITA DELLE PROVE 410
3.1. I SOGGETTI SU INIZIATIVA DEI QUALI LE PROVE POSSONO ESSERE
ACQUISITE AL
GIUDIZIO: LE SOLUZIONI ASTRATTAMENTE POSSIBILI 410
3.2. DISTINZIONE DEL PRINCIPIO DELLA DISPONIBILITA DELLE PROVE DA
PRINCIPI
LIMITROFI 411
3.3. I DIVERSI MODELLI ACCOLTI DAL NOSTRO DIRITTO POSITIVO 412
3.4. CENNI SUI FATTI NOTORI 414
4. LA VALUTATONE DELLE PROVE 415
4.1. PREMESSE 415
4.2. PROVA DIRETTA E PROVA INDIRETTA 416
4.3. LA DEDUZIONE 417
4.4. ESEMPI DI MASSIME DI COMUNE ESPERIENZA 417
4.5. LA PROVA CRITICA O PER PRESUNZIONI (ARTT. 2727, 2729 C.C.) 418
4.6. BREVE SINTESI SCHEMATICA 418
4.7. PROVA LIBERA E PROVA LEGALE 419
5. ESEMPI DI PROVE LIBERE E PROVE LEGALI: LA TESTIMONIANZA E LA
CONFESSIONE 420
5.1. LA TESTIMONIANZA 420
5.2. LA CONFESSIONE 422
6. LE PROVE RAPPRESENTATIVE 423
INDICE SOMMAKIO XXI
7. LA PROVA DOCUMENTALE P. 424
7.1. L ATTO PUBBLICO 424
7.2. LA RAPPRESENTAZIONE DI DICHIARAZIONI 425
7.3. LA RAPPRESENTAZIONE DI ALTRI FATTI 426
7.4. LA SCRITTURA PRIVATA 427
7.5. LE SCRITTURE PROVENIENTI DA TERZI 428
7.6. CENNI SUGLI ALTRI DOCUMENTI 429
8. GLI ARGOMENTI DI PROVA 430
8.1. CENSIMENTO DEGLI ARGOMENTI DI PROVA 430
8.2. L EFFICACIA DEGLI ARGOMENTI DI PROVA 431
9. LA CONSULENZA TECNICA: INTEGRAZIONE DEL SAPERE DEL GIUDICE NELLA
PERCEZIONE E
NELLA DEDUZIONE 432
9.1. LE DIVERSE ATTIVITA CHE POSSONO ESSERE DEMANDATE AL CONSULENTE
TECNICO 432
9.2. LE GARANZIE DA CUI E CIRCONDATA LA CONSULENZA TECNICA 434
9.3. IL CONTROLLO DEL GIUDICE SUGLI ACCERTAMENTI DEL CONSULENTE TECNICO
434
9.4. LA CONSULENZA TECNICA PRIVATA E GLI ACCERTAMENTI EFFETTUATI DA
ORGANI
TECNICI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 435
10. IL PROBLEMA DELLE PROVE ATIPICHE 436
11. LE PRESUNZIONI 438
11.1. PREMESSE 438
11.2. LE PRESUNZIONI LEGALI ASSOLUTE 438
11.3. LE PRESUNZIONI LEGALI RELATIVE 439
11.4. LE PRESUNZIONI SEMPLICI 440
12. CONFESSIONE (GIURAMENTO) E PROCESSO LITISCONSORTILE 440
13. L ONERE DELLA PROVA 442
13.1. PREMESSE 442
13.2. LA DISTINZIONE TRA FATTI COSTITUTIVI, IMPEDITIVI, MODIFICATIVI,
ESTINTIVI 443
13.3. L ONERE DELLA PROVA NELLA DINAMICA DEL PROCESSO E COME REGOLA DI
GIU-
DIZIO RIVOLTA AL GIUDICE 444
13.4. LA VALUTAZIONE EQUITATIVA, IL GIURAMENTO SUPPLETORIO ED
ESTIMATORIO
COME TEMPERAMENTI ALLA RIGIDITA DELL ONERE DELLA PROVA 445
14. RILIEVI CONCLUSIVI 447
CAPITOLO UNDICESIMO
LE IMPUGNAZIONI
1. LE IMPUGNAZIONI IN GENERALE 452
1.1. CARATTERISTICHE GENERALI 452
1.1.1. PREMESSE 452
1.12. CLASSIFICAZIONE DEI MEZZI DI IMPUGNAZIONE 453
1.1.3. I TERMINI PER IMPUGNARE 454
1.1.4. I VIZI DELLA SENTENZA E L EVOLUZIONE DEI RIMEDI ATTRAVERSO CUI
FARE
VALERE LE INVALIDITA DELLA SENTENZA 455
1.1.5. AZIONI DI IMPUGNATIVA E GRAVAMI 456
XXII INDICE SOMMARIO
1.2. LA DIRETTIVA DELL UNITA OGGETTIVA E SOGGETTIVA DEL PROCEDIMENTO DI
IM-
PUGNAZIONE P- 457
PREMESSA * 457
1.2.1. GIUDIZIO DI PRIMO GRADO SVOLTOSI FRA DUE SOLE PARTI 458
1.2.1.1. L IMPUGNAZIONE INCIDENTALE 458
1.2.1.2. LA RIUNIONE DELLE IMPUGNAZIONI SEPARATE 459
1.2.1.3. L IMPUGNAZIONE INCIDENTALE TARDIVA 460
1.2.1.4. L ACQUIESCENZA 462
1.2.2. GIUDIZIO DI PRIMO GRADO SVOLTOSI FRA PIU PARTI 464
1.2.2.1. CAUSE INSCINDIBILI 464
1.2.2.2. CAUSE SCINDIBILI 465
1.2.2.3. CONNESSIONE SOSTANZIALE E REGIME PROCESSUALE 466
1.2.2.4. IN PARTICOLARE: LA CONNESSIONE PER PREGIUDIZIALITA-DI-
PENDENZA 467
1.2.2.4.1. L INTERVENTO ADESIVO DIPENDENTE 467
1.2.2.4.2. PRIMO SCHEMA DI CONNESSIONE PER PREGIUDI
ZIALITA-DIPENDENZA 468
1.2.2.4.3. SECONDO SCHEMA DI CONNESSIONE PER PREGIU-
DIZIALITA-DIPENDENZA 471
1.2.2.4.4. TERZO SCHEMA DI CONNESSIONE PER PREGIUDI-
ZIALITA-DIPENDENZA 472
1.3. REGIME DI IMPUGNAZIONE DELLE SENTENZE NON DEFINITIVE 473
1.3.1. PREMESSA 473
1.3.2. EFFETTI DELLA PROPOSIZIONE DELL IMPUGNAZIONE IMMEDIATA 475
1.3.3. EFFETTI DELL ACCOGLIMENTO DELL IMPUGNAZIONE IMMEDIATA 476
1.3.4. EFFETTI DELL ESTINZIONE DEL GIUDIZIO NEL CORSO DEL QUALE LA SEN-
TENZA NON DEFINITIVA E STATA EMANATA 478
2. L APPELLO 482
2.1. LA FUNZIONE 482
2.2. LE CARATTERISTICHE DELL APPELLO 482
2.3. L OGGETTO DEL GIUDIZIO D APPELLO 483
2.3.1. PREMESSA 483
2.3.2. L APPELLO PRINCIPALE, L APPELLO INCIDENTALE E LA FUNZIONE DEI MO-
TIVI SPECIFICI DI IMPUGNAZIONE 484
2.3.3. LA RIPROPOSIZIONE DI DOMANDE E DI ECCEZIONI NON ACCOLTE IN
PRIMO GRADO 486
2.3.4. LA PROPOSIZIONE DI NUOVE ECCEZIONI, NUOVE PROVE E LA MODIFI-
CAZIONE DELLA DOMANDA DI PRIMO GRADO (LO IUS NOVORUM) 488
2.4. IPOTESI IN CUI LA STRUTTURA DEL GIUDIZIO D APPELLO NON CONSENTE LA
PIENA
REALIZZAZIONE DEL PRINCIPIO DEL DOPPIO GRADO DI GIURISDIZIONE 493
2.5. IL PROCEDIMENTO DEL GIUDIZIO D APPELLO 494
2.6. LE INVALIDITA DELLA FASE INTRODUTTIVA DEL GIUDIZIO D APPELLO 498
2.6.1. LA NULLITA DELL ATTO DI CITAZIONE D APPELLO 498
2.6.2. L INAMMISSIBILITA 498
2.6.3. L IMPROCEDIBILITA 499
2.7. L ESTINZIONE 500
2.8. PROVVEDIMENTI EMANABILI DAL GIUDICE D APPELLO 501
2.8.1. SENTENZE OCCASIONATE DA MOTIVI DI RITO INERENTI AL GIUDIZIO D AP-
PELLO 502
2.8.2. SENTENZE D APPELLO DI CONFERMA 502
2.8.3. SENTENZE DEFINITIVE D APPELLO DI RIFORMA OCCASIONATE DA MOTIVI
DI RITO INERENTI AL GIUDIZIO DI PRIMO GRADO 502
2.8.4. SENTENZE DEFINITIVE DI RIFORMA OCCASIONATE DA MOTIVI DI MERITO.
504
2.9. RILIEVI CONCLUSIVI 505
INDICE SOMMARIO XXIII
3. IL RICORSO PER CASSAZIONE P. 505
3.1. LA CORTE DI CASSAZIONE 505
3.2. LA CORTE DI CASSAZIONE E LE ALTRE MAGISTRATURE SUPERIORI 510
3.3. I PROVVEDIMENTI DENUNCIABILI IN CASSAZIONE 511
3.4. LE CARATTERISTICHE DEL RICORSO PER CASSAZIONE 513
3.5. I MOTIVI DI RICORSO E I PROVVEDIMENTI DELLA CORTE 514
3.5.1. MOTIVI ATTINENTI ALLA GIURISDIZIONE 514
3.5.2. VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA COMPETENZA, QUANDO NON E PRE-
SCRITTO IL REGOLAMENTO DI COMPETENZA 516
3.5.3. VIOLAZIONE O FALSA APPLICAZIONE DI NORME DI DIRITTO 516
3.5.4. NULLITA DELLA SENTENZA O DEL PROCEDIMENTO
K
519
3.5.5. OMESSA, INSUFFICIENTE O CONTRADDITTORIA MOTIVAZIONE CIRCA UN
FATTO CONTROVERSO E DECISIVO PER IL GIUDIZIO 524
3.5.6. LA RIFORMA DELL ART. 384 E LA POSSIBILITA DI DECISIONE DELLA
CAUSA
NEL MERITO DA PARTE DELLA CORTE DI CASSAZIONE 527
3.6. IL PROCEDIMENTO DI CASSAZIONE 529
3.7. IL GIUDIZIO DI RINVIO 533
4. LA REVOCAZIONE 535
5. L OPPOSIZIONE DI TERZO 540
CAPITOLO DODICESIMO
LA TUTELA SOMMARIA
1. LA TUTELA SOMMARIA IN GENERALE 545
1.1. PREMESSA: AZIONI TIPICHE TRA TUTELA RAFFORZATA E FUNZIONALITA
DELL ORDI-
NAMENTO PROCESSUALE 545
1.2. CONNOTATI DELLA COGNIZIONE PIENA 546
1.3. CONNOTATI DELLA COGNIZIONE SOMMARIA 547
1.3.1. ESIGENZE SODDISFATTE DALLA TUTELA SOMMARIA: ECONOMIA DI GIUDIZI.
548
1.3.2. SEGUE: EVITARE L ABUSO DEL DIRITTO DI DIFESA 549
1.3.3. SEGUE: EFFETTIVITA DELLA TUTELA 550
2. IL PROCEDIMENTO DI INGIUNZIONE 551
2.1. PREMESSA: PROCEDIMENTO MONITORIO PURO E DOCUMENTALE 551
2.2. IL MODELLO ITALIANO 552
2.3. I REQUISITI SPECIALI DI AMMISSIBILITA 553
2.3.1. I REQUISITI RELATIVI ALL OGGETTO 553
2.3.2. I REQUISITI RELATIVI ALLA DOCUMENTAZIONE 553
2.4. IL PROCEDIMENTO 556
2.4.1. LA FASE PREPARATORIA 556
2.4.2. LA FASE ISTRUTTORIA 556
2.4.3. LA FASE DECISORIA 557
2.5. IL GIUDIZIO DI OPPOSIZIONE 558
2.6. MANCATA OPPOSIZIONE 560
2.7. ALTRI MEZZI DI IMPUGNAZIONE ED EFFICACIA DI GIUDICATO 561
3. IL PROCEDIMENTO PER CONVALIDA DI SFRATTO 562
3.1. PREMESSA: STRUTTURA E FUNZIONE NELLA DISCIPLINA POSITIVA VIGENTE
562
3.2. AMBITO APPLICATIVO DEL PROCEDIMENTO PER CONVALIDA DI SFRATTO 563
XXIV INDICE SOMMARIO
3.3. IL PROCEDIMENTO P- 564
3.3.1. LA FASE INTRODUTTIVA 564
3.3.2. L ORDINANZA DI CONVALIDA EX ART. 663 564
3.3.3. L ORDINANZA IMMEDIATA DI RILASCIO DELL ART. 665 C.P.C 567
3.4. IL REGIME DELLE IMPUGNAZIONI 569
3.5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE: DIFFERENZE TRA 0 DECRETO INGIUNTIVO E LA
CON
VALIDA DI SFRATTO 570
4. LA CONDANNA CON RISERVA 571
4.1. FUNZIONE E STRUTTURA DELLA CONDANNA CON RISERVA 571
4.2. IPOTESI TIPICHE DI CONDANNA CON RISERVA 572
5. DUE ESEMPI DI RICORSO ALLA TECNICA DEEA TUTELA SOMMARIA NON CAUTELARE
PER
ESIGENZE DI EFFETTIVITA DELLA TUTELA GIURISDIZIONALE 573
5.1. PROCEDIMENTO EX ART. 148 C.C 573
5.1.1. ESIGENZE DI EFFETTIVITA 573
5.1.2. STRUTTURA: SCELTE DI DIRITTO SOSTANZIALE E PROCESSUALE PER LA
TUTELA
DEL DIRITTO AL MANTENIMENTO 574
5.2. IL PROCEDIMENTO DI REPRESSIONE DELLA CONDOTTA ANTISINDACALE EX ART.
28
1. 300/70 575
5.2.1. PROCEDIMENTO 575
5.2.2. CONSIDERAZIONI SULLE SCELTE TECNICHE DELL ART. 28 576
6. I PROVVEDIMENTI ANTICIPATOTI DI CONDANNA EMANABILI NEL CORSO DEL
PROCESSO A
COGNIZIONE PIENA 577
6.1. PREMESSA 577
6.2. L ORDINANZA DI PAGAMENTO DELLE SOMME NON CONTESTATE EX ART. 186-BIS
578
6.2.1. IN GENERALE 578
6.2.2. I PRESUPPOSTI 579
6.2.3. LA NATURA DEL PROVVEDIMENTO 581
6.3. L ORDINANZA DI INGIUNZIONE EX ART. 186-TER. 582
6.4. L ORDINANZA SUCCESSIVA ALLA CHIUSURA DELL ISTRUZIONE 585
CAPITOLO TREDICESIMO
LA TUTELA CAUTELARE
EFFETTIVITA DELLA TUTELA GIURISDIZIONALE E TUTELA CAUTELARE 591
1.1. PREMESSA 591
1.2. I RIMEDI AGLI OSTACOLI NON ASCRIVIBILI ALLA DURATA DEL PROCESSO
592
1.3. I RIMEDI AGLI OSTACOLI DERIVANTI DALLA DURATA DEL PROCESSO A
COGNIZIONE
PIENA 593
1.4. I RIMEDI AGLI OSTACOLI DERIVANTI DALLA DURATA DEL PROCESSO
ESECUTIVO 594
1.5. CENNI SUGLI OSTACOLI DERIVANTI DALLA LENTEZZA PATOLOGICA O DALLA
DISFUN-
ZIONE DEI PROCESSI A COGNIZIONE PIENA ED ESECUTIVI 594
1.6. INQUADRAMENTO DELLA TUTELA CAUTELARE NELL AMBITO DEI RIMEDI DIRETTI
A
NEUTRALIZZARE I DANNI CHE POSSONO DERIVARE ALL ATTORE CHE HA RAGIONE A
CAUSA (O ANCHE A CAUSA) DELLA DURATA DEL PROCESSO A COGNIZIONE PIENA..
595
1.7. IL SIGNIFICATO COSTITUZIONALE DELLA TUTELA CAUTELARE: TUTELA
CAUTELARE ATI-
PICA, TUTELA CAUTELARE TIPICA E TUTELA SOMMARIA NON CAUTELARE 596
1.8. I RAPPORTI FRA TUTELA SOMMARIA CAUTELARE E TUTELA SOMMARIA NON CAU-
TEKRC
597
INDICE SOMMARIO XXV
2. LA STRUTTURA DELLA TUTELA CAUTELARE P. 598
2.1. PROCEDIMENTO SOMMARIO DESTINATO A SFOCIARE IN UN PROVVEDIMENTO
PROVVISORIO, CIOE INIDONEO A DETTARE UNA DISCIPLINA DEFINITIVA DEL RAP-
PORTO CONTROVERSO 598
2.2. PROVVISORIETA DEL PROVVEDIMENTO, NON NECESSARIAMENTE ANCHE DEGLI
EFFETTI 598
2.3. LA STRUMENTALITA DEL PROVVEDIMENTO CAUTELARE 599
3. TIPOLOGIA DELLE MISURE CAUTELARI 600
3.1. PERICOLO DA INFRUTTUOSITA E DA TARDIVITA 600
3.2. CORRISPONDENTE DISTINZIONE TRA PROVVEDIMENTI CAUTELARI CONSERVATIVI
E
ANTICIPATOLI 601
3.3. IN PARTICOLARE DEL PERICULUM IN MORA CHE ASSURGA AGLI ESTREMI DELLA
IRREPARABILITA DEL PREGIUDIZIO, RENDENDO COSTITUZIONALMENTE DOVEROSA LA
TUTELA CAUTELARE 602
3.4. SISTEMA CAUTELARE TOTALMENTE ATIPICO E SISTEMA TIPICO TEMPERATO
DA UNA MISURA CAUTELARE ATIPICA A CARATTERE RESIDUALE: I VANTAGGI DELLA
TIPICITA E LA NECESSITA DI UN MARGINE DI ATIPICITA 603
3.5. IPOTESI DI MISURE CAUTELARI TIPICHE NELLE QUALI SI PRESCINDE
DALL ACCER-
TAMENTO IN CONCRETO DELLA SUSSISTENZA DEL REQUISITO DEL PERICULUM IN
MORA 605
3.6. MISURE CAUTELARI TIPICHE E TUTELA SOMMARIA NON CAUTELARE 606
4. LA PERICOLOSITA INTRINSECA DEI PROVVEDIMENTI CAUTELARI: LE CAUZIONI
ED I POS-
SIBILI RIMEDI 607
5. I PROVVEDIMENTI CAUTELARI PREVISTI DAL CODICE DI PROCEDURA 610
5.1. IL SEQUESTRO GIUDIZIARIO 610
5.1.1. PREMESSA 610
5.1.2. PRESUPPOSTI 610
5.1.3. AMBITO APPLICATIVO 611
5.1.4. CONTENUTO DEL PROVVEDIMENTO E SUA ATTUAZIONE 612
5.1.5. FUNZIONE DELL ISTITUTO 613
5.2. IL SEQUESTRO CONSERVATIVO 614
5.2.1. FUNZIONE ED EFFETTI 614
5.2.2. FUMUS BONI IURIS 616
5.23. PERICULUM IN MORA 617
5.2.4. LIMITI DELL ISTITUTO 618
5.3. LE DENUNCE DI NUOVA OPERA E DI DANNO TEMUTO 618
5.3.1. PREMESSA 618
5.3.2. LA DENUNCIA DI NUOVA OPERA EX ART. 1171 C.C 619
5.3.3. LA DENUNCIA DI DANNO TEMUTO EX ART. 1172 C.C 621
5.3.4. LE DENUNCE E LA TUTELA INIBITORIA 622
5.4. I PROVVEDIMENTI DI ISTRUZIONE PREVENTIVA 623
5.4.1. PREMESSA 623
5.4.2. L AUDIZIONE DI TESTI A FUTURA MEMORIA, LA CONSULENZA TECNICA E
L ISPEZIONE PREVENTIVA 624
5.4.3. IL SEQUESTRO GIUDIZIARIO DI PROVE 625
5.5. I PROVVEDIMENTI D URGENZA 627
5.5.1. STRUTTURA E FUNZIONE DEI PROVVEDIMENTI D URGENZA NELL AMBITO
DELLA TUTELA CAUTELARE E DELLA TUTELA GIURISDIZIONALE IN GENERE 627
XXVI INDICE SOMMARIO
5.5.2. ATIPICITA DEL DIRITTO D AZIONE ED ESIGENZA DI EVITARE CHE LA DU-
RATA DEL PROCESSO TORNI A DANNO DELL ATTORE CHE HA RAGIONE P. 628
5.5.3. L ORIGINE DELL ART. 700 629
5.5.4. IMPORTANZA DEL COMPITO SVOLTO DALL ALT. 700 E I LIMITI INTRINSECI
ALLA SUA FUNZIONE DI NORMA DI CHIUSURA 630
5.5.5. L AMBITO APPLICATIVO DELL ISTITUTO 631
5.5.6. IL REQUISITO DELLA IRREPARABILITA DEL PREGIUDIZIO 633
5.5.6.1. ANALISI DELLA DOTTRINA 633
5.5.6.2. LA NECESSITA DI RECUPERARE L IMPORTANZA DELLA PERSONA
DEL TITOLARE DEL DIRITTO 635
5.5.7. LA PERICOLOSITA DELL ALT. 700 .- 637
5.5.8. IL REQUISITO DELL IMMINENZA DEL PREGIUDIZIO 638
5.5.9. IL CONTENUTO DEI PROVVEDIMENTI D URGENZA 638
5.5.10. LA TUTELA DEI ED. DIRITTI DI LIBERTA 640
6. LA DISCIPLINA DEI PROCEDIMENTI CAUTELARI IN GENERALE 641
6.1. PREMESSA 641
6.2. LA COMPETENZA 642
6.3. IL PROCEDIMENTO 643
6.4. IL PROVVEDIMENTO NEGATIVO OVVERO DI RIGETTO 645
6.5. IL PROVVEDIMENTO DI ACCOGLIMENTO DI MISURA CAUTELARE CHIESTA ANTE
CAUSAM 647
6.6. LA DISCIPLINA DELL INEFFICACIA DEL PROVVEDIMENTO E DELLE
RESTITUZIONI 647
6.7. LA REVOCA E LA MODIFICA 648
6.8. LA CAUZIONE 649
6.9. L ATTUAZIONE 650
6.10. IL RECLAMO 651
6.11. L AMBITO DI APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 669-BIS A 669-TERDECIES 654
6.11.1. PREMESSA 654
6.11.2. LA NOZIONE DI PROVVEDIMENTO CAUTELARE 655
6.11.3.1 PROVVEDIMENTI SOMMARI SOTTRATTI ALLA DISCIPLINA DEGLI ARTT.
669-
BIS E SEGUENTI 655
6.11.4.1 PROVVEDIMENTI CAUTELARI DIVERSI DAI SEQUESTRI, DALLE DENUNCE E
DAI PROVVEDIMENTI D URGENZA SOGGETTI ALLA DISCIPLINA DEGLI ARTT.
669-BIS E SEGUENTI 656
6.11.5. L APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 669-BIS E SEGUENTI AI PROCEDIMENTI
POSSESSORI 658
CAPITOLO QUATTORDICESIMO
I PROCEDIMENTI IN CAMERA DI CONSIGLIO
1. CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELLA GIURISDIZIONE CONTENZIOSA (O
COSTITUZIONALMENTE
NECESSARIA) 664
2. UNA PRECISAZIONE: POSSIBILITA DI PREVEDERE PROVVEDIMENTI
SOMMARI-SEMPLI-
FICATI-ESECUTIVI PRIVI DI ATTITUDINE AL GIUDICATO 665
3. L AREA DELLE FUNZIONI GIURISDIZIONALI NON NECESSARIE E DELLA
GIURISDIZIONE VO-
LONTARIA
667
INDICE SOMMARIO XXVII
4. IL PROCEDIMENTO CAMERALE EX ART. 737 SS P. 669
4.1. IL SIGNIFICATO ED IL VALORE DELLA COGNIZIONE PIENA 669
4.2. LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL PROCESSO EX ART. 737 SS.
SOSTANZIALE
SOMMARIETA DELLA COGNIZIONE 670
4.3. AFFINITA E DIFFERENZE CON I PROCESSI SOMMARI RELATIVI A DIRITTI
671
4.4. ASSENZA DI ATTITUDINE AL GIUDICATO 671
5. ESAME DI TALUNE IPOTESI CUI SI APPLICA LA PROCEDURA CAMERALE EX ART.
737 SS. 672
5.1. PIANO DELL INDAGINE 672
5.2. A) AUTORIZZAZIONI AL COMPIMENTO DI ATTI NEGOZIALI; B) NOMINE DI
RAPPRE-
SENTANTI; E) RIMOZIONE DI RAPPRESENTANTI O AMMINISTRATORI; D) PROVVE-
DIMENTI NELL INTERESSE DEI MINORI E INCISIONE SULLA POTESTA PARENTALE
672
6. PROCEDIMENTO CAMERALE EX ART. 737 SS. E GESTIONE DI INTERESSI IN
IPOTESI DI
AUTORIZZAZIONI, NOMINE E RIMOZIONI DI RAPPRESENTANTI 674
6.1. IL PROPRIUM DELLA GESTIONE DI INTERESSI E SUA CONTRAPPOSIZIONE ALLA
TUTELA
GIURISDIZIONALE DEI DIRITTI 674
6.2. L ACCERTAMENTO DEI DIRITTI PRESUPPOSTI E LA TUTELA GIURISDIZIONALE
DEI
DIRITTI INCISI 675
7. PROCEDIMENTO CAMERALE EX ART. 737 SS. E GESTIONE DI INTERESSI DEI
MINORI CON-
FLIGGENTI CON LA POTESTA PARENTALE 677
8. RISULTATI DELL INDAGINE CONDOTTA E PROSPETTIVE DI INDAGINI ULTERIORI
678
9. RICORSO AL PROCEDIMENTO CAMERALE EX ART. 737 SS. NELLA TUTELA
GIURISDIZIONALE
DI DIRITTI O STATUS 679
9.1. INADEGUATEZZA DEL PROCEDIMENTO CAMERALE AD ASSICURARE DA SOLO LA
TU-
TELA GIURISDIZIONALE DEI DIRITTI. SUA IDONEITA, OVE UTILIZZATO PER LA
TUTELA
DEI DIRITTI, AD ESSERE INQUADRATO NELLA CATEGORIA DEI PROCESSI SOMMA-
RI-SEMPLIFICATI- ESECUTIVI 680
9.2. INACCETTABILITA DELLA SOLUZIONE ACCOLTA DALLA GIURISPRUDENZA
PREVALENTE. 680
9.3. ESAME DI TALUNE IPOTESI DI UTILIZZAZIONE (DA PARTE DEL LEGISLATORE
O DELLA
GIURISPRUDENZA) DEL PROCEDIMENTO CAMERALE PER LA TUTELA DI DIRITTI 681
10. PROCESSI AVENTI AD OGGETTO SIA LA GESTIONE DI INTERESSI SIA LA
TUTELA GIURISDI-
ZIONALE DEI DIRITTI INCISI DA TALE GESTIONE 684
10.1. I RISULTATI COMPLESSIVI DELL INDAGINE SINORA CONDOTTA E I PROBLEMI
SPE-
CIFICI POSTI DALLA GESTIONE DI INTERESSI SUSCETTIBILE DI INCIDERE SU
DIRITTI A
CONTENUTO NON PATRIMONIALE 684
10.2. LE MODALITA TECNICO-PROCEDURALI IDONEE AD ASSICURARE LE
CONTRAPPOSTE
ESIGENZE ESISTENTI IN MATERIA 685
10.3. ASSENZA NEL NOSTRO ORDINAMENTO DI UN MODELLO GENERALE DI PROCESSO
FUNZIONALE ALLA GESTIONE DEGLI INTERESSI E ALLA TUTELA DEI DIRITTI.
PREVI-
SIONE DI UNA MIRIADE DI PROCESSI SPECIALI TIPICI 686
11. IPOTESI DI RICORSO DISORDINATO ED ABNORME ALLA PROCEDURA CAMERALE EX
ART.
737 SS., CON VARIAZIONI IN PUNTO DI FORMA DEL PROVVEDIMENTO E DI
GIUDICATO... 688
12. RILIEVI CONCLUSIVI 689
XXVIII INDICE SOMMARIO
CAPITOLO QUINDICESIMO
L ESECUZIONE FORZATA
1. PREMESSE GENERALI P- 692
1.1. OSSERVAZIONI INTRODUTTIVE 692
1.2. IL TITOLO ESECUTIVO 694
1.3. LA FASE PRELIMINARE DELLA NOTIFICAZIONE DEL TITOLO ESECUTIVO E DEL
PRE-
CETTO 697
1.4. L OPPOSIZIONE ALL ESECUZIONE EX ART. 615 698
1.5. LA SOSPENSIONE DELL ESECUZIONE 701
2. L ESPROPRIAZIONE FORZATA 703
2.1. OSSERVAZIONI INTRODUTTIVE 703
2.2. L ESPROPRIAZIONE FORZATA IN GENERALE 704
2.3. IL PIGNORAMENTO 706
2.3.1. IL PIGNORAMENTO IN GENERALE 706
2.3.2. IL PIGNORAMENTO MOBILIARE PRESSO IL DEBITORE 708
2.3.3. IL PIGNORAMENTO PRESSO TERZI 711
2.3.4. IL PIGNORAMENTO IMMOBILIARE 714
2.4. L INTERVENTO DEI CREDITORI 715
2.4.1. I REQUISITI E GLI EFFETTI DELL INTERVENTO 715
2.4.2. CREDITORI INTERVENIENTI MUNITI E NON MUNITI DI TITOLO ESECUTIVO..
716
2.4.3. CREDITORI INTERVENIENTI TEMPESTIVI E TARDIVI 717
2.4.4. CREDITORI CHIROGRAFARI E MUNITI DI UN DIRITTO DI PRELAZIONE 718
2.4.5. L ACCERTAMENTO DEL CREDITO DEI CREDITORI INTERVENUTI 720
2.4.6. INTERVENTO E PIGNORAMENTO SUCCESSIVO 723
2.5. LA VENDITA, L ASSEGNAZIONE FORZATA E L OPPOSIZIONE DI TERZO
ALL ESECUZIONE 723
2.5.1. LA VENDITA FORZATA IN GENERALE 723
2.5.2. GLI EFFETTI SOSTANZIALI DELLA VENDITA FORZATA 724
2.5.3. LA NATURA DELLA VENDITA FORZATA E LA SUA STABILITA 726
2.5.4. L ASSEGNAZIONE FORZATA 728
2.5.5. L OPPOSIZIONE DI TERZO ALL ESECUZIONE 730
2.6. LA DISTRIBUZIONE DEL RICAVATO 731
2.7. LA STABILITA DEI RISULTATI DELL ESPROPRIAZIONE FORZATA E
L OPPOSIZIONE AGLI
ATTI ESECUTIVI 734
2.8. L ESPROPRIAZIONE DEI BENI INDIVISI 736
2.9. L ESPROPRIAZIONE CONTRO IL TERZO PROPRIETARIO 737
2.10. L ESTINZIONE DEL PROCESSO 739
3. L ESECUZIONE FORZATA IN FORMA SPECIFICA 740
3.1. OSSERVAZIONI GENERALI 740
3.2. L ESECUZIONE FORZATA PER CONSEGNA O RILASCIO 742
3.3. L ESECUZIONE FORZATA DI OBBLIGHI DI FARE E DI NON FARE 744
4. CONSIDERAZIONI IN TEMA DI TUTELA SPECIFICA E TUTELA RISARCITORIA
746
CAPITOLO SEDICESIMO
CENNI SU ALCUNI PROCEDIMENTI SPECIALI
1.1 PROCESSI DI SEPARAZIONE E DI DIVORZIO 754
1.1. LA SEPARAZIONE CONSENSUALE 754
INDICE SOMMARIO XXDC
1.2. LA SEPARAZIONE GIUDIZIALE P. 755
1.3. IL PROCESSO DI DIVORZIO 759
2. L EFFICACIA IN ITALIA DELLE SENTENZE STRANIERE 761
2.1. PREMESSA 761
2.2. IL SISTEMA PREVISTO DAL CODICE 762
2.3. CENNI SUL SISTEMA EMERGENTE DALLE CONVENZIONI DI BRUXELLES DEL 1968
E
DI LUGANO DEL 1988 766
3. L ARBITRATO 768
CAPITOLO DICIASSETTESIMO
IL PROCESSO DEL LAVORO
1. PREMESSA 778
2. L AMBITO DI APPLICAZIONE DEL RITO SPECIALE E IL TENTATIVO
OBBLIGATORIO DI CON-
CILIAZIONE 779
2.1. I NN. 1 E 2 DELL ART. 409 779
2.2. IL N. 3 DELL ART. 409 E L INTRODUZIONE DELLA EQUIVOCA NOZIONE DI
LAVORO
PARASUBORDINATO 780
2.3. I NN. 4 E 5 DELL ART. 409. CENNI SULLA ED. PRIVATIZZAZIONE DEL
PUBBLICO
IMPIEGO 782
2.4. LE CONTROVERSIE SINDACALI E COLLETTIVE 784
2.5. LE CONTROVERSIE PREVIDENZIALI 785
2.6. ESTENSIONE DEL RITO DEL LAVORO ALLE ED. CONTROVERSIE LOCATIZIE
786
2.7. IL TENTATIVO OBBLIGATORIO DI CONCILIAZIONE 786
3. LE QUESTIONI DI COMPETENZA E LE QUESTIONI DI RITO 788
3.1. LA SCELTA DEL GIUDICE ORDINARIO E LA COMPETENZA PER MATERIA DEL
PRETORE 788
3.2. LA COMPETENZA PER TERRITORIO 789
3.3. LA RILEVABILITA DELLE QUESTIONI DI COMPETENZA E LE MODALITA DELLA
LORO
DECISIONE 789
3.4. LE QUESTIONI DI RITO: IN GENERALE 790
3.5. LE CONSEGUENZE DELL ERRORE SUL RITO E L INTRECCIO TRA RITO E MERITO
790
3.6. IL CUMULO NELLO STESSO PROCESSO DI DOMANDE SOGGETTE A RITI DIVERSI
793
4. LA DISCIPLINA DELLA INTRODUZIONE DELLA CAUSA E DELLA FASE
PREPARATORIA. L OPE-
RATIVITA DEL PRINCIPIO DI PRECLUSIONE 794
4.1. CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROCEDIMENTO 794
4.2. IL RICORSO E L INSTAURAZIONE DEL CONTRADDITTORIO 797
4.3. NULLITA DEL RICORSO, VIZI NELLA ATTIVITA DI INSTAURAZIONE DEL
CONTRADDIT
TORIO, 798
4.4. ...E MOMENTO DA CUI DECORRONO GLI EFFETTI SOSTANZIALI E PROCESSUALI
DELLA
DOMANDA 800
4.5. LA COSTITUZIONE DEL CONVENUTO 802
4.6. PRECLUSIONI PER LE PARTI E POTERI DEL GIUDICE; IMPORTANZA
DELL INTERRO-
GATORIO LIBERO DELLE PARTI 802
4.7. TEMPERAMENTI A! PRINCIPIO DI PRECLUSIONE: IN PARTICOLARE IN TEMA DI
PROVE 803
XXX INDICE SOMMARIO
5. L ISTRUZIONE P-
806
5.1. PARTICOLARITA DELL OGGETTO DEL PROCESSO DEL LAVORO, DISCIPLINA
DELL ISTRU-
ZIONE E SIGNIFICATO DELL ATTRIBUZIONE AL GIUDICE DI POTERI ISTRUTTORI
D UF-
FICIO 806
5.2. AMMISSIONE DELLE PROVE IN GENERALE. CENNI SULLE SINGOLE PROVE 811
6. LE VARIANTI DEL PROCESSO 814
6.1. IL REGIME DELLA DOMANDA RICONVENZIONALE 814
6.2. IL REGIME DEGLI INTERVENTI, DELL INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO,
E DELLA
RIUNIONE DI CAUSE 815
6.3. LA CONTUMACIA DEL CONVENUTO E LE VICENDE ANOMALE DEL PROCESSO 817
7. LA DECISIONE E LE ORDINANZE DI PAGAMENTO DI SOMME 818
7.1. TRATTAZIONE, ISTRUZIONE, DECISIONE: CENNI 818
7.2. LE DECISIONI SULLA COMPETENZA E LE SENTENZE NON DEFINITIVE SU
QUESTIONI
PREGIUDIZIALI DI RITO E/O DI MERITO 819
7.3. LA FORMAZIONE DELLA SENTENZA ED I POSSIBILI VIZI 822
7.4. L ESECUTORIETA OPE LEGIS DELLE SENTENZE DI PRIMO GRADO FAVOREVOLI
AL
LAVORATORE, INIBITORIA ED APPELLO CON RISERVA DEI MOTIVI 825
7.5. LA RIVALUTAZIONE MONETARIA DEI CREDITI DI LAVORO: PROFILI
SOSTANZIALI E
PROCESSUALI DELL ART. 429, 3 COMMA 827
7.6. LE ORDINANZE DI PAGAMENTO DI SOMME EX ART. 423 830
8. L APPELLO E LE ALTRE IMPUGNAZIONI 831
8.1. CARATTERISTICHE GENERALI DELL APPELLO NEL RITO DEL LAVORO 831
8.2. IL RICORSO IN APPELLO, L INSTAURAZIONE DEL CONTRADDITTORIO, LA
COSTITUZIONE
DEL CONVENUTO E L APPELLO INCIDENTALE 832
8.3. NUOVE DOMANDE, NUOVE ECCEZIONI E NUOVE PROVE IN APPELLO 834
8.4. L UDIENZA DI DISCUSSIONE. IL CONTENUTO E L EFFICACIA DELLE SENTENZE
D AP-
PELLO 835
8.5. CENNI SUL RICORSO PER CASSAZIONE E LE ALTRE IMPUGNAZIONI 837
CAPITOLO DICIOTTESIMO
IL PROCESSO SOCIETARIO
1. L INTELAIATURA DEL DECRETO LEGISLATIVO E IL CONTENUTO DELLA DELEGA
840
2. CENNI SUL SUO AMBITO DI APPLICAZIONE 841
3. LA DISCIPLINA DEL NUOVO RITO SPECIALE A COGNIZIONE PIENA 843
3.1. PREMESSA 843
3.2. LA FASE PREPARATORIA 844
3.2.1. ATTO DI CITAZIONE, COMPARSA DI RISPOSTA, MEMORIA DI REPLICA DEL
L ATTORE, CONTROREPLICA DEL CONVENUTO, ULTERIORI REPLICHE 844
3.2.2. LE PRECLUSIONI IN PUNTO DI DOMANDE, ECCEZIONI E PROVE 846
3.2.3. L ISTANZA DI FISSAZIONE DELL UDIENZA 847
3.3. LA FASE CHE VA DALLA DESIGNAZIONE DEL GIUDICE RELATORE AL DEPOSITO
DEL
DECRETO DI FISSAZIONE DELL UDIENZA DI DISCUSSIONE 847
3.4. IL PROBLEMA DEL PROCESSO CON PLURALITA DI PARTI 848
3.5. LA FASE DELLA UDIENZA DI DISCUSSIONE DAVANTI AL COLLEGIO 848
3.5.1. IL CONTENUTO DEL DECRETO DI FISSAZIONE DELL UDIENZA 848
INDICE SOMMARIO XXXI
3.5.2. NULLITA DELLA NOTIFICAZIONE DELLA CITAZIONE, INTEGRAZIONE DEL
CON-
TRADDITTORIO E IRREGOLARITA EX ART. 182 P. 849
3.5.3. LE ATTIVITA DA SVOLGERSI NELL UDIENZA DI DISCUSSIONE 850
3.5.4. L INSORGERE DI QUESTIONI PREGIUDIZIALI DI RITO O DI MERITO
ASTRAT-
TAMENTE IDONEE A DEFINIRE IL GIUDIZIO 851
3.5.5. L ISTANZA CONGIUNTA DI FISSAZIONE DELL UDIENZA 851
3.6. IL PROCESSO CONTUMACIALE E LA CAUTA INTRODUZIONE DELLA FIDA
CONFESSIO... 852
3.7. LA DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI VOLONTARI 853
3.8. LE SEMPLIFICAZIONI IN TEMA DI COMUNICAZIONI E NOTIFICAZIONI ALLE
PARTI
COSTITUITE 853
3.9. IL GIUDIZIO DI APPELLO 854
3.10. RILIEVI CRITICI 854
3.10.1. DI STRETTA OPPORTUNITA 854
3.10.2. E DI ILLEGITTIMITA COSTITUZIONALE PER ECCESSO DI DELEGA 855
4. IL ED. PROCEDIMENTO SOMMARIO DI COGNIZIONE 856
5. LE NOVITA IN MATERIA CAUTELARE 857
6. LE NOVITA IN MATERIA DI PROCEDIMENTI CAMERALI 859
7. CENNI SULLE NOVITA IN TEMA DI ARBITRATO 861
8. CENNI SUL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE 862
INDICE ANALITICO 865
|
adam_txt |
INDICE SOMMARIO
PREFAZIONE P. XXXIII
INTRODUZIONE
1. PREMESSA 4
2. CENNI SULLA STRUMENTALITA DEL PROCESSO 4
2.1. CARATTERE STRUMENTALE DELLA NORMA PROCESSUALE 4
2.2. INTERDIPENDENZA TRA DIRITTO SOSTANZIALE E DIRITTO PROCESSUALE 5
2.3. SEGUE: RAPIDA ESEMPLIFICAZIONE 6
2.4. DESCRIZIONE RIASSUNTIVA DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI DI UN CORSO
SULLA GIU-
STIZIA CIVILE 8
3. LA GIUSTIZIA NELLA COSTITUZIONE E I GIUDICI CHE ESERCITANO LA
GIURISDIZIONE CIVILE 9
3.1. LA GIURISDIZIONE 9
3.2. IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA 12
3.3. LA DISTINZIONE DEI MAGISTRATI SOLTANTO PER LE FUNZIONI E IL
PROBLEMA
DELLA CARRIERA 12
3.4. CENNI SULLE NORME DELLA COSTITUZIONE RELATIVE AL PROCESSO 13
3.5. LA LEGGE SULL'ORDINAMENTO GIUDIZIARIO E I GIUDICI CHIAMATI A
RENDERE LA
GIUSTIZIA CIVILE 15
3.5.1. IL GIUDICE DI PACE 17
3.5.2. IL TRIBUNALE 18
3.5.3. LA CORTE D'APPELLO E LA CORTE DI CASSAZIONE 19
4. LA STRUTTURA DEL C.P.C. DEL 1942 20
4.1. PREMESSE 20
4.2. IL PRIMO LIBRO SULLE DISPOSIZIONI GENERALI 21
4.3. IL SECONDO LIBRO SUI PROCESSI A COGNIZIONE PIENA 23
4.4. IL TERZO LIBRO SULL'ESECUZIONE FORZATA 25
4.5. IL QUARTO LIBRO SUI PROCEDIMENTI SPECIALI 27
CAPITOLO PRIMO
DIRITTO SOSTANZIALE E PROCESSO
1. RILIEVI PRELIMINARI 32
2. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI UN OBBLIGO DI
ASTEN-
SIONE CHE GRAVA SU TUTTI I CONSOCIATI AL FINE DI CONSENTIRE AD UN
SOGGETTO (O
AD UNA COLLETTIVITA) IL GODIMENTO DI UNA RES (SULLA BASE DI UN DIRITTO
REALE O
PERSONALE DI GODIMENTO) 34
XII INDICE SOMMARIO
3. SEGUE: IN PARTICOLARE DELLA VIOLAZIONE CONCRETATASI NELLA PRIVAZIONE
DEL TITO-
LARE DELLA SITUAZIONE DI VANTAGGIO DEL POSSESSO O DELLA DETENZIONE DELLA
RES. P. 35
4. SEGUE: IN PARTICOLARE DELLA VIOLAZIONE CONCRETATASI NELLA COSTRUZIONE
DI OPERE
MATERIALI CHE LIMITANO IL GODIMENTO DELLA RES 37
5. SEGUE: IN PARTICOLARE DELLA VIOLAZIONE CONCRETATASI NEL COMPIMENTO DI
ATTI
MATERIALI AD EFFICACIA ISTANTANEA, MA SUSCETTIBILI DI ESSERE RIPETUTI
NEL TEMPO 38
6. CONSIDERAZIONI RIASSUNTIVE SUI RAPPORTI TRA DIRITTO SOSTANZIALE E
PROCESSO
TRATTE DALL'ANALISI SVOLTA NEI PARAGRAFI PRECEDENTI 40
7. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI UN OBBLIGO
ORIGINARIO DI
CONSEGNARE O RILASCIARE UNA RES OGGETTO DI UN DIRITTO REALE O PERSONALE
DI
GODIMENTO 40
8. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI DI
FARE MATE-
RIALI FUNGIBILI CORRELATI A DIRITTI REALI O PERSONALI DI GODIMENTO.
CENNI SUGLI
OBBLIGHI DI FARE INFUNGIBILI 42
9. CRISI DI COOPERAZIONE DETERMINATA DALLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI
CONSISTENTI
NELL'EMANAZIONE DI UNA DICHIARAZIONE DI VOLONTA (ED. FACETE GIURIDICI)
43
10. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI DI
NON FARE
DIRETTI AD ASSICURARE IL GODIMENTO DI UNA SITUAZIONE DI LIBERTA 44
11. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI DI
FARE DIRETTI
AD ASSICURARE IL GODIMENTO DI UNA LIBERTA SOSTANZIALE 46
12. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DI OBBLIGHI
(ORIGINARI O
DERIVATI) DI PAGARE SOMME DI DANARO 46
13. CRISI DI COOPERAZIONE CONSISTENTE NELLA MERA CONTESTAZIONE DEL
DIRITTO 48
14. CENNI SULLA AZIONI COSTITUTIVE ED. NECESSARIE: LA NECESSITA DI
SERVIRSI DEL PRO-
CESSO NON DERIVA DA ALCUNA CRISI DI COOPERAZIONE 49
15. GIURISDIZIONE NON CONTENZIOSA 50
16. BREVI CONCLUSIONI E CENNI SULLA TEORIA DELL'AZIONE 51
CAPITOLO SECONDO
IL DIRITTO FATTO VALERE IN GIUDIZIO:
L'OGGETTO DEL PROCESSO E DEL GIUDICATO
NEI PROCESSI A COGNIZIONE PIENA
1. GLI ATTI INTRODUTTIVI DEI PROCESSI A COGNIZIONE PIENA: ATTO DI
CITAZIONE E RI-
CORSO 56
2. PARTI, PETITUM E CAUSA PETENDI 57
3. LE DIFESE DEL CONVENUTO: MERE DIFESE, ECCEZIONI E DOMANDA
RICONVENZIONALE 58
4. PUNTI E QUESTIONI PREGIUDIZIALI: I ED. FATTI-DIRITTI 59
INDICE SOMMARIO XHI
5. RIEPILOGO DELLO SCHEMA ELEMENTARE PROPOSTO P. 60
6. I DIRITTI OGGETTO DEL PROCESSO E DEL GIUDICATO 61
7. L'ESSENZA DEL GIUDICATO SOSTANZIALE. D PRINCIPIO SECONDO CUI IL
GIUDICATO CO-
PRE IL DEDOTTO E DEDUCIBILE E QUELLO SECONDO CUI IL GIUDICATO PREVALE
RISPETTO
ALLO IUS SUPERVENIENS RETROATTIVO 63
8. LA DIVERSA RILEVANZA DEL FATTO COSTITUTIVO NEI DIRITTI
ETERODETERMINATI E AU-
TODETERMINATI 65
9. L'ACCERTAMENTO INDIENTER TANTUM DEI DIRITTI O RAPPORTI PREGIUDIZIALI
67
10. RAPPORTI GIURIDICI COMPLESSI DEDOTTI IN GIUDIZIO IN VIA FRAZIONATA
ED ESTEN-
SIONE O NO DEL GIUDICATO ALL'INTERO RAPPORTO 68
11. SEGUE: PROBLEMI PARTICOLARI POSTI DAI CREDITI PECUNIARI ED IN
ISPECIE DI RI-
SARCIMENTO DEL DANNO 70
12. IMPUGNATIVE NEGOZIALI E INDIVIDUAZIONE DELL'OGGETTO DEL PROCESSO E
DEL GIU-
DICATO 71
13. CONCORSO DI NORME E CONCORSO DI DIRITTI 73
14. IL PARTICOLARE ATTEGGIARSI DEI LIMITI OGGETTIVI DEL GIUDICATO IN
CASO DI GIUDICATO
DI RIGETTO 75
15. GIUDICATO E DIRITTI INCOMPATIBILI 78
16. GIUDICATO E PRECLUSIONE PRO IUDICATO 80
17. GIUDICATO INTERNO E GIUDICATO ESTERNO; PRECLUSIONE, EFFICACIA
PANPROCESSUALE
E AUTORITA DELLA COSA GIUDICATA SOSTANZIALE 81
18. CENNI SULLA ECCEZIONE DI GIUDICATO E SUL CONFLITTO TRA GIUDICATI
85
CAPITOLO TERZO
LO SVOLGIMENTO DEL PROCESSO ORDINARIO
DI PRIMO GRADO
1. L'ISCRIZIONE DELLA CAUSA A RUOLO E LA COSTITUZIONE DI ATTORE E
CONVENUTO 88
2. LA COMPARSA DI RISPOSTA DEL CONVENUTO 90
3. LA PRIMA UDIENZA DI TRATTAZIONE EX ART. 183 94
3.1. PREMESSA 94
3.2. L'INTERROGATORIO LIBERO DELLE PARTI 95
3.3. L'INDICAZIONE ALLE PARTI DELLE QUESTIONI RILEVABILI D'UFFICIO 98
3.4. LE DOMANDE ED ECCEZIONI NUOVE PROPONIBILI LIBERAMENTE NEL CORSO
DELLA PRIMA UDIENZA; LA CHIAMATA DI TERZI SU ISTANZA DELL'ATTORE; LA
MODIFICA DELLE DOMANDE ED ECCEZIONI GIA PROPOSTE 99
3.5. L'APPENDICE DI TRATTAZIONE SCRITTA PREVISTA DAL SESTO COMMA
DELL'ALT.
183 102
XIV INDICE SOMMARIO
4. LE RICHIESTE ISTRUTTORIE E CENNI SULL'ISTRUZIONE P. 103
4.1. LE DUE EVENTUALITA DELL'ALT. 183, 6 COMMA 103
4.2. IL TERMINE ULTIMO PER LE DEDUZIONI ISTRUTTORIE IN PRIMO GRADO 103
4.3. I MEZZI DI PROVA DISPOSTI D'UFFICIO AI SENSI DELL'ART. 183, 8
COMMA 104
4.4. I RISTRETTI LIMITI ENTRO CUI SONO CONSENTITE CONTESTAZIONI TARDIVE
105
4.5. CENNI SULL'ISTRUZIONE E SULLA SUA DIREZIONE DA PARTE DEL GIUDICE
108
5. LA RIMESSIONE IN TERMINI DELLE PARTI COSTITUITE EX ART. 184-BIS 110
6. FORMA DEI PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE E RIMESSIONE ANTICIPATA DELLA
CAUSA
AL COLLEGIO 112
6.1. ORDINANZE E SENTENZE IN GENERALE 112
6.2. SENTENZE DEFINITIVE E NON DEFINITIVE OCCASIONATE DA QUESTIONI
PREGIU-
DIZIALI DI RITO E PRELIMINARI DI MERITO 115
7. LA FASE DECISORIA 119
7.1. PRECISAZIONE DELLE CONCLUSIONI ED EVENTUALE FISSAZIONE DELLA
UDIENZA DI
DISCUSSIONE NELLE CAUSE DEVOLUTE AL GIUDICE ISTRUTTORE IN FUNZIONE DI
GIUDICE UNICO O AL TRIBUNALE IN FORMAZIONE COLLEGIALE 119
7.2. RILIEVI CONCLUSIVI 123
8. GIUDICE MONOCRATICO E GIUDICE COLLEGIALE DI TRIBUNALE 124
8.1. LA SCELTA A FAVORE DEL GIUDICE MONOCRATICO 124
8.2. I RAPPORTI TRA GIUDICE MONOCRATICO E GIUDICE COLLEGIALE DI
TRIBUNALE 125
8.3. LE RISERVE DI COLLEGIALITA DEL TRIBUNALE 126
9. CENNI SUL PROCEDIMENTO DI PRIMO GRADO DAVANTI AL GIUDICE DI PACE
127
CAPITOLO QUARTO
IL CONTENUTO DELLE SENTENZE
1. LA TUTELA DI MERO ACCERTAMENTO 133
1.1. PREMESSA 133
1.2. LA ATIPICITA DELLA TUTELA 133
1.2.1. ANALISI DEL DIRITTO POSITIVO: DISPOSIZIONI GENERALI PRIVE DI
VALORE
DECISIVO AI FINI DEL CARATTERE TIPICO O ATIPICO DELLA TUTELA DI MERO
ACCERTAMENTO 133
1.2.2. SEGUE: DISPOSIZIONI CHE PREVEDONO IPOTESI TIPICHE DI MERO AC-
CERTAMENTO 134
1.2.3. SEGUE: L'ART. 2653, N. 1 C.C. E L'ART. 34 C.P.C 135
1.3. NECESSITA DI STABILIRE SE IL NOSTRO ORDINAMENTO CONTENGA DEI LIMITI
GENERALI ALLA AMMISSIBILITA IN CONCRETO DELLA TUTELA DI MERO ACCERTA-
MENTO 136
1.3.1. FONDAMENTO COSTITUZIONALE DEL PRINCIPIO SECONDO CUI OGGETTO
DELLA TUTELA DI MERO ACCERTAMENTO POSSONO ESSERE SOLO DIRITTI E
NON MERI FATTI O NORME GIURIDICHE 138
1.3.2. DIFFICOLTA DI DISTINGUERE IN CONCRETO NORMA, DIRITTO, FATTO E
QUINDI DI RICAVARE DA TALE DISTINZIONE UN LIMITE GENERALE ALL'AM-
MISSIBILITA DELLA TUTELA DI MERO ACCERTAMENTO 140
1.4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 141
1.5. NATURA CONTENZIOSA DELLA TUTELA DI MERO ACCERTAMENTO: CRISI DI
COOPE-
RAZIONE CAUSATA DALLA MERA CONTESTAZIONE DEL DIRITTO 142
INDICE SOMMARIO XV
1.6. ONERE DELLA PROVA E ACCERTAMENTO NEGATIVO DEL DIRITTO P. 143
2. LA TUTELA DI CONDANNA 145
2.1. CARATTERISTICHE TIPICHE DELLA SENTENZA DI CONDANNA SECONDO LA
DOTTRINA
TRADIZIONALE 145
2.2. DUPLICITA DI FUNZIONI DELLA TUTELA DI CONDANNA 147
2.3. TUTELA DI CONDANNA E BENE OGGETTO DELL'OBBLIGAZIONE 148
2.4. COMPLESSITA STRUTTURALE E FUNZIONALE DELLA TUTELA DI CONDANNA 150
2.5. CRITICA ALLA IMPOSTAZIONE TRADIZIONALE DELLA CORRELAZIONE
NECESSARIA TRA
SENTENZA DI CONDANNA ED ESECUZIONE FORZATA 150
2.5.1. CONDANNA AD OBBLIGHI INFUNGIBILI 150
2.5.2. RIESAME DEGLI ARTT. 474 N. 1 C.P.C, 2818 E 2953 C.C 152
2.5.3. ESAME DELLE DISPOSIZIONI DI LEGGE CHE PREVEDONO ESPLICITAMENTE
IPOTESI DI PROVVEDIMENTI DI CONDANNA AVENTI AD OGGETTO OBBLI-
GHI NON SUSCETTIBILI DI ESECUZIONE FORZATA 153
2.5.4. CONCLUSIONI 157
2.6. IL PROBLEMA DELLE MISURE COERCITIVE 158
2.6.1. ESIGENZA INELUDIBILE DELLA PREDISPOSIZIONE DI UN SISTEMA DI MI-
SURE COERCITIVE: ESEMPI DI ORDINAMENTI STRANIERI 158
2.6.2. POSSIBILITA DI LEGGERE L'ART. 388 C.P. COME NORMA DISCIPLINATRICE
DI UN SISTEMA GENERALE DI MISURE COERCITIVE 160
2.7. IL PROBLEMA DELLA CONDANNA IN FUTURO 163
2.8. IL PROBLEMA DELLA CONDANNA GENERICA 165
2.9. LA CONDANNA PROVVISIONALE 167
3. LA TUTELA ED. COSTITUTIVA (E LE TECNICHE DI PRODUZIONE DEGLI EFFETTI
SOSTAN-
ZIALI) 168
3.1. PREMESSA 168
3.2. TECNICHE DI PRODUZIONE DEGLI EFFETTI SOSTANZIALI: SCHEMI DI TEORIA
GE-
NERALE 169
3.2.1. NORMA - POTERE - EFFETTO 169
3.2.2. NORMA - FATTO - EFFETTO 171
3.2.3. NORMA - FATTO - POTERE SULT Z - EFFETTO 173
3.2.4. NORMA - FATTO - POTERE SULL'A - ACCERTAMENTO GIUDIZIALE -
EFFETTO 177
3.2.4.1. PREMESSA 177
3.2.4.2. DATI SICURI E DATI PROBLEMATICI DELLA RIFLESSIONE DOTTRI-
NALE SUL ED. DIRITTO POTESTATIVO A NECESSARIO ESERCIZIO
GIUDIZIALE: IN PARTICOLARE L'OGGETTO DEL PROCESSO E DEL
GIUDICATO 177
3.2.4.3. NECESSITA DI SOTTOPORRE A REVISIONE CRITICA LA CATEGORIA
DELLE AZIONI COSTITUTIVE 179
3.3. LA TUTELA ED. COSTITUTIVA COME STRUMENTO DI ATTUAZIONE COATTIVA DI
PRE-
TESE INSODDISFATTE A CAUSA DELL'INADEMPIMENTO DI OBBLIGHI CONSISTENTI
NELL'EMANAZIONE DI DICHIARAZIONI DI VOLONTA 180
3.4. LE AZIONI COSTITUTIVE DIRETTE A PRODURRE EFFETTI SOSTANZIALI
CONSEGUIBILI
ANCHE IN VIA DI AUTONOMIA PRIVATA 181
3.4.1. CENNI SU ANNULLABILITA E NULLITA 182
3.5. LE AZIONI COSTITUTIVE DIRETTE A PRODURRE EFFETTI SOSTANZIALI NON
CONSE-
GUIBILI IN VIA DI AUTONOMIA PRIVATA 184
3.6. CRITICA DELLA CATEGORIA DELLE SENTENZE DETERMINATIVE 184
XVI INDICE SOMMARIO
CAPITOLO QUINTO
I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL PROCESSO
1. IL PRINCIPIO DELLA DOMANDA P- 188
1.1. PREMESSE 188
1.2. RATIO DEL PRINCIPIO DELLA DOMANDA 188
1.3. ECCEZIONI AL PRINCIPIO DELLA DOMANDA 189
1.4. ART. 99 C.P.C. E ART. 2907 C.C 190
1.5. IL PRINCIPIO DELLA DOMANDA E LA SUA DISTINZIONE DA ALTRI PRINCIPI
GE-
NERALI DEL PROCESSO AD ESSO LIMITROFI 191
1.6. PRINCIPIO DELLA DOMANDA E PRINCIPIO DELL'IMPULSO DI PARTE. CENNI
SUL-
L'ESTINZIONE DEL PROCESSO DI COGNIZIONE 193
1.7. LA DOMANDA GIUDIZIALE E IL DIRITTO D'AZIONE 196
1.8. LA DOMANDA PROPOSTA A GIUDICE INCOMPETENTE 198
2. IL PRINCIPIO DELLA CORRISPONDENZA TRA IL CHIESTO E IL PRONUNCIATO
198
3. IL PRINCIPIO DEL CONTRADDITTORIO 200
3.1. PREMESSE 200
3.2. IL PRINCIPIO DEL CONTRADDITTORIO NELLA DOTTRINA CLASSICA 201
3.3. LE INTEGRAZIONI NECESSARIE (CENNI SULL'ASSISTENZA GIUDIZIARIA AI
NON
ABBIENTI) 201
3.4. ESEGESI DELL'ART. 101 . 203
3.5. REALIZZAZIONE POSTICIPATA DEL CONTRADDITTORIO 204
3.6. PRINCIPIO DEL CONTRADDITTORIO E LEGITTIMAZIONE AD AGIRE 205
3.7. CENNI SUL PROCESSO CONTUMACIALE 206
4. IL PRINCIPIO DI LEGALITA E LE PRONUNCE SECONDO EQUITA 208
CAPITOLO SESTO
I REQUISITI DI FORMA-CONTENUTO
DEGLI ATTI PROCESSUALI
E LA RELATIVA DISCIPLINA DELLE NULLITA
1. I REQUISITI DI VALIDITA DEL PROCESSO IN GENERALE 212
2. PREMESSA AI REQUISITI DI FORMA-CONTENUTO 213
3. LO SCOPO QUALE METRO DELLA VALIDITA E INVALIDITA DEGLI ATTI
PROCESSUALI 214
4. LA CONVALIDAZIONE OGGETTIVA, LA CONVALIDAZIONE SOGGETTIVA E LA
RINNOVAZIONE
DEGLI ATTI NULLI 216
5. RETROATTIVITA O IRRETROATTIVITA DELLE SANATORIE 217
6. L'ESTENSIONE DELLA NULLITA E LA DISCIPLINA DELLA NULLITA DELLE
SENTENZE 220
7. LA DISCIPLINA DEI TERMINI E IL PROBLEMA DELLA RIMESSIONE IN TERMINI
222
8. LA DISCIPLINA DELLA NULLITA DELL'ATTO DI CITAZIONE 224
8.1. I TRE SOTTOATTI DA CUI E COMPOSTO L'ATTO DI CITAZIONE 224
8.2. GLI EFFETTI PROCESSUALI E SOSTANZIALI DELLA DOMANDA GIUDIZIALE E IL
PRO-
BLEMA DELLA NULLITA DELL'ATTO DI CITAZIONE 227
INDICE SOMMARIO XVII
8.3. LA DISCIPLINA DELLA NULLITA DELLA CITAZIONE NEL NUOVO TESTO
DELL'ART. 164 P. 228
8.4. I PROBLEMI POSTI DALLA NUOVA DISCIPLINA 231
8.4.1. CONSEGUENZE DELLA MANCATA SANATORIA DELLA CITAZIONE NULLA PER
VIZI RELATIVI ALLA VOCATIO IN IUS IN ORDINE AD EFFETTI SOSTANZIALI
RICOLLEGATI ALLA MERA PROPOSIZIONE DELLA DOMANDA GIUDIZIALE 231
8.4.2. CENNI SULLE CONSEGUENZE DELLA RINNOVAZIONE EFFETTUATA OLTRE IL
TERMINE PERENTORIO FISSATO DAL GIUDICE O CON RINNOVAZIONE A SUA
VOLTA INVALIDA 232
8.4.3. MANCATO RILIEVO TEMPESTIVO DA PARTE DEL GIUDICE DI VIZI INERENTI
ALLA VOCATIO IN IUS 233
8.4.4. CONSEGUENZE IN APPELLO (E IN CASSAZIONE) DELLE NULLITA NON SA-
NATE DELLA CITAZIONE DI PRIMO GRADO PER VIZI INERENTI ALLA VOCATIO
IN IUS 236
8.4.5. I PROBLEMI POSTI DAL RICHIAMO DEL 4 COMMA DELL'ART. 164 AL RE-
QUISITO DELLA ESPOSIZIONE DEI FATTI E IL SOTTOATTO PREPARATORIO
DELLA PRIMA UDIENZA 238
8.4.6. PROBLEMI MINORI INERENTI ALLA NULLITA DEL SOTTOATTO DI ESERCIZIO
DELL'AZIONE 239
8.4.7. CONSEGUENZE IN APPELLO (E IN CASSAZIONE) DELLE NULLITA NON SA-
NATE DELLA CITAZIONE DI PRIMO GRADO PER VIZI INERENTI ALL'ESERCIZIO
DELL'AZIONE 240
9, LE NOTIFICAZIONI E LE COMUNICAZIONI , 241
CAPITOLO SETTIMO
I REQUISITI EXTRAFORMALI RELATIVI AL GIUDICE
1. LA GIURISDIZIONE 246
1.1. PREMESSA , 246
1.2. LA NOZIONE DI GIURISDIZIONE: LE TRE QUESTIONI DELL'ART. 37 C.P.C
247
1.3. LA DISCIPLINA DELLE QUESTIONI DI GIURISDIZIONE 250
1.4. SINTESI DEI RAPPORTI TRA GIURISDIZIONE CIVILE E AMMINISTRAZIONE E
GIU-
RISDIZIONE AMMINISTRATIVA 252
1.4.1. IL SISTEMA COSTITUZIONALE ANTERIORE AL 1865, ED. DEL CONTENZIOSO
AMMINISTRATIVO 252
1.4.2. IL SISTEMA COSTITUZIONALE IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVO AL 1865 253
1.4.3. LA LEGGE N. 5992 DEL 31 MARZO 1889 E IL SORGERE DEL SISTEMA DI
GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA EREDITATO DALLA COSTITUZIONE DEL 1948. 255
1.4.4. IL CODICE DI PROCEDURA CIVILE DEL 1942 E L'OPERAZIONE DI FUSIONE
E GENERALIZZAZIONE COMPIUTA DALL'ART. 41 263
1.5. CENNI SULL'ART. 362 C.P.C. E RINVIO 265
2. LA COMPETENZA 265
2.1. LA COMPETENZA IN GENERALE: VISTA COME DISCIPLINA SPECIALE CON
RIGUARDO
ALLA DISCIPLINA GENERALE RELATIVA ALLA COSTITUZIONE DEL GIUDICE 265
2.2. IL PRINCIPIO DELLA PERPETUATIO IURISDICTIONIS: ART. 5 C.P.C 267
2.3. INDIVIDUAZIONE DEL GIUDICE COMPETENTE 268
2.3.1. COMPETENZA PER MATERIA E PER VALORE 269
2.3.2. COMPETENZA PER TERRITORIO 272
2.4. LA COMPETENZA COME REQUISITO DI VALIDITA DEI PROVVEDIMENTI DEL GIU-
DICE E NON DELLA DOMANDA GIUDIZIALE 273
XVIII INDICE SOMMARIO
2.5. RILEVABILITA DELLE QUESTIONI DI COMPETENZA (ART. 38 C.P.C): VECCHIA
E
NUOVA DISCIPLINA A CONFRONTO P. 275
2.6. EFFICACIA DELLE DECISIONI SULLA COMPETENZA E MODALITA ATTRAVERSO
CUI LA
CASSAZIONE PUO ESSERE INVESTITA DI QUESTIONI DI COMPETENZA 277
2.6.1. L'EFFICACIA DELLE SENTENZE DECLINATONE DELLA COMPETENZA DEL GIU-
DICE DI MERITO E IL REGOLAMENTO DI COMPETENZA D'UFFICIO 277
2.6.2. D REGOLAMENTO DI COMPETENZA SU ISTANZA DI PARTE 279
2.6.3. EFFICACIA DELLE PRONUNCE DELLA CASSAZIONE SULLA COMPETENZA 281
2.6.4. RAPPORTI FRA COMPETENZA E MERITO 282
3. ASTENSIONE, RICUSAZIONE E RESPONSABILITA DEL GIUDICE 285
CAPITOLO OTTAVO
I REQUISITI EXTRAFORMALI RELATIVI ALLE PARTI
1. LA LEGITTIMAZIONE AD AGIRE 292
1.1. LEGITTIMAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA 292
1.2. PROBLEMI PROCESSUALI 294
1.3. CENNI SUL PUBBLICO MINISTERO 295
1.4. LE ED. AZIONI DIRETTE 297
2. IL LITISCONSORZIO NECESSARIO 298
2.1. PRIMA ESEMPLIFICAZIONE 298
2.2. LA DISCIPLINA PROCESSUALE 298
2.3. L'AMBITO DI APPLICAZIONE 299
3. LE PARTI 304
3.1. PREMESSA: I DIVERSI SIGNIFICATI DEL TERMINE PARTI 304
3.2. ACQUISIZIONE E PERDITA DELLA QUALITA DI PARTE 305
3.3. CAPACITA DI ESSERE PARTE E CAPACITA PROCESSUALE 306
3.4. IL REGIME DI INVALIDITA DELLA SENTENZA 307
3.5. CENNI SULLA DIFESA TECNICA 308
3.6. LE CONCLUSIONI DESUMIBILI DALLA DISCIPLINA DELLE NULLITA FORMALI ED
EX-
TRAFORMALI 309
3.7. CENNI SULLA DISCIPLINA DEEE SPESE DEL PROCESSO 312
4. L'INTERESSE AD AGIRE 313
4.1. I LIMITI ENTRO CUI LA NOZIONE HA RILIEVO PRATICO 313
4.2. LA DISTINZIONE TRA INTERESSE AD AGIRE E LEGITTIMAZIONE AD AGIRE.
L'IN-
TERESSE A CONTRADDIRE 316
CAPITOLO NONO
CONNESSIONE, LIMITI SOGGETTIVI DEL GIUDICATO,
INTERVENTI E SUCCESSIONE NEL PROCESSO
1. LA CONNESSIONE 321
1.1. LITISPENDENZA, CONTINENZA E CONNESSIONE 321
1.1.1. LITISPENDENZA E CONTINENZA 321
1.1.2. CONNESSIONE: PREMESSA 323
1.1.3. SEGUE: I VALORI IN GIOCO 324
INDICE SOMMARIO XIX
1.2. CONNESSIONE DI DOMANDE PROPOSTE TRA LE STESSE PARTI P. 328
1.2.1. PREMESSA: L'ART. 10 COMMA 2 328
1.2.2. CONNESSIONE PER MERA IDENTITA DI SOGGETTI 328
1.2.3. CONNESSIONE PER IDENTITA DI FATTO COSTITUTIVO NON CONTESTATO
330
1.2.4. CONNESSIONE PER PREGIUDIZIALITA: CONCETTO DI PREGIUDIZIALITA
332
1.2.5. SEGUE: DISCIPLINA PROCESSUALE 335
1.2.6. SEGUE: ART. 35 337
1.2.7. SEGUE: ART. 36 (E CONNESSIONE PER INCOMPATIBILITA) 340
1.2.8. SEGUE: SOSPENSIONE PER PREGIUDIZIALITA PREVISTA DALL'ART. 295
343
1.2.9. CONNESSIONE PER SUBORDINAZIONE 346
1.3. CONNESSIONE DI DOMANDE PROPOSTE TRA PARTI DIVERSE 347
1.3.1. PREMESSA 347
1.3.2. CONNESSIONE PER IDENTITA DI QUESTIONE DI FATTO O DI DIRITTO 347
1.3.3. CONNESSIONE PER IDENTITA DI FATTO COSTITUTIVO 348
1.3.4. CONNESSIONE PER IDENTITA DEL RAPPORTO PLURISOGGETTIVO DEDOTTO
IN GIUDIZIO 349
1.3.5. CONNESSIONE PER INCOMPATIBILITA 353
1.3.6. CONNESSIONE PER ALTERNATIVITA 355
1.3.7. CONNESSIONE PER PREGIUDIZIALITA: IN PARTICOLARE LA GARANZIA 355
2. I LIMITI SOGGETTIVI DELLA SENTENZA CIVILE 363
2.1. PREMESSA 363
2.2. I PUNTI FERMI 363
2.3. LE INCERTEZZE DERIVANTI DALL'ART. 111. GLI ARTT. 1306 E 2377 EX
365
2.4. NESSI DI DIPENDENZA GIURIDICA TRA RAPPORTI SOSTANZIALI E IL
PROBLEMA
DELLA EFFICACIA RIFLESSA 366
2.5. SEGUE: LE SOLUZIONI PROSPETTATE IN DOTTRINA. CONCLUSIONI 367
2.6. LA POSIZIONE DEI CREDITORI 370
2.7. TERZI TITOLARI DI DIRITTI CONNESSI PER MERA IDENTITA DI FATTO
STORICO (OV-
VERO DI QUESTIONI DI FATTO O DI DIRITTO) 371
2.8. TERZI TITOLARI DI DIRITTI AUTONOMI E COMPATIBILI, SUSCETTIBILI DI
SUBIRE UN
PREGIUDIZIO DI MERO FATTO 371
3. L'INTERVENTO VOLONTARIO 372
3.1. PREMESSA 372
3.2. LE VARIE SPECIE DI INTERVENTO DISCIPLINATE DAL PRIMO COMMA
DELL'ART.
105 373
3.3. L'INTERVENTO ADESIVO DIPENDENTE EX ART. 105, 2 COMMA 376
4. LA CHIAMATA IN CAUSA SU ISTANZA DI PARTE 378
5. LA CHIAMATA IN CAUSA SU ORDINE DEL GIUDICE 381
5.1. PREMESSE 381
5.2. AMBITO DI APPLICAZIONE DELL'ART. 107 382
5.3. LA POSSIBILE COMPRESSIONE DEL PRINCIPIO DELLA DOMANDA 383
5.4. L'INTERVENTO IUSSU IUDICIS NEL CORSO DEL GIUDIZIO DI SECONDO
GRADO. 384
6. I RIFLESSI DELLA 1. 353/1990 SUGLI INTERVENTI 385
7. LA SUCCESSIONE A TITOLO UNIVERSALE NEL PROCESSO 388
7.1. MUTAMENTI SOGGETTIVI DI CARATTERE SOSTANZIALE CHE SI VERIFICANO A
CARICO
DELLE PARTI NEL CORSO DEL PROCESSO 388
7.2. LA PORTATA NORMATIVA DELL'ART. 110 E CENNI SULL'INTERRUZIONE DEL
PRO-
CESSO 389
7.3. L'AMBITO DI APPLICAZIONE DELL'ART. 110 390
XX INDICE SOMMARIO
8. LA SUCCESSIONE A TITOLO PARTICOLARE NEL DIRITTO CONTROVERSO P. 391
8.1. PREMESSE 391
8.2. SIGNIFICATO DELL'ESPRESSIONE TRASFERIMENTO TRA VIVI A TITOLO
PARTICOLARE
E DELL'ESPRESSIONE DIRITTO CONTROVERSO 392
8.3. INDIVIDUAZIONE DELLE IPOTESI DI SUCCESSIONE A TITOLO PARTICOLARE
NEL DI-
RITTO CONTROVERSO 393
8.4. DISCIPLINA PROCESSUALE 395
8.5. LA SALVEZZA DELLE NORME SULL'ACQUISTO IN BUONA FEDE E SULLA
TRASCRIZIONE 397
8.6. LA SUCCESSIONE A TITOLO PARTICOLARE MORTIS CAUSA 400
CAPITOLO DECIMO
LE PROVE
1. PREMESSE 403
1.1. TOPONOMASTICA E CENNI SULLA NATURA DELLE NORME SULLE PROVE 403
1.2. PLURALITA DI SIGNIFICATI DEL TERMINE PROVA 404
1.3. LA DIVERSITA TRA ATTIVITA DI CONOSCENZA DEL DIRITTO E ATTIVITA DI
CONO-
SCENZA DEL FATTO DA PARTE DEL GIUDICE. I VINCOLI DEL GIUDICE E LA
LIBERTA
DELLO STORICO 404
2. LA DETERMINAZIONE DEI FATTI DA PROVARE (THEMA PROBANDUM) E IL
PRINCIPIO ED.
DELLA NON CONTESTAZIONE 405
2.1. L'INDIVIDUAZIONE DEI FATTI PRINCIPALI 405
2.2. I FATTI SECONDARI 406
2.3. IL PRINCIPIO ED. DELLA NON CONTESTAZIONE 407
2.4. LIMITI ALLA OPERATIVITA DEL PRINCIPIO DELLA NON CONTESTAZIONE 408
2.5. IL GIUDIZIO DI RILEVANZA 409
2.6. LA PROVA DEI FATTI INVEROSIMILI, IMPOSSIBILI, GIA PROVATI 410
3. IL PRINCIPIO DELLA DISPONIBILITA DELLE PROVE 410
3.1. I SOGGETTI SU INIZIATIVA DEI QUALI LE PROVE POSSONO ESSERE
ACQUISITE AL
GIUDIZIO: LE SOLUZIONI ASTRATTAMENTE POSSIBILI 410
3.2. DISTINZIONE DEL PRINCIPIO DELLA DISPONIBILITA DELLE PROVE DA
PRINCIPI
LIMITROFI 411
3.3. I DIVERSI MODELLI ACCOLTI DAL NOSTRO DIRITTO POSITIVO 412
3.4. CENNI SUI FATTI NOTORI 414
4. LA VALUTATONE DELLE PROVE 415
4.1. PREMESSE 415
4.2. PROVA DIRETTA E PROVA INDIRETTA 416
4.3. LA DEDUZIONE 417
4.4. ESEMPI DI MASSIME DI COMUNE ESPERIENZA 417
4.5. LA PROVA CRITICA O PER PRESUNZIONI (ARTT. 2727, 2729 C.C.) 418
4.6. BREVE SINTESI SCHEMATICA 418
4.7. PROVA LIBERA E PROVA LEGALE 419
5. ESEMPI DI PROVE LIBERE E PROVE LEGALI: LA TESTIMONIANZA E LA
CONFESSIONE 420
5.1. LA TESTIMONIANZA 420
5.2. LA CONFESSIONE 422
6. LE PROVE RAPPRESENTATIVE 423
INDICE SOMMAKIO XXI
7. LA PROVA DOCUMENTALE P. 424
7.1. L'ATTO PUBBLICO 424
7.2. LA RAPPRESENTAZIONE DI DICHIARAZIONI 425
7.3. LA RAPPRESENTAZIONE DI ALTRI FATTI 426
7.4. LA SCRITTURA PRIVATA 427
7.5. LE SCRITTURE PROVENIENTI DA TERZI 428
7.6. CENNI SUGLI ALTRI DOCUMENTI 429
8. GLI ARGOMENTI DI PROVA 430
8.1. CENSIMENTO DEGLI ARGOMENTI DI PROVA 430
8.2. L'EFFICACIA DEGLI ARGOMENTI DI PROVA 431
9. LA CONSULENZA TECNICA: INTEGRAZIONE DEL SAPERE DEL GIUDICE NELLA
PERCEZIONE E
NELLA DEDUZIONE 432
9.1. LE DIVERSE ATTIVITA CHE POSSONO ESSERE DEMANDATE AL CONSULENTE
TECNICO 432
9.2. LE GARANZIE DA CUI E CIRCONDATA LA CONSULENZA TECNICA 434
9.3. IL CONTROLLO DEL GIUDICE SUGLI ACCERTAMENTI DEL CONSULENTE TECNICO
434
9.4. LA CONSULENZA TECNICA PRIVATA E GLI ACCERTAMENTI EFFETTUATI DA
ORGANI
TECNICI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 435
10. IL PROBLEMA DELLE PROVE ATIPICHE 436
11. LE PRESUNZIONI 438
11.1. PREMESSE 438
11.2. LE PRESUNZIONI LEGALI ASSOLUTE 438
11.3. LE PRESUNZIONI LEGALI RELATIVE 439
11.4. LE PRESUNZIONI SEMPLICI 440
12. CONFESSIONE (GIURAMENTO) E PROCESSO LITISCONSORTILE 440
13. L'ONERE DELLA PROVA 442
13.1. PREMESSE 442
13.2. LA DISTINZIONE TRA FATTI COSTITUTIVI, IMPEDITIVI, MODIFICATIVI,
ESTINTIVI 443
13.3. L'ONERE DELLA PROVA NELLA DINAMICA DEL PROCESSO E COME REGOLA DI
GIU-
DIZIO RIVOLTA AL GIUDICE 444
13.4. LA VALUTAZIONE EQUITATIVA, IL GIURAMENTO SUPPLETORIO ED
ESTIMATORIO
COME TEMPERAMENTI ALLA RIGIDITA DELL'ONERE DELLA PROVA 445
14. RILIEVI CONCLUSIVI 447
CAPITOLO UNDICESIMO
LE IMPUGNAZIONI
1. LE IMPUGNAZIONI IN GENERALE 452
1.1. CARATTERISTICHE GENERALI 452
1.1.1. PREMESSE 452
1.12. CLASSIFICAZIONE DEI MEZZI DI IMPUGNAZIONE 453
1.1.3. I TERMINI PER IMPUGNARE 454
1.1.4. I VIZI DELLA SENTENZA E L'EVOLUZIONE DEI RIMEDI ATTRAVERSO CUI
FARE
VALERE LE INVALIDITA DELLA SENTENZA 455
1.1.5. AZIONI DI IMPUGNATIVA E GRAVAMI 456
XXII INDICE SOMMARIO
1.2. LA DIRETTIVA DELL'UNITA OGGETTIVA E SOGGETTIVA DEL PROCEDIMENTO DI
IM-
PUGNAZIONE P- 457
PREMESSA * 457
1.2.1. GIUDIZIO DI PRIMO GRADO SVOLTOSI FRA DUE SOLE PARTI 458
1.2.1.1. L'IMPUGNAZIONE INCIDENTALE 458
1.2.1.2. LA RIUNIONE DELLE IMPUGNAZIONI SEPARATE 459
1.2.1.3. L'IMPUGNAZIONE INCIDENTALE TARDIVA 460
1.2.1.4. L'ACQUIESCENZA 462
1.2.2. GIUDIZIO DI PRIMO GRADO SVOLTOSI FRA PIU PARTI 464
1.2.2.1. CAUSE INSCINDIBILI 464
1.2.2.2. CAUSE SCINDIBILI 465
1.2.2.3. CONNESSIONE SOSTANZIALE E REGIME PROCESSUALE 466
1.2.2.4. IN PARTICOLARE: LA CONNESSIONE PER PREGIUDIZIALITA-DI-
PENDENZA 467
1.2.2.4.1. L'INTERVENTO ADESIVO DIPENDENTE 467
1.2.2.4.2. PRIMO SCHEMA DI CONNESSIONE PER PREGIUDI
ZIALITA-DIPENDENZA 468
1.2.2.4.3. SECONDO SCHEMA DI CONNESSIONE PER PREGIU-
DIZIALITA-DIPENDENZA 471
1.2.2.4.4. TERZO SCHEMA DI CONNESSIONE PER PREGIUDI-
ZIALITA-DIPENDENZA 472
1.3. REGIME DI IMPUGNAZIONE DELLE SENTENZE NON DEFINITIVE 473
1.3.1. PREMESSA 473
1.3.2. EFFETTI DELLA PROPOSIZIONE DELL'IMPUGNAZIONE IMMEDIATA 475
1.3.3. EFFETTI DELL'ACCOGLIMENTO DELL'IMPUGNAZIONE IMMEDIATA 476
1.3.4. EFFETTI DELL'ESTINZIONE DEL GIUDIZIO NEL CORSO DEL QUALE LA SEN-
TENZA NON DEFINITIVA E STATA EMANATA 478
2. L'APPELLO 482
2.1. LA FUNZIONE 482
2.2. LE CARATTERISTICHE DELL'APPELLO 482
2.3. L'OGGETTO DEL GIUDIZIO D'APPELLO 483
2.3.1. PREMESSA 483
2.3.2. L'APPELLO PRINCIPALE, L'APPELLO INCIDENTALE E LA FUNZIONE DEI MO-
TIVI SPECIFICI DI IMPUGNAZIONE 484
2.3.3. LA RIPROPOSIZIONE DI DOMANDE E DI ECCEZIONI NON ACCOLTE IN
PRIMO GRADO 486
2.3.4. LA PROPOSIZIONE DI NUOVE ECCEZIONI, NUOVE PROVE E LA MODIFI-
CAZIONE DELLA DOMANDA DI PRIMO GRADO (LO IUS NOVORUM) 488
2.4. IPOTESI IN CUI LA STRUTTURA DEL GIUDIZIO D'APPELLO NON CONSENTE LA
PIENA
REALIZZAZIONE DEL PRINCIPIO DEL DOPPIO GRADO DI GIURISDIZIONE 493
2.5. IL PROCEDIMENTO DEL GIUDIZIO D'APPELLO 494
2.6. LE INVALIDITA DELLA FASE INTRODUTTIVA DEL GIUDIZIO D'APPELLO 498
2.6.1. LA NULLITA DELL'ATTO DI CITAZIONE D'APPELLO 498
2.6.2. L'INAMMISSIBILITA 498
2.6.3. L'IMPROCEDIBILITA 499
2.7. L'ESTINZIONE 500
2.8. PROVVEDIMENTI EMANABILI DAL GIUDICE D'APPELLO 501
2.8.1. SENTENZE OCCASIONATE DA MOTIVI DI RITO INERENTI AL GIUDIZIO D'AP-
PELLO 502
2.8.2. SENTENZE D'APPELLO DI CONFERMA 502
2.8.3. SENTENZE DEFINITIVE D'APPELLO DI RIFORMA OCCASIONATE DA MOTIVI
DI RITO INERENTI AL GIUDIZIO DI PRIMO GRADO 502
2.8.4. SENTENZE DEFINITIVE DI RIFORMA OCCASIONATE DA MOTIVI DI MERITO.
504
2.9. RILIEVI CONCLUSIVI 505
INDICE SOMMARIO XXIII
3. IL RICORSO PER CASSAZIONE P. 505
3.1. LA CORTE DI CASSAZIONE 505
3.2. LA CORTE DI CASSAZIONE E LE ALTRE MAGISTRATURE SUPERIORI 510
3.3. I PROVVEDIMENTI DENUNCIABILI IN CASSAZIONE 511
3.4. LE CARATTERISTICHE DEL RICORSO PER CASSAZIONE 513
3.5. I MOTIVI DI RICORSO E I PROVVEDIMENTI DELLA CORTE 514
3.5.1. MOTIVI ATTINENTI ALLA GIURISDIZIONE 514
3.5.2. VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA COMPETENZA, QUANDO NON E PRE-
SCRITTO IL REGOLAMENTO DI COMPETENZA 516
3.5.3. VIOLAZIONE O FALSA APPLICAZIONE DI NORME DI DIRITTO 516
3.5.4. NULLITA DELLA SENTENZA O DEL PROCEDIMENTO
K
519
3.5.5. OMESSA, INSUFFICIENTE O CONTRADDITTORIA MOTIVAZIONE CIRCA UN
FATTO CONTROVERSO E DECISIVO PER IL GIUDIZIO 524
3.5.6. LA RIFORMA DELL'ART. 384 E LA POSSIBILITA DI DECISIONE DELLA
CAUSA
NEL MERITO DA PARTE DELLA CORTE DI CASSAZIONE 527
3.6. IL PROCEDIMENTO DI CASSAZIONE 529
3.7. IL GIUDIZIO DI RINVIO 533
4. LA REVOCAZIONE 535
5. L'OPPOSIZIONE DI TERZO 540
CAPITOLO DODICESIMO
LA TUTELA SOMMARIA
1. LA TUTELA SOMMARIA IN GENERALE 545
1.1. PREMESSA: AZIONI TIPICHE TRA TUTELA RAFFORZATA E FUNZIONALITA
DELL'ORDI-
NAMENTO PROCESSUALE 545
1.2. CONNOTATI DELLA COGNIZIONE PIENA 546
1.3. CONNOTATI DELLA COGNIZIONE SOMMARIA 547
1.3.1. ESIGENZE SODDISFATTE DALLA TUTELA SOMMARIA: ECONOMIA DI GIUDIZI.
548
1.3.2. SEGUE: EVITARE L'ABUSO DEL DIRITTO DI DIFESA 549
1.3.3. SEGUE: EFFETTIVITA DELLA TUTELA 550
2. IL PROCEDIMENTO DI INGIUNZIONE 551
2.1. PREMESSA: PROCEDIMENTO MONITORIO PURO E DOCUMENTALE 551
2.2. IL MODELLO ITALIANO 552
2.3. I REQUISITI SPECIALI DI AMMISSIBILITA 553
2.3.1. I REQUISITI RELATIVI ALL'OGGETTO 553
2.3.2. I REQUISITI RELATIVI ALLA DOCUMENTAZIONE 553
2.4. IL PROCEDIMENTO 556
2.4.1. LA FASE PREPARATORIA 556
2.4.2. LA FASE ISTRUTTORIA 556
2.4.3. LA FASE DECISORIA 557
2.5. IL GIUDIZIO DI OPPOSIZIONE 558
2.6. MANCATA OPPOSIZIONE 560
2.7. ALTRI MEZZI DI IMPUGNAZIONE ED EFFICACIA DI GIUDICATO 561
3. IL PROCEDIMENTO PER CONVALIDA DI SFRATTO 562
3.1. PREMESSA: STRUTTURA E FUNZIONE NELLA DISCIPLINA POSITIVA VIGENTE
562
3.2. AMBITO APPLICATIVO DEL PROCEDIMENTO PER CONVALIDA DI SFRATTO 563
XXIV INDICE SOMMARIO
3.3. IL PROCEDIMENTO P- 564
3.3.1. LA FASE INTRODUTTIVA 564
3.3.2. L'ORDINANZA DI CONVALIDA EX ART. 663 564
3.3.3. L'ORDINANZA IMMEDIATA DI RILASCIO DELL'ART. 665 C.P.C 567
3.4. IL REGIME DELLE IMPUGNAZIONI 569
3.5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE: DIFFERENZE TRA 0 DECRETO INGIUNTIVO E LA
CON
VALIDA DI SFRATTO 570
4. LA CONDANNA CON RISERVA 571
4.1. FUNZIONE E STRUTTURA DELLA CONDANNA CON RISERVA 571
4.2. IPOTESI TIPICHE DI CONDANNA CON RISERVA 572
5. DUE ESEMPI DI RICORSO ALLA TECNICA DEEA TUTELA SOMMARIA NON CAUTELARE
PER
ESIGENZE DI EFFETTIVITA DELLA TUTELA GIURISDIZIONALE 573
5.1. PROCEDIMENTO EX ART. 148 C.C 573
5.1.1. ESIGENZE DI EFFETTIVITA 573
5.1.2. STRUTTURA: SCELTE DI DIRITTO SOSTANZIALE E PROCESSUALE PER LA
TUTELA
DEL DIRITTO AL MANTENIMENTO 574
5.2. IL PROCEDIMENTO DI REPRESSIONE DELLA CONDOTTA ANTISINDACALE EX ART.
28
1. 300/70 575
5.2.1. PROCEDIMENTO 575
5.2.2. CONSIDERAZIONI SULLE SCELTE TECNICHE DELL'ART. 28 576
6. I PROVVEDIMENTI ANTICIPATOTI DI CONDANNA EMANABILI NEL CORSO DEL
PROCESSO A
COGNIZIONE PIENA 577
6.1. PREMESSA 577
6.2. L'ORDINANZA DI PAGAMENTO DELLE SOMME NON CONTESTATE EX ART. 186-BIS
578
6.2.1. IN GENERALE 578
6.2.2. I PRESUPPOSTI 579
6.2.3. LA NATURA DEL PROVVEDIMENTO 581
6.3. L'ORDINANZA DI INGIUNZIONE EX ART. 186-TER. 582
6.4. L'ORDINANZA SUCCESSIVA ALLA CHIUSURA DELL'ISTRUZIONE 585
CAPITOLO TREDICESIMO
LA TUTELA CAUTELARE
EFFETTIVITA DELLA TUTELA GIURISDIZIONALE E TUTELA CAUTELARE 591
1.1. PREMESSA 591
1.2. I RIMEDI AGLI OSTACOLI NON ASCRIVIBILI ALLA DURATA DEL PROCESSO
592
1.3. I RIMEDI AGLI OSTACOLI DERIVANTI DALLA DURATA DEL PROCESSO A
COGNIZIONE
PIENA 593
1.4. I RIMEDI AGLI OSTACOLI DERIVANTI DALLA DURATA DEL PROCESSO
ESECUTIVO 594
1.5. CENNI SUGLI OSTACOLI DERIVANTI DALLA LENTEZZA PATOLOGICA O DALLA
DISFUN-
ZIONE DEI PROCESSI A COGNIZIONE PIENA ED ESECUTIVI 594
1.6. INQUADRAMENTO DELLA TUTELA CAUTELARE NELL'AMBITO DEI RIMEDI DIRETTI
A
NEUTRALIZZARE I DANNI CHE POSSONO DERIVARE ALL'ATTORE CHE HA RAGIONE A
CAUSA (O ANCHE A CAUSA) DELLA DURATA DEL PROCESSO A COGNIZIONE PIENA.
595
1.7. IL SIGNIFICATO COSTITUZIONALE DELLA TUTELA CAUTELARE: TUTELA
CAUTELARE ATI-
PICA, TUTELA CAUTELARE TIPICA E TUTELA SOMMARIA NON CAUTELARE 596
1.8. I RAPPORTI FRA TUTELA SOMMARIA CAUTELARE E TUTELA SOMMARIA NON CAU-
TEKRC
597
INDICE SOMMARIO XXV
2. LA STRUTTURA DELLA TUTELA CAUTELARE P. 598
2.1. PROCEDIMENTO SOMMARIO DESTINATO A SFOCIARE IN UN PROVVEDIMENTO
PROVVISORIO, CIOE INIDONEO A DETTARE UNA DISCIPLINA DEFINITIVA DEL RAP-
PORTO CONTROVERSO 598
2.2. PROVVISORIETA DEL PROVVEDIMENTO, NON NECESSARIAMENTE ANCHE DEGLI
EFFETTI 598
2.3. LA STRUMENTALITA DEL PROVVEDIMENTO CAUTELARE 599
3. TIPOLOGIA DELLE MISURE CAUTELARI 600
3.1. PERICOLO DA INFRUTTUOSITA E DA TARDIVITA 600
3.2. CORRISPONDENTE DISTINZIONE TRA PROVVEDIMENTI CAUTELARI CONSERVATIVI
E
ANTICIPATOLI 601
3.3. IN PARTICOLARE DEL PERICULUM IN MORA CHE ASSURGA AGLI ESTREMI DELLA
IRREPARABILITA DEL PREGIUDIZIO, RENDENDO COSTITUZIONALMENTE DOVEROSA LA
TUTELA CAUTELARE 602
3.4. SISTEMA CAUTELARE TOTALMENTE ATIPICO E SISTEMA TIPICO TEMPERATO
DA UNA MISURA CAUTELARE ATIPICA A CARATTERE RESIDUALE: I VANTAGGI DELLA
TIPICITA E LA NECESSITA DI UN MARGINE DI ATIPICITA 603
3.5. IPOTESI DI MISURE CAUTELARI TIPICHE NELLE QUALI SI PRESCINDE
DALL'ACCER-
TAMENTO IN CONCRETO DELLA SUSSISTENZA DEL REQUISITO DEL PERICULUM IN
MORA 605
3.6. MISURE CAUTELARI TIPICHE E TUTELA SOMMARIA NON CAUTELARE 606
4. LA PERICOLOSITA INTRINSECA DEI PROVVEDIMENTI CAUTELARI: LE CAUZIONI
ED I POS-
SIBILI RIMEDI 607
5. I PROVVEDIMENTI CAUTELARI PREVISTI DAL CODICE DI PROCEDURA 610
5.1. IL SEQUESTRO GIUDIZIARIO 610
5.1.1. PREMESSA 610
5.1.2. PRESUPPOSTI 610
5.1.3. AMBITO APPLICATIVO 611
5.1.4. CONTENUTO DEL PROVVEDIMENTO E SUA ATTUAZIONE 612
5.1.5. FUNZIONE DELL'ISTITUTO 613
5.2. IL SEQUESTRO CONSERVATIVO 614
5.2.1. FUNZIONE ED EFFETTI 614
5.2.2. FUMUS BONI IURIS 616
5.23. PERICULUM IN MORA 617
5.2.4. LIMITI DELL'ISTITUTO 618
5.3. LE DENUNCE DI NUOVA OPERA E DI DANNO TEMUTO 618
5.3.1. PREMESSA 618
5.3.2. LA DENUNCIA DI NUOVA OPERA EX ART. 1171 C.C 619
5.3.3. LA DENUNCIA DI DANNO TEMUTO EX ART. 1172 C.C 621
5.3.4. LE DENUNCE E LA TUTELA INIBITORIA 622
5.4. I PROVVEDIMENTI DI ISTRUZIONE PREVENTIVA 623
5.4.1. PREMESSA 623
5.4.2. L'AUDIZIONE DI TESTI A FUTURA MEMORIA, LA CONSULENZA TECNICA E
L'ISPEZIONE PREVENTIVA 624
5.4.3. IL SEQUESTRO GIUDIZIARIO DI PROVE 625
5.5. I PROVVEDIMENTI D'URGENZA 627
5.5.1. STRUTTURA E FUNZIONE DEI PROVVEDIMENTI D'URGENZA NELL'AMBITO
DELLA TUTELA CAUTELARE E DELLA TUTELA GIURISDIZIONALE IN GENERE 627
XXVI INDICE SOMMARIO
5.5.2. ATIPICITA DEL DIRITTO D'AZIONE ED ESIGENZA DI EVITARE CHE LA DU-
RATA DEL PROCESSO TORNI A DANNO DELL'ATTORE CHE HA RAGIONE P. 628
5.5.3. L'ORIGINE DELL'ART. 700 629
5.5.4. IMPORTANZA DEL COMPITO SVOLTO DALL'ALT. 700 E I LIMITI INTRINSECI
ALLA SUA FUNZIONE DI NORMA DI CHIUSURA 630
5.5.5. L'AMBITO APPLICATIVO DELL'ISTITUTO 631
5.5.6. IL REQUISITO DELLA IRREPARABILITA DEL PREGIUDIZIO 633
5.5.6.1. ANALISI DELLA DOTTRINA 633
5.5.6.2. LA NECESSITA DI RECUPERARE L'IMPORTANZA DELLA PERSONA
DEL TITOLARE DEL DIRITTO 635
5.5.7. LA PERICOLOSITA DELL'ALT. 700 .- 637
5.5.8. IL REQUISITO DELL'IMMINENZA DEL PREGIUDIZIO 638
5.5.9. IL CONTENUTO DEI PROVVEDIMENTI D'URGENZA 638
5.5.10. LA TUTELA DEI ED. DIRITTI DI LIBERTA 640
6. LA DISCIPLINA DEI PROCEDIMENTI CAUTELARI IN GENERALE 641
6.1. PREMESSA 641
6.2. LA COMPETENZA 642
6.3. IL PROCEDIMENTO 643
6.4. IL PROVVEDIMENTO NEGATIVO OVVERO DI RIGETTO 645
6.5. IL PROVVEDIMENTO DI ACCOGLIMENTO DI MISURA CAUTELARE CHIESTA ANTE
CAUSAM 647
6.6. LA DISCIPLINA DELL'INEFFICACIA DEL PROVVEDIMENTO E DELLE
RESTITUZIONI 647
6.7. LA REVOCA E LA MODIFICA 648
6.8. LA CAUZIONE 649
6.9. L'ATTUAZIONE 650
6.10. IL RECLAMO 651
6.11. L'AMBITO DI APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 669-BIS A 669-TERDECIES 654
6.11.1. PREMESSA 654
6.11.2. LA NOZIONE DI PROVVEDIMENTO CAUTELARE 655
6.11.3.1 PROVVEDIMENTI SOMMARI SOTTRATTI ALLA DISCIPLINA DEGLI ARTT.
669-
BIS E SEGUENTI 655
6.11.4.1 PROVVEDIMENTI CAUTELARI DIVERSI DAI SEQUESTRI, DALLE DENUNCE E
DAI PROVVEDIMENTI D'URGENZA SOGGETTI ALLA DISCIPLINA DEGLI ARTT.
669-BIS E SEGUENTI 656
6.11.5. L'APPLICAZIONE DEGLI ARTT. 669-BIS E SEGUENTI AI PROCEDIMENTI
POSSESSORI 658
CAPITOLO QUATTORDICESIMO
I PROCEDIMENTI IN CAMERA DI CONSIGLIO
1. CARATTERISTICHE ESSENZIALI DELLA GIURISDIZIONE CONTENZIOSA (O
COSTITUZIONALMENTE
NECESSARIA) 664
2. UNA PRECISAZIONE: POSSIBILITA DI PREVEDERE PROVVEDIMENTI
SOMMARI-SEMPLI-
FICATI-ESECUTIVI PRIVI DI ATTITUDINE AL GIUDICATO 665
3. L'AREA DELLE FUNZIONI GIURISDIZIONALI NON NECESSARIE E DELLA
GIURISDIZIONE VO-
LONTARIA
667
INDICE SOMMARIO XXVII
4. IL PROCEDIMENTO CAMERALE EX ART. 737 SS P. 669
4.1. IL SIGNIFICATO ED IL VALORE DELLA COGNIZIONE PIENA 669
4.2. LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL PROCESSO EX ART. 737 SS.
SOSTANZIALE
SOMMARIETA DELLA COGNIZIONE 670
4.3. AFFINITA E DIFFERENZE CON I PROCESSI SOMMARI RELATIVI A DIRITTI
671
4.4. ASSENZA DI ATTITUDINE AL GIUDICATO 671
5. ESAME DI TALUNE IPOTESI CUI SI APPLICA LA PROCEDURA CAMERALE EX ART.
737 SS. 672
5.1. PIANO DELL'INDAGINE 672
5.2. A) AUTORIZZAZIONI AL COMPIMENTO DI ATTI NEGOZIALI; B) NOMINE DI
RAPPRE-
SENTANTI; E) RIMOZIONE DI RAPPRESENTANTI O AMMINISTRATORI; D) PROVVE-
DIMENTI NELL'INTERESSE DEI MINORI E INCISIONE SULLA POTESTA PARENTALE
672
6. PROCEDIMENTO CAMERALE EX ART. 737 SS. E GESTIONE DI INTERESSI IN
IPOTESI DI
AUTORIZZAZIONI, NOMINE E RIMOZIONI DI RAPPRESENTANTI 674
6.1. IL PROPRIUM DELLA GESTIONE DI INTERESSI E SUA CONTRAPPOSIZIONE ALLA
TUTELA
GIURISDIZIONALE DEI DIRITTI 674
6.2. L'ACCERTAMENTO DEI DIRITTI PRESUPPOSTI E LA TUTELA GIURISDIZIONALE
DEI
DIRITTI INCISI 675
7. PROCEDIMENTO CAMERALE EX ART. 737 SS. E GESTIONE DI INTERESSI DEI
MINORI CON-
FLIGGENTI CON LA POTESTA PARENTALE 677
8. RISULTATI DELL'INDAGINE CONDOTTA E PROSPETTIVE DI INDAGINI ULTERIORI
678
9. RICORSO AL PROCEDIMENTO CAMERALE EX ART. 737 SS. NELLA TUTELA
GIURISDIZIONALE
DI DIRITTI O STATUS 679
9.1. INADEGUATEZZA DEL PROCEDIMENTO CAMERALE AD ASSICURARE DA SOLO LA
TU-
TELA GIURISDIZIONALE DEI DIRITTI. SUA IDONEITA, OVE UTILIZZATO PER LA
TUTELA
DEI DIRITTI, AD ESSERE INQUADRATO NELLA CATEGORIA DEI PROCESSI SOMMA-
RI-SEMPLIFICATI- ESECUTIVI 680
9.2. INACCETTABILITA DELLA SOLUZIONE ACCOLTA DALLA GIURISPRUDENZA
PREVALENTE. 680
9.3. ESAME DI TALUNE IPOTESI DI UTILIZZAZIONE (DA PARTE DEL LEGISLATORE
O DELLA
GIURISPRUDENZA) DEL PROCEDIMENTO CAMERALE PER LA TUTELA DI DIRITTI 681
10. PROCESSI AVENTI AD OGGETTO SIA LA GESTIONE DI INTERESSI SIA LA
TUTELA GIURISDI-
ZIONALE DEI DIRITTI INCISI DA TALE GESTIONE 684
10.1. I RISULTATI COMPLESSIVI DELL'INDAGINE SINORA CONDOTTA E I PROBLEMI
SPE-
CIFICI POSTI DALLA GESTIONE DI INTERESSI SUSCETTIBILE DI INCIDERE SU
DIRITTI A
CONTENUTO NON PATRIMONIALE 684
10.2. LE MODALITA TECNICO-PROCEDURALI IDONEE AD ASSICURARE LE
CONTRAPPOSTE
ESIGENZE ESISTENTI IN MATERIA 685
10.3. ASSENZA NEL NOSTRO ORDINAMENTO DI UN MODELLO GENERALE DI PROCESSO
FUNZIONALE ALLA GESTIONE DEGLI INTERESSI E ALLA TUTELA DEI DIRITTI.
PREVI-
SIONE DI UNA MIRIADE DI PROCESSI SPECIALI TIPICI 686
11. IPOTESI DI RICORSO DISORDINATO ED ABNORME ALLA PROCEDURA CAMERALE EX
ART.
737 SS., CON VARIAZIONI IN PUNTO DI FORMA DEL PROVVEDIMENTO E DI
GIUDICATO. 688
12. RILIEVI CONCLUSIVI 689
XXVIII INDICE SOMMARIO
CAPITOLO QUINDICESIMO
L'ESECUZIONE FORZATA
1. PREMESSE GENERALI P- 692
1.1. OSSERVAZIONI INTRODUTTIVE 692
1.2. IL TITOLO ESECUTIVO 694
1.3. LA FASE PRELIMINARE DELLA NOTIFICAZIONE DEL TITOLO ESECUTIVO E DEL
PRE-
CETTO 697
1.4. L'OPPOSIZIONE ALL'ESECUZIONE EX ART. 615 698
1.5. LA SOSPENSIONE DELL'ESECUZIONE 701
2. L'ESPROPRIAZIONE FORZATA 703
2.1. OSSERVAZIONI INTRODUTTIVE 703
2.2. L'ESPROPRIAZIONE FORZATA IN GENERALE 704
2.3. IL PIGNORAMENTO 706
2.3.1. IL PIGNORAMENTO IN GENERALE 706
2.3.2. IL PIGNORAMENTO MOBILIARE PRESSO IL DEBITORE 708
2.3.3. IL PIGNORAMENTO PRESSO TERZI 711
2.3.4. IL PIGNORAMENTO IMMOBILIARE 714
2.4. L'INTERVENTO DEI CREDITORI 715
2.4.1. I REQUISITI E GLI EFFETTI DELL'INTERVENTO 715
2.4.2. CREDITORI INTERVENIENTI MUNITI E NON MUNITI DI TITOLO ESECUTIVO.
716
2.4.3. CREDITORI INTERVENIENTI TEMPESTIVI E TARDIVI 717
2.4.4. CREDITORI CHIROGRAFARI E MUNITI DI UN DIRITTO DI PRELAZIONE 718
2.4.5. L'ACCERTAMENTO DEL CREDITO DEI CREDITORI INTERVENUTI 720
2.4.6. INTERVENTO E PIGNORAMENTO SUCCESSIVO 723
2.5. LA VENDITA, L'ASSEGNAZIONE FORZATA E L'OPPOSIZIONE DI TERZO
ALL'ESECUZIONE 723
2.5.1. LA VENDITA FORZATA IN GENERALE 723
2.5.2. GLI EFFETTI SOSTANZIALI DELLA VENDITA FORZATA 724
2.5.3. LA NATURA DELLA VENDITA FORZATA E LA SUA STABILITA 726
2.5.4. L'ASSEGNAZIONE FORZATA 728
2.5.5. L'OPPOSIZIONE DI TERZO ALL'ESECUZIONE 730
2.6. LA DISTRIBUZIONE DEL RICAVATO 731
2.7. LA STABILITA DEI RISULTATI DELL'ESPROPRIAZIONE FORZATA E
L'OPPOSIZIONE AGLI
ATTI ESECUTIVI 734
2.8. L'ESPROPRIAZIONE DEI BENI INDIVISI 736
2.9. L'ESPROPRIAZIONE CONTRO IL TERZO PROPRIETARIO 737
2.10. L'ESTINZIONE DEL PROCESSO 739
3. L'ESECUZIONE FORZATA IN FORMA SPECIFICA 740
3.1. OSSERVAZIONI GENERALI 740
3.2. L'ESECUZIONE FORZATA PER CONSEGNA O RILASCIO 742
3.3. L'ESECUZIONE FORZATA DI OBBLIGHI DI FARE E DI NON FARE 744
4. CONSIDERAZIONI IN TEMA DI TUTELA SPECIFICA E TUTELA RISARCITORIA
746
CAPITOLO SEDICESIMO
CENNI SU ALCUNI PROCEDIMENTI SPECIALI
1.1 PROCESSI DI SEPARAZIONE E DI DIVORZIO 754
1.1. LA SEPARAZIONE CONSENSUALE 754
INDICE SOMMARIO XXDC
1.2. LA SEPARAZIONE GIUDIZIALE P. 755
1.3. IL PROCESSO DI DIVORZIO 759
2. L'EFFICACIA IN ITALIA DELLE SENTENZE STRANIERE 761
2.1. PREMESSA 761
2.2. IL SISTEMA PREVISTO DAL CODICE 762
2.3. CENNI SUL SISTEMA EMERGENTE DALLE CONVENZIONI DI BRUXELLES DEL 1968
E
DI LUGANO DEL 1988 766
3. L'ARBITRATO 768
CAPITOLO DICIASSETTESIMO
IL PROCESSO DEL LAVORO
1. PREMESSA 778
2. L'AMBITO DI APPLICAZIONE DEL RITO SPECIALE E IL TENTATIVO
OBBLIGATORIO DI CON-
CILIAZIONE 779
2.1. I NN. 1 E 2 DELL'ART. 409 779
2.2. IL N. 3 DELL'ART. 409 E L'INTRODUZIONE DELLA EQUIVOCA NOZIONE DI
LAVORO
PARASUBORDINATO 780
2.3. I NN. 4 E 5 DELL'ART. 409. CENNI SULLA ED. PRIVATIZZAZIONE DEL
PUBBLICO
IMPIEGO 782
2.4. LE CONTROVERSIE SINDACALI E COLLETTIVE 784
2.5. LE CONTROVERSIE PREVIDENZIALI 785
2.6. ESTENSIONE DEL RITO DEL LAVORO ALLE ED. CONTROVERSIE LOCATIZIE
786
2.7. IL TENTATIVO OBBLIGATORIO DI CONCILIAZIONE 786
3. LE QUESTIONI DI COMPETENZA E LE QUESTIONI DI RITO 788
3.1. LA SCELTA DEL GIUDICE ORDINARIO E LA COMPETENZA PER MATERIA DEL
PRETORE 788
3.2. LA COMPETENZA PER TERRITORIO 789
3.3. LA RILEVABILITA DELLE QUESTIONI DI COMPETENZA E LE MODALITA DELLA
LORO
DECISIONE 789
3.4. LE QUESTIONI DI RITO: IN GENERALE 790
3.5. LE CONSEGUENZE DELL'ERRORE SUL RITO E L'INTRECCIO TRA RITO E MERITO
790
3.6. IL CUMULO NELLO STESSO PROCESSO DI DOMANDE SOGGETTE A RITI DIVERSI
793
4. LA DISCIPLINA DELLA INTRODUZIONE DELLA CAUSA E DELLA FASE
PREPARATORIA. L'OPE-
RATIVITA DEL PRINCIPIO DI PRECLUSIONE 794
4.1. CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROCEDIMENTO 794
4.2. IL RICORSO E L'INSTAURAZIONE DEL CONTRADDITTORIO 797
4.3. NULLITA DEL RICORSO, VIZI NELLA ATTIVITA DI INSTAURAZIONE DEL
CONTRADDIT
TORIO, 798
4.4. .E MOMENTO DA CUI DECORRONO GLI EFFETTI SOSTANZIALI E PROCESSUALI
DELLA
DOMANDA 800
4.5. LA COSTITUZIONE DEL CONVENUTO 802
4.6. PRECLUSIONI PER LE PARTI E POTERI DEL GIUDICE; IMPORTANZA
DELL'INTERRO-
GATORIO LIBERO DELLE PARTI 802
4.7. TEMPERAMENTI A! PRINCIPIO DI PRECLUSIONE: IN PARTICOLARE IN TEMA DI
PROVE 803
XXX INDICE SOMMARIO
5. L'ISTRUZIONE P-
806
5.1. PARTICOLARITA DELL'OGGETTO DEL PROCESSO DEL LAVORO, DISCIPLINA
DELL'ISTRU-
ZIONE E SIGNIFICATO DELL'ATTRIBUZIONE AL GIUDICE DI POTERI ISTRUTTORI
D'UF-
FICIO 806
5.2. AMMISSIONE DELLE PROVE IN GENERALE. CENNI SULLE SINGOLE PROVE 811
6. LE VARIANTI DEL PROCESSO 814
6.1. IL REGIME DELLA DOMANDA RICONVENZIONALE 814
6.2. IL REGIME DEGLI INTERVENTI, DELL'INTEGRAZIONE DEL CONTRADDITTORIO,
E DELLA
RIUNIONE DI CAUSE 815
6.3. LA CONTUMACIA DEL CONVENUTO E LE VICENDE ANOMALE DEL PROCESSO 817
7. LA DECISIONE E LE ORDINANZE DI PAGAMENTO DI SOMME 818
7.1. TRATTAZIONE, ISTRUZIONE, DECISIONE: CENNI 818
7.2. LE DECISIONI SULLA COMPETENZA E LE SENTENZE NON DEFINITIVE SU
QUESTIONI
PREGIUDIZIALI DI RITO E/O DI MERITO 819
7.3. LA FORMAZIONE DELLA SENTENZA ED I POSSIBILI VIZI 822
7.4. L'ESECUTORIETA OPE LEGIS DELLE SENTENZE DI PRIMO GRADO FAVOREVOLI
AL
LAVORATORE, INIBITORIA ED APPELLO CON RISERVA DEI MOTIVI 825
7.5. LA RIVALUTAZIONE MONETARIA DEI CREDITI DI LAVORO: PROFILI
SOSTANZIALI E
PROCESSUALI DELL'ART. 429, 3 COMMA 827
7.6. LE ORDINANZE DI PAGAMENTO DI SOMME EX ART. 423 830
8. L'APPELLO E LE ALTRE IMPUGNAZIONI 831
8.1. CARATTERISTICHE GENERALI DELL'APPELLO NEL RITO DEL LAVORO 831
8.2. IL RICORSO IN APPELLO, L'INSTAURAZIONE DEL CONTRADDITTORIO, LA
COSTITUZIONE
DEL CONVENUTO E L'APPELLO INCIDENTALE 832
8.3. NUOVE DOMANDE, NUOVE ECCEZIONI E NUOVE PROVE IN APPELLO 834
8.4. L'UDIENZA DI DISCUSSIONE. IL CONTENUTO E L'EFFICACIA DELLE SENTENZE
D'AP-
PELLO 835
8.5. CENNI SUL RICORSO PER CASSAZIONE E LE ALTRE IMPUGNAZIONI 837
CAPITOLO DICIOTTESIMO
IL PROCESSO SOCIETARIO
1. L'INTELAIATURA DEL DECRETO LEGISLATIVO E IL CONTENUTO DELLA DELEGA
840
2. CENNI SUL SUO AMBITO DI APPLICAZIONE 841
3. LA DISCIPLINA DEL NUOVO RITO SPECIALE A COGNIZIONE PIENA 843
3.1. PREMESSA 843
3.2. LA FASE PREPARATORIA 844
3.2.1. ATTO DI CITAZIONE, COMPARSA DI RISPOSTA, MEMORIA DI REPLICA DEL
L'ATTORE, CONTROREPLICA DEL CONVENUTO, ULTERIORI REPLICHE 844
3.2.2. LE PRECLUSIONI IN PUNTO DI DOMANDE, ECCEZIONI E PROVE 846
3.2.3. L'ISTANZA DI FISSAZIONE DELL'UDIENZA 847
3.3. LA FASE CHE VA DALLA DESIGNAZIONE DEL GIUDICE RELATORE AL DEPOSITO
DEL
DECRETO DI FISSAZIONE DELL'UDIENZA DI DISCUSSIONE 847
3.4. IL PROBLEMA DEL PROCESSO CON PLURALITA DI PARTI 848
3.5. LA FASE DELLA UDIENZA DI DISCUSSIONE DAVANTI AL COLLEGIO 848
3.5.1. IL CONTENUTO DEL DECRETO DI FISSAZIONE DELL'UDIENZA 848
INDICE SOMMARIO XXXI
3.5.2. NULLITA DELLA NOTIFICAZIONE DELLA CITAZIONE, INTEGRAZIONE DEL
CON-
TRADDITTORIO E IRREGOLARITA EX ART. 182 P. 849
3.5.3. LE ATTIVITA DA SVOLGERSI NELL'UDIENZA DI DISCUSSIONE 850
3.5.4. L'INSORGERE DI QUESTIONI PREGIUDIZIALI DI RITO O DI MERITO
ASTRAT-
TAMENTE IDONEE A DEFINIRE IL GIUDIZIO 851
3.5.5. L'ISTANZA CONGIUNTA DI FISSAZIONE DELL'UDIENZA 851
3.6. IL PROCESSO CONTUMACIALE E LA CAUTA INTRODUZIONE DELLA FIDA
CONFESSIO. 852
3.7. LA DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI VOLONTARI 853
3.8. LE SEMPLIFICAZIONI IN TEMA DI COMUNICAZIONI E NOTIFICAZIONI ALLE
PARTI
COSTITUITE 853
3.9. IL GIUDIZIO DI APPELLO 854
3.10. RILIEVI CRITICI 854
3.10.1. DI STRETTA OPPORTUNITA 854
3.10.2. E DI ILLEGITTIMITA COSTITUZIONALE PER ECCESSO DI DELEGA 855
4. IL ED. PROCEDIMENTO SOMMARIO DI COGNIZIONE 856
5. LE NOVITA IN MATERIA CAUTELARE 857
6. LE NOVITA IN MATERIA DI PROCEDIMENTI CAMERALI 859
7. CENNI SULLE NOVITA IN TEMA DI ARBITRATO 861
8. CENNI SUL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE 862
INDICE ANALITICO 865 |
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