Seveso trent'anni dopo: la gestione del rischio industriale
Gespeichert in:
| Format: | Buch |
|---|---|
| Sprache: | Italian |
| Veröffentlicht: |
Milano
Giuffrè
2006
|
| Schriftenreihe: | Diritto ed economia dell'ambiente
3 |
| Schlagworte: | |
| Online-Zugang: | Inhaltsverzeichnis |
| Beschreibung: | Seveso, near Milan (Lombardy). - Cont. bibliographical references, notes and appendix. - Collected essays |
| Beschreibung: | xxiv, 436 p. 24 cm |
| ISBN: | 8814131430 |
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| adam_text | DIRITTO ED ECONOMIA DELL AMBIENTE COLLANA A CURA DI BARBARA POZZO A
FONDAZIONE LOMBARDIA PER L AMBIENTE SEVESO TRENT ANNI DOPO: LA GESTIONE
DEL RISCHIO INDUSTRIALE A CURA DI ACHILLE CUTRERA, GIUSEPPE PASTORELLI E
BARBARA POZZO GIUFFRE EDITORE INDICE INTRODUZIONE, DI ACHILLE CUTRERA XM
PARTE A SEVESO 1976 I. SEVESO E LE CATASTROFI: VARIAZIONI SU UN TEMA DI
STEFANO NESPOR 1.1. LA SCONCERTANTE (IM)PREVEDIBILITA DELLE CATASTROFI 3
1.2. ...E LA LORO INELUTTABILITA 4 1.3. LE INIZIATIVE A LIVELLO
INTERNAZIONALE 6 1.4. LE INIZIATIVE DELL UNIONE EUROPEA E LE DIRETTIVE
SEVESO 7 1.5. DISASTRI NATURALI E DISASTRI PRODOTTI DALL UOMO: UN DUBBIO
CONFINE .... 8 1.6. PER UN ONTOLOGIA DELLE CATASTROFI 9 1.7. SULLE
CONSEGUENZE DELLE CATASTROFI 10 1.8. CAUSE UMANE E CAUSE NATURALI 10
1.9. UNA DIFFICILE LINEA DI DEMARCAZIONE 11 1.10. LE INIZIATIVE
GIUDIZIARIE NEGLI STATI UNITI 13 1.11. GLI INUIT E IL CAMBIAMENTO
CLIMATICO 14 1.12. IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E UNA CATASTROFE NATURALE?
14 1.13. ALCUNE RIFLESSIONI... IN CONCLUSIONE 15 II. LA REGIONE
LOMBARDIA, LE ISTITUZIONI LOCALI E SEVESO DI RENZO COMPIANI 2.1.
INTRODUZIONE 19 2.2. L ACCADUTO: 10 LUGLIO 1976 20 2.3. LA REGIONE
LOMBARDIA: L UFFICIO SPECIALE E I PROVVEDIMENTI REGIONALI. . 22 2.4.
DANNO AMBIENTALE, RISCHIO PER LA POPOLAZIONE, INTERVENTI SANITARI 23
2.5. I FUSTI E LA LORO MESSA A DIMORA 29 2.6. LE VASCHE: SEVESO E MEDA
29 2.7. IL BOSCO DELLE QUERCE 31 2.8. INDAGINE TECNICO-AMMINISTRATIVA E
RIAPERTURA DELL ARCHIVIO SEVESO: ANNI 1993-1994 32 2.9. I RISULTATI DEL
LAVORO DELLA COMMISSIONE TECNICO-AMMINISTRATIVA NOMI- NATA DALLA GIUNTA
REGIONALE CON DELIBERA N. 42999 DEL 5 NOVEMBRE 1993 33 VI INDICE 2.10.
IL D.M. 471/99, LA REGIONE LOMBARDIA E LA F.L.A 36 III. LA COMMISSIONE
PARLAMENTARE DI INCHIESTA ICMESA DI BRUNO ZIGLIOLI 3.1. LA POLITICA E
LE ISTITUZIONI DI FRONTE AL DISASTRO DI SEVESO 43 3.1.1. IL CONTESTO 43
3.1.2. SEVESO, LA MINA VAGANTE 46 3.2. L ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE
DI INCHIESTA 54 3.2.1. L ITER PARLAMENTARE, I COMPITI, LA COMPOSIZIONE
54 3.2.2. L AVVIO DEI LAVORI E LA STRUTTURA 62 3.3. L INCHIESTA 67
3.3.1. L ISTRUTTORIA 67 3.3.2. LE CONCLUSIONI 74 3.4. LE RESPONSABILITA
E LE SCELTE 82 IV. LA POLITICA AMBIENTALE DELLA COMUNITA ECONOMICA
EUROPEA DOPO SEVESO (1976-1982) DI LAURA SCICHILONE 4.1. LA STORIOGRAFIA
AMBIENTALE E LA COLLOCAZIONE DEL CASO SEVESO 87 4.2. IL CASO SEVESO
NELLA COMUNITA EUROPEA (1976-1982) 92 4.3. L EFFETTO SEVESO SULLA
POLITICA AMBIENTALE DELLA COMUNITA EUROPEA E LE CONSEGUENZE
TRASVERSALI SU ALTRE POLITICHE COMUNITARIE 109 PARTE B IL RISCHIO
INDUSTRIALE NELL EUROPA ALLARGATA V. IL QUADRO ISTITUZIONALE E NORMATIVO
DI RIFERIMENTO: LE DIRETTIVE SEVESO NEL CONTESTO COMUNITARIO E IL LORO
RECEPIMENTO NEGLI STATI MEMBRI DI BARBARA POZZO INTRODUZIONE 115 5.1. LA
PRIMA DIRETTIVA DEL 1982 (DIRETTIVA 82/501/CEE) 116 5.1.1. LA BASE
GIURIDICA DELLA DIRETTIVA IN ASSENZA DI UNA SPECIFICA COMPETENZA
COMUNITARIA IN MATERIA AMBIENTALE 116 5.1.2. I PRINCIPI INFORMATORI E I
PRINCIPALI CONTENUTI DELLA DIRETTIVA 82/ 501/CEE 118 5.1.3. LE MODIFICHE
APPORTATE ALLA PRIMA DIRETTIVA SEVESO » 122 5.1.4. IL RECEPIMENTO
DELLA PRIMA DIRETTIVA SEVESO » NEGLI STATI MEMBRI E I CONTROLLI SVOLTI
DALLA COMMISSIONE 124 5.2. LA DIRETTIVA SEVESO » II DEL 1996 128
5.2.1. LA BASE GIURIDICA DELLA DIRETTIVA 129 5.2.2. I CONTENUTI
ESSENZIALI DELLA DIRETTIVA 130 INDICE VII 5.2.2.1. L AMBITO DI
APPLICAZIONE DELLA NUOVA DIRETTIVA SEVESO » 131 5.2.2.2. GLI OBBLIGHI
IN CAPO AL GESTORE E AGLI STATI 131 5.2.2.3. L EFFETTO DOMINO 134
5.2.2.4. PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL URBANIZZAZIONE 134 5.2.2.5. IL
RUOLO DELL INFORMAZIONE 135 5.2.2.6. LA PARTECIPAZIONE DEI SOGGETTI
INTERESSATI 136 5.3. IL RUOLO DEL MAJOR ACCIDENT HAZARDS BUREAU DI ISPRA
137 5.4. IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 96/82 NEI PAESI MEMBRI E IL
RUOLO DELLA COMMISSIONE 137 5.5. L INCIDENTE DI TOLOSA E LE NUOVE
MODIFICHE APPORTATE ALLA DIRETTIVA SEVESO II 141 5.5.1. LE NOVITA
INTRODOTTE DALLA DIRETTIVA 2003/105 143 5.6. LA REALTA DELL EUROPA
ALLARGATA: ALCUNE PRIME RIFLESSIONI SUL RECEPI- MENTO DELLA DISCIPLINA
IN MATERIA DI INCIDENTI RILEVANTI NEI NUOVI DIECI STATI MEMBRI 144 VI.
UN APPROFONDIMENTO: L APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA IN ALCUNI STATI
EUROPEI 6.1. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO » IN FRANCIA (DI
CHIARA PERFUMI) 148 6.1.1. BREVI PREMESSE SULL EVOLUZIONE DELLA
DISCIPLINA IN MATERIA DI RI- SCHIO INDUSTRIALE IN FRANCIA 148 6.1.2. LE
DROIT DES INSTALLATIONS CLASSIFIEES POUR LA PROTECTION DE L EN-
VIRONNEMENT 152 6.1.2.1. I TRATTI PRINCIPALI DELLA NORMATIVA 152
6.1.2.2. L APPARATO SANZIONATORIO E I RICORSI CONTENZIOSI 167 6.1.3. LA
TRASPOSIZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA 171 6.1.4. LA NUOVA NORMATIVA
FRANCESE IN MATERIA DI PREVENZIONE DEL RI- SCHIO TECNOLOGICO E
L EMENDAMENTO DELLA NORMATIVA COMUNITARIA 177 6.1.4.1. IL RUOLO CENTRALE
DELL INFORMAZIONE DEL PUBBLICO 180 6.1.4.2. LA GESTIONE
DELL URBANIZZAZIONE ATTORNO AGLI STABILI- MENTI INDUSTRIALI A RISCHIO
181 6.1.4.3. LE MISURE RELATIVE ALLA SICUREZZA DEL PERSONALE 184
6.1.4.4. IL RISARCIMENTO DEL DANNO ALLE VITTIME DI CATASTROFI TEC-
NOLOGICHE 184 6.1.4.5. IL RIPRISTINO DEI LUOGHI 185 6.1.5. APPENDICE
NORMATIVA 187 6.2. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO IN GERMANIA
(DI VALENTINA JA- COMETTI) 188 6.2.1. INFORMAZIONI GENERALI 188 6.2.2.
LA BUNDES-IMMISSIONSSCHUTZGESETZ 189 6.2.3. LO STORFALL-VERORDNUNG 192
6.2.3.1. CONCRETIZZAZIONE DELLE DISPOSIZIONI GENERALI DELLA BUN-
DES-IMMISSIONSSCHUTZGESETZ 192 6.2.3.2. OBIETTIVI 194 6.2.3.3. ALTRE
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA DEGLI IM- PIANTI 194 6.2.3.4.
GENESI ED EVOLUZIONE STORICA 195 6.2.3.4.1. LO STORFALL-VERORDNUNG DEL
1980 195 6.2.3.4.2. LE MODIFICHE DEL 1988 E DEL 1991 197 6.2.3.5. LO
STORFALL-VERORDNUNG DEL 2000 201 VILI INDICE 6.2.3.5.1. AMBITO DI
APPLICAZIONE 205 6.2.3.5.2. GLI OBBLIGHI GENERALI 209 6.2.3.5.3. GLI
OBBLIGHI ALLARGATI 212 6.2.3.5.4. GLI OBBLIGHI DELLE AUTORITA 216
6.2.3.5.5. DISPOSIZIONI COMUNI E FINALI 218 6.2.3.5.6. ATTUAZIONE DEL
REGOLAMENTO 220 6.2.3.6. LE ULTIME MODIFICHE DEL 2005 221 6.2.4.
NORMATIVA 223 6.3. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO » NEL REGNO
UNITO (DI CHIARA SORISI) 225 6.3.1. INTRODUZIONE 225 6.3.2. LA NASCITA
DELLA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI 226 6.3.3. LA LEGISLAZIONE
DI RIFERIMENTO 227 6.3.4. LE CONTROL OF MAJOR ACCIDENT HAZARDS
REGULATIONS 1999 228 6.3.5. AUTORITA COMPETENTI 230 6.3.6. LE PLANNING
(CONTROL OF MAJOR ACCIDENT HAZARDS) REGULATIONS 1999 231 6.3.7. IL
SISTEMA TARIFFARIO 232 6.3.8. EFFETTI DELLA LEGISLAZIONE DELLE ATTIVITA
A RISCHIO DI INCIDENTE RILE- VANTE 233 6.4. IL RECEPIMENTO DELLE
DIRETTIVE SEVESO » IN ITALIA E IN LOMBARDIA (DI LAVINIA BASSO) 242
6.4.1. INTRODUZIONE 242 6.4.2. IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA
82/501/CEE: IL D.P.R. 175/88 244 6.4.3. IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA
96/82/CE: IL D.LGS. 334/99 247 6.4.4. IL D.LGS. 238/2005 DI RECEPIMENTO
DELLA DIRETTIVA 2003/105/CE. . 252 6.4.5. LA NORMATIVA REGIONALE
LOMBARDA IN MATERIA DI RISCHIO DI INCI- DENTI RILEVANTI 255 6.4.6.
RIFERIMENTI NORMATIVI 261 6.5. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO »
IN POLONIA (DI PIOTR PSZCZEL). . 261 6.5.1. INTRODUZIONE 261 6.5.2. IL
CONTESTO STORICO 262 6.5.3. LA SITUAZIONE ATTUALE 265 6.5.4. L AUTORITA
COMPETENTE 265 6.5.5. DEFINIZIONI RILEVANTI 268 6.5.6. LE POLITICHE DI
PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI 271 6.5.7. IL RAPPORTO DI
SICUREZZA 273 6.5.8. CONCLUSIONI 275 6.6. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE
SEVESO » NELLA REPUBBLICA CECA (DI VERONIKA TOMASKOVA) 275 6.6.1.
INTRODUZIONE 275 6.6.2. LA LEGISLAZIONE CECA SULLA PREVENZIONE DEGLI
INCIDENTI RILEVANTI . 276 6.6.2.1. LA DIRETTIVA 96/82/CE - SEVESO II
NELL ORDINAMENTO GIU- RIDICO DELLA REPUBBLICA CECA 276 6.6.2.2. LA
DIRETTIVA 2003/105/CE 278 6.6.3. LA LEGGE QUADRO 353/1999 SULLA
PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILE- VANTI 279 6.6.3.1. INTRODUZIONE 279
6.6.3.2. LA CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI SOTTOPOSTI ALLA LEGGE 279
6.6.3.3. L ANALISI E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCIDENTE RILE- VANTE
283 6.6.3.4. LA DOCUMENTAZIONE SULLA SICUREZZA 283 INDICE IX 6.6.3.5. LA
PIANIFICAZIONE D EMERGENZA 287 6.6.3.6. L ASSICURAZIONE DELLA
RESPONSABILITA PER DANNI 289 6.6.3.7. L INFORMAZIONE E LA PARTECIPAZIONE
DEL PUBBLICO 290 6.6.3.8. L ATTIVITA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 291
6.6.3.9. I CONTROLLI 292 6.6.3.10. SANZIONI 296 6.6.4. LA PIANIFICAZIONE
DEL TERRITORIO E L ART. 12 DELLA DIRETTIVA 96/82/ CE NELLA LEGISLAZIONE
CECA 298 6.7. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO » IN SLOVACCHIA
(DI VERONIKA TOMASKOVA) 301 6.7.1. INFORMAZIONI GENERALI 301 6.7.2. LA
LEGGE QUADRO 261/2002 303 6.7.2.1. INTRODUZIONE 303 6.7.2.2. LA
CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI 304 6.7.2.3. PREVENZIONE DI INCIDENTI
RILEVANTI 307 6.7.2.4. IL RAPPORTO DI SICUREZZA 307 6.7.2.5.
QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE, ISTRUZIONE DEGLI IMPIE- GATI E
AUTORIZZAZIONI 308 6.7.2.6. IL PIANO D EMERGENZA E IL PIANO DI
PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE 309 6.7.2.7. L INFORMAZIONE AL PUBBLICO 310
6.7.2.8. I DATI SUGLI INCIDENTI RILEVANTI 311 6.7.2.9. LA RESPONSABILITA
PER DANNO 311 6.7.2.10. L ISPEZIONE 311 6.7.2.11. SANZIONI 312 6.7.3. LA
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE 313 6.8. ALCUNE CONCLUSIONI (DI BARBARA
POZZO) 314 PARTE C GESTIONE DEL RISCHIO INDUSTRIALE IN LOMBARDIA VII. IL
RISCHIO INDUSTRIALE IN LOMBARDIA 7.1. LA LEGGE REGIONALE N. 19 DEL 2001
(DI MARTA DENTE, GIOVANNA LANDI) . 321 7.2. L AMBITO DI APPLICAZIONE
DELLA DISCIPLINA SEVESO (DI MARTA DENTE, GIO- VANNA LANDI, GIUSEPPE
PASTORELLI) 323 7.3. CONSISTENZA TERRITORIALE E TIPOLOGICA DELLE ARIR IN
ITALIA E IN LOMBAR- DIA (DI GIUSEPPE PASTORELLI) 325 7.3.1. CONSISTENZA
TERRITORIALE DELLE ARIR 326 7.3.2. CONSISTENZA TIPOLOGICA DELLE ARIR 344
VILI. INNOVAZIONE TECNOLOGICA E PREVENZIONE: IL RUOLO DELL INDUSTRIA
8.1. MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI E PREVENZIONE DEL RISCHIO INDUSTRIALE
(DI GIUSEPPE PASTORELLI) 353 8.2. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
E LA LORO INTEGRAZIONE CON I SI- STEMI DI GESTIONE DELLA QUALITA E
DELL AMBIENTE (DI GIUSEPPE PASTORELLI). 359 INDICE 8.3. LE ARIR E LE
ASSICURAZIONI PER DANNI DA INQUINAMENTO (DI CANTILLO MARINO, GIUSEPPE
PASTORELLI) 371 8.3.1. LA RESPONSABILITA CIVILE PER DANNI DA
INQUINAMENTO: ASPETTI TEO- RICI E GIURIDICI (DI CANTILLO MARINO) 371
8.3.2. IL RUOLO DELL ASSICURAZIONE: LA POLIZZA RC INQUINAMENTO (DI CA-
NTILLO MARINO, GIUSEPPE PASTORELLI) 374 8.3.3. LA POLIZZA RC
INQUINAMENTO: ALCUNI DATI STATISTICI (DI GIUSEPPE PASTORELLI) 377 LX.
AUTORIZZAZIONI, CONTROLLI, URBANIZZAZIONE E RISPOSTA ALLE EMERGENZE: IL
RUOLO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 9.1. LE AUTORIZZAZIONI E I
CONTROLLI PREVISTI DALLA DISCIPLINA SEVESO (DI MARTA DENTE, GIOVANNA
LANDI) 395 9.1.1. LE AUTORIZZAZIONI 396 9.1.2. I CONTROLLI 397 9.2. IL
CONTROLLO DELL URBANIZZAZIONE (DI MARTA DENTE, GIOVANNA LANDI) .... 398
9.2.1. L APPROCCIO NAZIONALE 399 9.2.2. L APPROCCIO REGIONALE LOMBARDO
401 9.3. LA PIANIFICAZIONE DELL EMERGENZA ESTERNA (DI MARTA DENTE,
GIOVANNA LANDI) 404 9.4. CASI DI STUDIO (DI GIUSEPPE PASTORELLI) 407
9.4.1. LE AZIONI DELLA REGIONE LOMBARDIA IN MATERIA DI RISCHIO INDU-
STRIALE 408 9.4.2. IL RUOLO ISPETTIVO E LE ESPERIENZE DELL ARPA
LOMBARDIA 413 9.4.3. L INDAGINE SULLE ATTIVITA INTRAPRESE DALLE
AMMINISTRAZIONI CO- MUNALI 417 X. INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE: IL
RUOLO DELL OPINIONE PUBBLICA 10.1. PARTECIPAZIONE DELLA POPOLAZIONE (DI
MARTA DENTE, GIOVANNA LANDI). . . 427 10.2. INFORMAZIONE DELLA
POPOLAZIONE (DI MARTA DENTE, GIOVANNA LANDI). . . . 428 ALLEGATO
QUESTIONARIO-INTERVISTA PER LE AMMINISTRAZIONI ... 433
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| adam_txt |
DIRITTO ED ECONOMIA DELL'AMBIENTE COLLANA A CURA DI BARBARA POZZO \'A
FONDAZIONE LOMBARDIA PER L'AMBIENTE SEVESO TRENT'ANNI DOPO: LA GESTIONE
DEL RISCHIO INDUSTRIALE A CURA DI ACHILLE CUTRERA, GIUSEPPE PASTORELLI E
BARBARA POZZO GIUFFRE EDITORE INDICE INTRODUZIONE, DI ACHILLE CUTRERA XM
PARTE A SEVESO 1976 I. SEVESO E LE CATASTROFI: VARIAZIONI SU UN TEMA DI
STEFANO NESPOR 1.1. LA SCONCERTANTE (IM)PREVEDIBILITA DELLE CATASTROFI 3
1.2. .E LA LORO INELUTTABILITA 4 1.3. LE INIZIATIVE A LIVELLO
INTERNAZIONALE 6 1.4. LE INIZIATIVE DELL'UNIONE EUROPEA E LE DIRETTIVE
SEVESO 7 1.5. DISASTRI NATURALI E DISASTRI PRODOTTI DALL'UOMO: UN DUBBIO
CONFINE . 8 1.6. PER UN'ONTOLOGIA DELLE CATASTROFI 9 1.7. SULLE
CONSEGUENZE DELLE CATASTROFI 10 1.8. CAUSE UMANE E CAUSE NATURALI 10
1.9. UNA DIFFICILE LINEA DI DEMARCAZIONE 11 1.10. LE INIZIATIVE
GIUDIZIARIE NEGLI STATI UNITI 13 1.11. GLI INUIT E IL CAMBIAMENTO
CLIMATICO 14 1.12. IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E UNA CATASTROFE NATURALE?
14 1.13. ALCUNE RIFLESSIONI. IN CONCLUSIONE 15 II. LA REGIONE
LOMBARDIA, LE ISTITUZIONI LOCALI E SEVESO DI RENZO COMPIANI 2.1.
INTRODUZIONE 19 2.2. L'ACCADUTO: 10 LUGLIO 1976 20 2.3. LA REGIONE
LOMBARDIA: L'UFFICIO SPECIALE E I PROVVEDIMENTI REGIONALI. . 22 2.4.
DANNO AMBIENTALE, RISCHIO PER LA POPOLAZIONE, INTERVENTI SANITARI 23
2.5. I FUSTI E LA LORO MESSA A DIMORA 29 2.6. LE VASCHE: SEVESO E MEDA
29 2.7. IL BOSCO DELLE QUERCE 31 2.8. INDAGINE TECNICO-AMMINISTRATIVA E
RIAPERTURA DELL'ARCHIVIO SEVESO: ANNI 1993-1994 32 2.9. I RISULTATI DEL
LAVORO DELLA COMMISSIONE TECNICO-AMMINISTRATIVA NOMI- NATA DALLA GIUNTA
REGIONALE CON DELIBERA N. 42999 DEL 5 NOVEMBRE 1993 33 VI INDICE 2.10.
IL D.M. 471/99, LA REGIONE LOMBARDIA E LA F.L.A 36 III. LA COMMISSIONE
PARLAMENTARE DI INCHIESTA "ICMESA" DI BRUNO ZIGLIOLI 3.1. LA POLITICA E
LE ISTITUZIONI DI FRONTE AL DISASTRO DI SEVESO 43 3.1.1. IL CONTESTO 43
3.1.2. SEVESO, LA MINA VAGANTE 46 3.2. L'ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE
DI INCHIESTA 54 3.2.1. L'ITER PARLAMENTARE, I COMPITI, LA COMPOSIZIONE
54 3.2.2. L'AVVIO DEI LAVORI E LA STRUTTURA 62 3.3. L'INCHIESTA 67
3.3.1. L'ISTRUTTORIA 67 3.3.2. LE CONCLUSIONI 74 3.4. LE RESPONSABILITA
E LE SCELTE 82 IV. LA POLITICA AMBIENTALE DELLA COMUNITA ECONOMICA
EUROPEA DOPO SEVESO (1976-1982) DI LAURA SCICHILONE 4.1. LA STORIOGRAFIA
AMBIENTALE E LA COLLOCAZIONE DEL "CASO SEVESO" 87 4.2. IL CASO SEVESO
NELLA COMUNITA EUROPEA (1976-1982) 92 4.3. L'"EFFETTO SEVESO" SULLA
POLITICA AMBIENTALE DELLA COMUNITA EUROPEA E LE "CONSEGUENZE
TRASVERSALI" SU ALTRE POLITICHE COMUNITARIE 109 PARTE B IL RISCHIO
INDUSTRIALE NELL'EUROPA ALLARGATA V. IL QUADRO ISTITUZIONALE E NORMATIVO
DI RIFERIMENTO: LE DIRETTIVE SEVESO NEL CONTESTO COMUNITARIO E IL LORO
RECEPIMENTO NEGLI STATI MEMBRI DI BARBARA POZZO INTRODUZIONE 115 5.1. LA
PRIMA DIRETTIVA DEL 1982 (DIRETTIVA 82/501/CEE) 116 5.1.1. LA BASE
GIURIDICA DELLA DIRETTIVA IN ASSENZA DI UNA SPECIFICA COMPETENZA
COMUNITARIA IN MATERIA AMBIENTALE 116 5.1.2. I PRINCIPI INFORMATORI E I
PRINCIPALI CONTENUTI DELLA DIRETTIVA 82/ 501/CEE 118 5.1.3. LE MODIFICHE
APPORTATE ALLA PRIMA DIRETTIVA SEVESO » 122 5.1.4. IL RECEPIMENTO
DELLA PRIMA DIRETTIVA SEVESO » NEGLI STATI MEMBRI E I CONTROLLI SVOLTI
DALLA COMMISSIONE 124 5.2. LA DIRETTIVA SEVESO » II DEL 1996 128
5.2.1. LA BASE GIURIDICA DELLA DIRETTIVA 129 5.2.2. I CONTENUTI
ESSENZIALI DELLA DIRETTIVA 130 INDICE VII 5.2.2.1. L'AMBITO DI
APPLICAZIONE DELLA NUOVA DIRETTIVA SEVESO » 131 5.2.2.2. GLI OBBLIGHI
IN CAPO AL "GESTORE" E AGLI STATI 131 5.2.2.3. L'EFFETTO DOMINO 134
5.2.2.4. PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL'URBANIZZAZIONE 134 5.2.2.5. IL
RUOLO DELL'INFORMAZIONE 135 5.2.2.6. LA PARTECIPAZIONE DEI SOGGETTI
INTERESSATI 136 5.3. IL RUOLO DEL MAJOR ACCIDENT HAZARDS BUREAU DI ISPRA
137 5.4. IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 96/82 NEI PAESI MEMBRI E IL
RUOLO DELLA COMMISSIONE 137 5.5. L'INCIDENTE DI TOLOSA E LE NUOVE
MODIFICHE APPORTATE ALLA DIRETTIVA SEVESO II 141 5.5.1. LE NOVITA
INTRODOTTE DALLA DIRETTIVA 2003/105 143 5.6. LA REALTA DELL'EUROPA
ALLARGATA: ALCUNE PRIME RIFLESSIONI SUL RECEPI- MENTO DELLA DISCIPLINA
IN MATERIA DI INCIDENTI RILEVANTI NEI NUOVI DIECI STATI MEMBRI 144 VI.
UN APPROFONDIMENTO: L'APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA IN ALCUNI STATI
EUROPEI 6.1. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO » IN FRANCIA (DI
CHIARA PERFUMI) 148 6.1.1. BREVI PREMESSE SULL'EVOLUZIONE DELLA
DISCIPLINA IN MATERIA DI RI- SCHIO INDUSTRIALE IN FRANCIA 148 6.1.2. LE
DROIT DES INSTALLATIONS CLASSIFIEES POUR LA PROTECTION DE L'EN-
VIRONNEMENT 152 6.1.2.1. I TRATTI PRINCIPALI DELLA NORMATIVA 152
6.1.2.2. L'APPARATO SANZIONATORIO E I RICORSI CONTENZIOSI 167 6.1.3. LA
TRASPOSIZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA 171 6.1.4. LA NUOVA NORMATIVA
FRANCESE IN MATERIA DI PREVENZIONE DEL "RI- SCHIO TECNOLOGICO" E
L'EMENDAMENTO DELLA NORMATIVA COMUNITARIA 177 6.1.4.1. IL RUOLO CENTRALE
DELL'INFORMAZIONE DEL PUBBLICO 180 6.1.4.2. LA GESTIONE
DELL'URBANIZZAZIONE ATTORNO AGLI STABILI- MENTI INDUSTRIALI A RISCHIO
181 6.1.4.3. LE MISURE RELATIVE ALLA SICUREZZA DEL PERSONALE 184
6.1.4.4. IL RISARCIMENTO DEL DANNO ALLE VITTIME DI CATASTROFI TEC-
NOLOGICHE 184 6.1.4.5. IL RIPRISTINO DEI LUOGHI 185 6.1.5. APPENDICE
NORMATIVA 187 6.2. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE "SEVESO" IN GERMANIA
(DI VALENTINA JA- COMETTI) 188 6.2.1. INFORMAZIONI GENERALI 188 6.2.2.
LA BUNDES-IMMISSIONSSCHUTZGESETZ 189 6.2.3. LO STORFALL-VERORDNUNG 192
6.2.3.1. CONCRETIZZAZIONE DELLE DISPOSIZIONI GENERALI DELLA BUN-
DES-IMMISSIONSSCHUTZGESETZ 192 6.2.3.2. OBIETTIVI 194 6.2.3.3. ALTRE
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA DEGLI IM- PIANTI 194 6.2.3.4.
GENESI ED EVOLUZIONE STORICA 195 6.2.3.4.1. LO STORFALL-VERORDNUNG DEL
1980 195 6.2.3.4.2. LE MODIFICHE DEL 1988 E DEL 1991 197 6.2.3.5. LO
STORFALL-VERORDNUNG DEL 2000 201 VILI INDICE 6.2.3.5.1. AMBITO DI
APPLICAZIONE 205 6.2.3.5.2. GLI OBBLIGHI GENERALI 209 6.2.3.5.3. GLI
OBBLIGHI "ALLARGATI" 212 6.2.3.5.4. GLI OBBLIGHI DELLE AUTORITA 216
6.2.3.5.5. DISPOSIZIONI COMUNI E FINALI 218 6.2.3.5.6. ATTUAZIONE DEL
REGOLAMENTO 220 6.2.3.6. LE ULTIME MODIFICHE DEL 2005 221 6.2.4.
NORMATIVA 223 6.3. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO » NEL REGNO
UNITO (DI CHIARA SORISI) 225 6.3.1. INTRODUZIONE 225 6.3.2. LA NASCITA
DELLA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI 226 6.3.3. LA LEGISLAZIONE
DI RIFERIMENTO 227 6.3.4. LE "CONTROL OF MAJOR ACCIDENT HAZARDS
REGULATIONS 1999" 228 6.3.5. AUTORITA COMPETENTI 230 6.3.6. LE PLANNING
(CONTROL OF MAJOR ACCIDENT HAZARDS) REGULATIONS 1999 231 6.3.7. IL
SISTEMA TARIFFARIO 232 6.3.8. EFFETTI DELLA LEGISLAZIONE DELLE ATTIVITA
A RISCHIO DI INCIDENTE RILE- VANTE 233 6.4. IL RECEPIMENTO DELLE
DIRETTIVE SEVESO » IN ITALIA E IN LOMBARDIA (DI LAVINIA BASSO) 242
6.4.1. INTRODUZIONE 242 6.4.2. IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA
82/501/CEE: IL D.P.R. 175/88 244 6.4.3. IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA
96/82/CE: IL D.LGS. 334/99 247 6.4.4. IL D.LGS. 238/2005 DI RECEPIMENTO
DELLA DIRETTIVA 2003/105/CE. . 252 6.4.5. LA NORMATIVA REGIONALE
LOMBARDA IN MATERIA DI RISCHIO DI INCI- DENTI RILEVANTI 255 6.4.6.
RIFERIMENTI NORMATIVI 261 6.5. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO »
IN POLONIA (DI PIOTR PSZCZEL). . 261 6.5.1. INTRODUZIONE 261 6.5.2. IL
CONTESTO STORICO 262 6.5.3. LA SITUAZIONE ATTUALE 265 6.5.4. L'AUTORITA
COMPETENTE 265 6.5.5. DEFINIZIONI RILEVANTI 268 6.5.6. LE POLITICHE DI
PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI 271 6.5.7. IL RAPPORTO DI
SICUREZZA 273 6.5.8. CONCLUSIONI 275 6.6. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE
SEVESO » NELLA REPUBBLICA CECA (DI VERONIKA TOMASKOVA) 275 6.6.1.
INTRODUZIONE 275 6.6.2. LA LEGISLAZIONE CECA SULLA PREVENZIONE DEGLI
INCIDENTI RILEVANTI . 276 6.6.2.1. LA DIRETTIVA 96/82/CE - SEVESO II
NELL'ORDINAMENTO GIU- RIDICO DELLA REPUBBLICA CECA 276 6.6.2.2. LA
DIRETTIVA 2003/105/CE 278 6.6.3. LA LEGGE QUADRO 353/1999 SULLA
PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILE- VANTI 279 6.6.3.1. INTRODUZIONE 279
6.6.3.2. LA CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI SOTTOPOSTI ALLA LEGGE 279
6.6.3.3. L'ANALISI E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCIDENTE RILE- VANTE
283 6.6.3.4. LA DOCUMENTAZIONE SULLA SICUREZZA 283 INDICE IX 6.6.3.5. LA
PIANIFICAZIONE D'EMERGENZA 287 6.6.3.6. L'ASSICURAZIONE DELLA
RESPONSABILITA PER DANNI 289 6.6.3.7. L'INFORMAZIONE E LA PARTECIPAZIONE
DEL PUBBLICO 290 6.6.3.8. L'ATTIVITA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 291
6.6.3.9. I CONTROLLI 292 6.6.3.10. SANZIONI 296 6.6.4. LA PIANIFICAZIONE
DEL TERRITORIO E L'ART. 12 DELLA DIRETTIVA 96/82/ CE NELLA LEGISLAZIONE
CECA 298 6.7. IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE SEVESO » IN SLOVACCHIA
(DI VERONIKA TOMASKOVA) 301 6.7.1. INFORMAZIONI GENERALI 301 6.7.2. LA
LEGGE QUADRO 261/2002 303 6.7.2.1. INTRODUZIONE 303 6.7.2.2. LA
CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI 304 6.7.2.3. PREVENZIONE DI INCIDENTI
RILEVANTI 307 6.7.2.4. IL RAPPORTO DI SICUREZZA 307 6.7.2.5.
QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE, ISTRUZIONE DEGLI IMPIE- GATI E
AUTORIZZAZIONI 308 6.7.2.6. IL PIANO D'EMERGENZA E IL PIANO DI
PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE 309 6.7.2.7. L'INFORMAZIONE AL PUBBLICO 310
6.7.2.8. I DATI SUGLI INCIDENTI RILEVANTI 311 6.7.2.9. LA RESPONSABILITA
PER DANNO 311 6.7.2.10. L'ISPEZIONE 311 6.7.2.11. SANZIONI 312 6.7.3. LA
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE 313 6.8. ALCUNE CONCLUSIONI (DI BARBARA
POZZO) 314 PARTE C GESTIONE DEL RISCHIO INDUSTRIALE IN LOMBARDIA VII. IL
RISCHIO INDUSTRIALE IN LOMBARDIA 7.1. LA LEGGE REGIONALE N. 19 DEL 2001
(DI MARTA DENTE, GIOVANNA LANDI) . 321 7.2. L'AMBITO DI APPLICAZIONE
DELLA DISCIPLINA SEVESO (DI MARTA DENTE, GIO- VANNA LANDI, GIUSEPPE
PASTORELLI) 323 7.3. CONSISTENZA TERRITORIALE E TIPOLOGICA DELLE ARIR IN
ITALIA E IN LOMBAR- DIA (DI GIUSEPPE PASTORELLI) 325 7.3.1. CONSISTENZA
TERRITORIALE DELLE ARIR 326 7.3.2. CONSISTENZA TIPOLOGICA DELLE ARIR 344
VILI. INNOVAZIONE TECNOLOGICA E PREVENZIONE: IL RUOLO DELL'INDUSTRIA
8.1. MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI E PREVENZIONE DEL RISCHIO INDUSTRIALE
(DI GIUSEPPE PASTORELLI) 353 8.2. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
E LA LORO INTEGRAZIONE CON I SI- STEMI DI GESTIONE DELLA QUALITA E
DELL'AMBIENTE (DI GIUSEPPE PASTORELLI). 359 INDICE 8.3. LE ARIR E LE
ASSICURAZIONI PER DANNI DA INQUINAMENTO (DI CANTILLO MARINO, GIUSEPPE
PASTORELLI) 371 8.3.1. LA RESPONSABILITA CIVILE PER DANNI DA
INQUINAMENTO: ASPETTI TEO- RICI E GIURIDICI (DI CANTILLO MARINO) 371
8.3.2. IL RUOLO DELL'ASSICURAZIONE: LA POLIZZA RC INQUINAMENTO (DI CA-
NTILLO MARINO, GIUSEPPE PASTORELLI) 374 8.3.3. LA POLIZZA RC
INQUINAMENTO: ALCUNI DATI STATISTICI (DI GIUSEPPE PASTORELLI) 377 LX.
AUTORIZZAZIONI, CONTROLLI, URBANIZZAZIONE E RISPOSTA ALLE EMERGENZE: IL
RUOLO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 9.1. LE AUTORIZZAZIONI E I
CONTROLLI PREVISTI DALLA DISCIPLINA SEVESO (DI MARTA DENTE, GIOVANNA
LANDI) 395 9.1.1. LE AUTORIZZAZIONI 396 9.1.2. I CONTROLLI 397 9.2. IL
CONTROLLO DELL'URBANIZZAZIONE (DI MARTA DENTE, GIOVANNA LANDI) . 398
9.2.1. L'APPROCCIO NAZIONALE 399 9.2.2. L'APPROCCIO REGIONALE LOMBARDO
401 9.3. LA PIANIFICAZIONE DELL'EMERGENZA ESTERNA (DI MARTA DENTE,
GIOVANNA LANDI) 404 9.4. CASI DI STUDIO (DI GIUSEPPE PASTORELLI) 407
9.4.1. LE AZIONI DELLA REGIONE LOMBARDIA IN MATERIA DI RISCHIO INDU-
STRIALE 408 9.4.2. IL RUOLO ISPETTIVO E LE ESPERIENZE DELL'ARPA
LOMBARDIA 413 9.4.3. L'INDAGINE SULLE ATTIVITA INTRAPRESE DALLE
AMMINISTRAZIONI CO- MUNALI 417 X. INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE: IL
RUOLO DELL'OPINIONE PUBBLICA 10.1. PARTECIPAZIONE DELLA POPOLAZIONE (DI
MARTA DENTE, GIOVANNA LANDI). . . 427 10.2. INFORMAZIONE DELLA
POPOLAZIONE (DI MARTA DENTE, GIOVANNA LANDI). . . . 428 ALLEGATO
QUESTIONARIO-INTERVISTA PER LE AMMINISTRAZIONI . 433 |
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| topic_facet | Geschichte Recht Umwelt Chemical industry Accidents Italy Seveso History 20th century Dioxins Environmental aspects Industrial accidents Law and legislation European Union countries Industrial accidents Law and legislation Italy Industrial safety Law and legislation European Union countries Industrial safety Law and legislation Italy Umweltkatastrophe Europäische Union. Mitgliedsstaaten Italien Seveso Aufsatzsammlung |
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