Biodiversità e biotecnologie nel diritto internazionale e comunitario:
Gespeichert in:
1. Verfasser: | |
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Format: | Buch |
Sprache: | Italian |
Veröffentlicht: |
Milano
Giuffrè
2004
|
Online-Zugang: | Inhaltsverzeichnis |
Beschreibung: | Contains bibliography and notes |
Beschreibung: | XVI, 526 S. |
ISBN: | 8814114706 |
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adam_text | UNIVERSITA TH 1 PARTIMENTO SIENA -L/L DIRITTO PUBBLICO FACOLTA DI
GIURISPRUDENZA RICCARDO PAVONI BIODIVERSITA E BIOTECNOLOGIE NEL DIRITTO
INTERNAZIONALE E COMUNITARIO GIUFFRE EDITORE INDICE SOMMARIO
ABBREVIAZIONI XV NOZIONI INTRODUTTIVE E PRESENTAZIONE DELLA RICERCA 1.
LA DEFINIZIONE DI BIODIVERSITA E DI BIOTECNOLOGIE. CENNI SU RISCHI E
BENEFICI DELLE BIOTECNOLOGIE 1 2. LA MOLTEPLICITA DI SETTORI DEL DIRITTO
INTEMAZIONALE INTERESSATI DALLE BIOTEC- NOLOGIE, CON PARTICOLARE
RIGUARDO ALLA TUTELA DEI DIRITTI UMANI: DELIMITAZIONE DELL INDAGINE 6 3.
CENNI SULLE FONTI E LA FRAMMENTAZIONE DELLA NORMATIVA INTERNAZIONALE IN
MATERIA DI BIODIVERSITA E BIOTECNOLOGIE 10 4. IL DIRITTO GENERALE
APPLICABILE IN TEMA DI BIODIVERSITA E BIOTECNOLOGIE: A) PRINCIPI E NORME
DI NATURA AMBIENTALE CONSOLIDATI 12 5. (SEGUE) B) ALTRI PRINCIPI E NORME
GENERALI 17 6. PRINCIPI AMBIENTALI DI RANGO E PORTATA CONTROVERSI:
SVILUPPO SOSTENIBILE E PRECAUZIONE 22 7. IL PRINCIPIO DELL INTERESSE
COMUNE DELL UMANITA 26 8. IL RILIEVO INTERNAZIONALE DELL ESPERIENZA
GIURIDICA EUROPEA E COMUNITARIA IN MATERIA DI BIOTECNOLOGIE 31 9. PIANO
DELL INDAGINE 33 PARTE I IL REGIME INTERNAZIONALE ED EUROPEO
DELL ACCESSO ALLE RISORSE BIOGENETICHE E DELLA PROPRIETA INTELLETTUALE
RELATIVA A BIOTECNOLOGIE CAPITOLO I L EVOLUZIONE DEL REGIME DELLE
RISORSE BIOGENETICHE 1. LO STATUS E I POSSIBILI MODELLI DI GESTIONE
DELLE RISORSE BIOGENETICHE 39 VILI INDICE 2. LE RISORSE FITOGENETICHE
COME PATRIMONIO COMUNE DELL UMANITA: L INTESA DELLA FAO DEL 1983 41 3.
LE RISORSE FITOGENETICHE QUALI BENI IN AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA NEL
SISTE- MA DEL GRUPPO CONSULTIVO PER LA RICERCA AGRICOLA INTERNAZIONALE
46 4. SOVRANITA PERMANENTE SULLE RISORSE BIOGENETICHE E INTERESSE COMUNE
DELL UMANITA NELLA CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA 54 5. IL TRATTATO
DELLA FAO SULLE RISORSE FITOGENETICHE PER L ALIMENTAZIONE E
L AGRICOLTURA: UNA PERFETTA SALDATURA TRA SOVRANITA PERMANENTE E
INTERESSE COMUNE DELL UMANITA 59 6. CONCLUSIONI 63 CAPITOLO II REQUISITI
E LIMITI DELLA TUTELA BREVETTO ALE DELLE BIOTECNOLOGIE NEL DIRITTO
INTERNAZIONALE E COMUNITARIO 1. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI 67 2. ACCORDO
TRIPS E BIOTECNOLOGIE: OBIETTIVI E PRINCIPI 70 3. PRINCIPIO DELLA
BREVETTABILITA IN OGNI SETTORE TECNOLOGICO, DISTINZIONE TRA SCOPERTA ED
INVENZIONE E INTERESSE COMUNE DELL UMANITA 78 4. I REQUISITI SOSTANZIALI
PER LA PROTEZIONE BREVETTUALE (NOVITA, ATTIVITA INVENTI- VA,
APPLICABILITA INDUSTRIALE) E L ESPOSIZIONE DELL INVENZIONE ALLA LUCE DEL
TRATTATO DI BUDAPEST 84 5. LA CLAUSOLA DELL ORDINE PUBBLICO 92 6. IL
CASO DEL NEEM DINANZI ALL UFFICIO EUROPEO DEI BREVETTI: GARANZIA DEL
DIRIT- TO INTERNAZIONALE ATTRAVERSO IL SINDACATO SUI REQUISITI DI
BREVETTABILITA? 98 7. LE ECCEZIONI ALLA BREVETTABILITA DI BIOTECNOLOGIE
VEGETALI ED ANIMALI 102 8. (SEGUE) LA BREVETTABILITA DELLE RISORSE
GENETICHE 110 9. CONCLUSIONI 116 CAPITOLO III SOVRANITA PERMANENTE,
PROPRIETA INTELLETTUALE ED EQUA CONDIVISANE DEI BENEFICI NELLA
CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA 1. INTRODUZIONE 119 2. L APPROCCIO
AMBIGUO ALLE BIOTECNOLOGIE NELLA CONVENZIONE SULLA DIVERSITA BIOLOGICA:
DEFINIZIONI, OBIETTIVI E TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA PROTETTA 122 3.
SOVRANITA PERMANENTE SULLE RISORSE BIOGENETICHE, EQUA CONDIVISIONE DEI
BENEFICI DELLE BIOTECNOLOGIE E DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE: I
TERMINI DEL- LA QUESTIONE 128 4. (SEGUE) LA DIFFICILE DELIMITAZIONE
DELLA SFERA APPLICATIVA DEL PRINCIPIO DI SOVRANITA PERMANENTE E IL
PROBLEMA DELLE RISORSE BIOGENETICHE CONDIVISE .. 131 5. IL SIGNIFICATO E
LA PORTATA DEL PRINCIPIO DI EQUA CONDIVISIONE DEI BENEFICI DELLE
BIOTECNOLOGIE ALLA LUCE DELLA CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA 136 6. LE
LINEE GUIDA DI BONN SULL ACCESSO E LA RIPARTIZIONE DEI BENEFICI: VERSO
UN REGIME INTERNAZIONALE VINCOLANTE? 140 INDICE IX 7. CONCLUSIONI 145
CAPITOLO IV PROPRIETA INTELLETTUALE ED EQUA CONDIVISANE DEI BENEFICI NEL
SISTEMA DELLA FAO PER LA GESTIONE DELLE RISORSE FITOGENETICHE 1.
PROPRIETA INTELLETTUALE E RISORSE GENETICHE DETENUTE IN TRUST DAI CENTRI
DI RICERCA AGRICOLA INTERNAZIONALE 149 2. LE PRIME CONTROVERSIE EMERSE
NELLA PRASSI E LA SECONDA DICHIARAZIONE CON- GIUNTA FAO/CGIAR RELATIVA
AGLI ACCORDI DEL 1994 155 3. IL CASO RIGUARDANTE IL BREVETTO SUL FAGIOLO
ENOIA 160 4. CONDIVISIONE DEI BENEFICI E DIRITTI DI PROPRIETA
INTELLETTUALE NEL TRATTATO DEL- LA FAO SULLE RISORSE FITOGENETICHE: IL
CONCETTO DI DIRITTI DEGLI AGRICOLTORI ... 167 5. (SEGUE) I LIMITI
RELATIVI ALLA PROPRIETA INTELLETTUALE: A) IL DIVIETO DI RIVENDI- CAZIONI
STABILITO DALL ALT. 12, PAR. 3, LETT. D), DEL TRATTATO 172 6. (SEGUE) B)
L OBBLIGO DI RIPARTIZIONE DEI PROFITTI COMMERCIALI DERIVANTI DALLE
RISORSE DEL SISTEMA MULTILATERALE E GLI ALTRI STRUMENTI DI CONDIVISIONE
DEI BENEFICI 177 7. CONCLUSIONI 181 CAPITOLO V LA RELAZIONE TRA LA
CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA, IL TRATTATO SULLE RISORSE FITOGENETICHE
E L ACCORDO TRIPS 1. PREMESSA 185 2. LA RELAZIONE TRA LA CONVENZIONE
SULLA BIODIVERSITA E L ACCORDO TRIPS: PA- NORAMICA DEI PROFILI
CONTROVERSI 187 3. LA RELAZIONE TRA LA DIRETTIVA COMUNITARIA 98/44 E LA
CONVENZIONE SULLA BIO- DIVERSITA 192 4. L INADEGUATEZZA DEI PRINCIPI
SULL INCOMPATIBILITA TRA NORME CONVENZIONALI 199 5. IL RILIEVO DEI
PRINCIPI RELATIVI ALL INTERPRETAZIONE DEI TRATTATI 206 6. LA RELAZIONE
TRA L ACCORDO TRIPS E IL TRATTATO SULLE RISORSE FITOGENETICHE .. 213 7.
IL PRINCIPIO DEL MUTUO SOSTEGNO TRA REGIMI AMBIENTALI E COMMERCIALI E IL
NODO IRRISOLTO DEGLI STATI TERZI 219 8. L OBBLIGO DI NEGOZIARE IN BUONA
FEDE MODIFICHE AD UN REGIME COMMERCIALE CONTROVERSO E LE PROSPETTIVE DI
RIFORMA DELL ACCORDO TRIPS 227 9. CONCLUSIONI 234 INDICE PARTE II
BIOTECNOLOGIE E BIOSICUREZZA NEL DIRITTO INTERNAZIONALE E COMUNITARIO
CAPITOLO VI IL PROTOCOLLO DI CARTAGENA SULLA BIOSICUREZZA SEZIONE I
PROFILI GENERALI 1. INTRODUZIONE 239 2. BIOSICUREZZA E CONVENZIONE SULLA
BIODIVERSITA 241 3. IL PROTOCOLLO DI CARTAGENA: BREVI OSSERVAZIONI SUL
PROCESSO NEGOZIALE 244 4. OBIETTIVO, CAMPO DI APPLICAZIONE E PRINCIPI,
CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA RELAZIONE TRA IL PROTOCOLLO E IL PRINCIPIO
DELL INTERESSE COMUNE DELL UMANITA 246 5. L UNILATERALISMO LEGITTIMATO
DAL PROTOCOLLO 252 6. GLI OBBLIGHI PROCEDURALI E IL MECCANISMO DI
ACCORDO INFORMATO ANTICIPATO 255 7. VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
261 SEZIONE II // RILIEVO DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE 1. INTRODUZIONE
265 2. CONVENZIONE SULLA DIVERSITA BIOLOGICA E PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
266 3. IL PROTOCOLLO DI CARTAGENA: PREVENZIONE O PRECAUZIONE? 270 4.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO ED ONERE DELLA PROVA 273 5. GESTIONE DEL
RISCHIO, POTERI DECISIONALI FONDATI SUL PRINCIPIO PRECAUZIONALE E SOGLIA
DEL PROBABILE DANNO 279 6. (SEGUE) II CONCETTO DI INCERTEZZA SCIENTIFICA
281 7. APPROPRIATEZZA E NECESSITA DELLE MISURE DI PRECAUZIONE:
L INFLUSSO DEL DIRIT- TO OMC 286 CAPITOLO VII IL DIRITTO OMC APPLICABILE
ALLA CIRCOLAZIONE DI PRODOTTI BIOTECNOLOGICI 1. CENNI PRELIMINARI SULLA
DIFFICOLTA DI INDIVIDUARE IL DIRITTO OMC APPLICABILE ALLE MISURE
RESTRITTIVE DEGLI SCAMBI DI PRODOTTI BIOTECNOLOGICI E SULLE INDI-
CAZIONI PROVENIENTI DALLA CONTROVERSIA CONCERNENTE LA MORATORIA
COMUNITA- RIA 295 2. IL RAPPORTO TRA GLI ACCORDI MULTILATERALI SUGLI
SCAMBI DI MERCI 299 3. LA DISCIPLINA SOSTANZIALE PERTINENTE: A)
L ACCORDO SPS, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RILIEVO DEL PRINCIPIO DI
PRECAUZIONE 304 4. (SEGUE) B) L ACCORDO TBT 310 INDICE XI 5. (SEGUE) E)
II GATT 315 6. CONCLUSIONI 318 CAPITOLO VILI LA RELAZIONE TRA IL
PROTOCOLLO DI CARTAGENA SULLA BIOSICUREZZA E IL DIRITTO
DELL ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO 1. PREMESSA 321 2. PANORAMICA
DELLE QUESTIONI DI COMPATIBILITA TRA PROTOCOLLO DI CARTAGENA E DIRITTO
OMC 324 SEZIONE I MISURE DI BIOSICUREZZA CONFORMI AL PROTOCOLLO DI
CARTAGENA E DIRITTO OMC 1. LE MISURE DI BIOSICUREZZA E LA CLAUSOLA DEL
TRATTAMENTO NAZIONALE EX ART. ILI, PAR. 4, DEL GATT 330 2. MISURE DI
BIOSICUREZZA RELATIVE ALLA CONSERVAZIONE DELLE RISORSE NATURALI: L ART.
XX, LETT. G), DEL GATT 337 3. L INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO OMC ALLA
LUCE DELL INTERESSE GENERALE DELLA COMUNITA INTERNAZIONALE RELATIVO ALLA
TUTELA DELL AMBIENTE E LE DIVERSE SO- LUZIONI IN TEMA DI RAPPORTO TRA
NORME OMC E REGIMI AMBIENTALI POTENZIAL- MENTE CONFLIGGENTI 340 4.
MISURE DI BIOSICUREZZA NECESSARIE A PROTEGGERE LA VITA O SALUTE UMANA,
A- NIMALE O VEGETALE: L ART. XX, LETT. B), DEL GATT 348 5. (SEGUE) II
NUOVO TEST DI NECESSITA E IL RILIEVO DEGLI INTERESSI E VALORI COMUNI
PERSEGUITI DALLA MISURA CONTROVERSA 351 6. IL RAFFRONTO TRA GLI ACCORDI
SPS E TBT E L ART. XX DEL GATT, SPECIALMENTE IN TEMA DI NECESSITA DELLE
MISURE DI BIOSICUREZZA 356 SEZIONE II LE DISPOSIZIONI DEL PROTOCOLLO DI
CARIOGENA IN MATERIA DI RAPPORTO CON ALTRI ACCORDI INTERNAZIONALI 1. LE
CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA AD HOC 362 2. LA FORMULA DEL PREAMBOLO E IL
VALORE DELLA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA GENERA- LE IN ESSA COMPRESA 364 3.
IL PRINCIPIO DEL MUTUO SOSTEGNO TRA REGIMI AMBIENTALI E COMMERCIALI 367
4. (SEGUE) LE IMPLICAZIONI GIURIDICHE DEL PRINCIPIO DI MUTUO SOSTEGNO
CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA POSIZIONE DEGLI STATI TERZI RISPETTO AD
ACCORDI AM- BIENTALI ESPRESSIONE DELL INTERESSE GENERALE DELL UMANITA
372 XII INDICE CAPITOLO IX PRINCIPI ED ASPETTI SALIENTI DEL DIRITTO
COMUNITARIO RELATIVO ALLA BIOSICUREZZA E AL COMMERCIO DI ORGANISMI
GENETICAMENTE MODIFICATI 1. PREMESSA 377 2. L EVOLUZIONE DELLA
LEGISLAZIONE COMUNITARIA SULLA BIOSICUREZZA E IL COM- MERCIO DI OGM:
ARMONIZZAZIONE, BASE GIURIDICA E SCELTA DEGLI ATTI 380 3. I PRINCIPI
GENERALI DI NATURA AMBIENTALE SOTTESI AL REGIME COMUNITARIO DELLA
BIOSICUREZZA: INTEGRAZIONE, PREVENZIONE E PRECAUZIONE, SEPARAZIONE TRA
VA- LUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI 387 4. ALCUNI ASPETTI SALIENTI DELLA
DISCIPLINA SOSTANZIALE: CAMPO DI APPLICAZIONE 392 5. LE PROCEDURE DI
AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA: A) EMISSIONE DELIBERATA NELL AMBIENTE DI OGM
396 6. (SEGUE) B) ALIMENTI E MANGIMI GENETICAMENTE MODIFICATI 401 7.
(SEGUE) E) ESPORTAZIONE DI OGM 403 8. IL RECEPIMENTO DEL PRINCIPIO DI
PRECAUZIONE: VALUTAZIONE DEL RISCHIO E PRIN- CIPIO DELL ANALISI DEGLI
EFFETTI CUMULATIVI A LUNGO TERMINE 407 9. (SEGUE) GESTIONE DEL RISCHIO E
DISPOSIZIONI A MATRICE PRECAUZIONALE: GENI DI RESISTENZA AGLI
ANTIBIOTICI, MONITORAGGIO E AUTORIZZAZIONI DI DURATA LIMITATA,
TRACCIABILITA ED ETICHETTATURA 411 10. CONCLUSIONI 417 CAPITOLO X PRASSI
E GIURISPRUDENZA COMUNITARIA IN MATERIA DI BIOSICUREZZA E COMMERCIO DI
ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI 1. PREMESSA 421 2. LE CLAUSOLE DI
SALVAGUARDIA 422 3. NATURA E PORTATA DELLE MISURE UNILATERALI DI
SALVAGUARDIA: IL CASO GREENPEA- CEFRANCE 427 4. IL CASO MONSANTO ITALIA:
FATTI E QUESITI PREGIUDIZIALI 435 5. (SEGUE) LA SENTENZA DELLA CORTE,
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE 440 6.
RESTRIZIONI UNILATERALI SVINCOLATE DAL QUADRO LEGISLATIVO DELLA
COMUNITA: IL CASO ITALIANO, SPECIE IN RELAZIONE ALLA DISCIPLINA DEGLI
ALIMENTI PER LATTANTI 449 7. (SEGUE) L PROVVEDIMENTI DELLE AUTONOMIE
LOCALI E L ORDINANZA DELLA REGIONE PIEMONTE DEL 2003 DI DISTRUZIONE
DELLE COLTURE CONTAMINATE DA OGM 453 8. LA MORATORIA DI FATTO SULLA
COMMERCIALIZZAZIONE DI OGM 457 9. LE DEROGHE CONTEMPLATE DALL ART. 95
DEL TRATTATO E IL CASO AUSTRIA SUPERIO- RE 464 10. COMPETENZE ESTERNE IN
MATERIA DI BIOSICUREZZA: IL TENTATIVO DI ISTITUZIONA- LIZZARE A LIVELLO
OMC LA DISCIPLINA DEL COMMERCIO DI OGM 471 11. (SEGUE) II PARERE 2/00
DEL 6 DICEMBRE 2001 SULLA COMPETENZA A STIPULARE IL PROTOCOLLO DI
CARTAGENA 474 12. (SEGUE) LE IMPLICAZIONI DELLA GIURISPRUDENZA AETS 477
INDICE XIII 13. CONCLUSIONI 484 CONCLUSIONI GENERALI: VERSO LA
DEFINIZIONE DEL REGIME INTERNAZIONALE DELLA BIODIVERSITA E DELLE
BIOTECNOLOGIE 1. PREMESSA 489 2. INTERESSE COMUNE DELL UMANITA 491 3.
EQUA CONDIVISIONE DEI BENEFICI 497 4. PRECAUZIONE 501 5. MUTUO SOSTEGNO
FRA REGIMI AMBIENTALI E COMMERCIALI 508 BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE 513
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UNIVERSITA TH\ 1 PARTIMENTO SIENA -L/L DIRITTO PUBBLICO FACOLTA DI
GIURISPRUDENZA RICCARDO PAVONI BIODIVERSITA E BIOTECNOLOGIE NEL DIRITTO
INTERNAZIONALE E COMUNITARIO GIUFFRE EDITORE INDICE SOMMARIO
ABBREVIAZIONI XV NOZIONI INTRODUTTIVE E PRESENTAZIONE DELLA RICERCA 1.
LA DEFINIZIONE DI BIODIVERSITA E DI BIOTECNOLOGIE. CENNI SU RISCHI E
BENEFICI DELLE BIOTECNOLOGIE 1 2. LA MOLTEPLICITA DI SETTORI DEL DIRITTO
INTEMAZIONALE INTERESSATI DALLE BIOTEC- NOLOGIE, CON PARTICOLARE
RIGUARDO ALLA TUTELA DEI DIRITTI UMANI: DELIMITAZIONE DELL'INDAGINE 6 3.
CENNI SULLE FONTI E LA FRAMMENTAZIONE DELLA NORMATIVA INTERNAZIONALE IN
MATERIA DI BIODIVERSITA E BIOTECNOLOGIE 10 4. IL DIRITTO GENERALE
APPLICABILE IN TEMA DI BIODIVERSITA E BIOTECNOLOGIE: A) PRINCIPI E NORME
DI NATURA AMBIENTALE CONSOLIDATI 12 5. (SEGUE) B) ALTRI PRINCIPI E NORME
GENERALI 17 6. PRINCIPI AMBIENTALI DI RANGO E PORTATA CONTROVERSI:
SVILUPPO SOSTENIBILE E PRECAUZIONE 22 7. IL PRINCIPIO DELL'INTERESSE
COMUNE DELL'UMANITA 26 8. IL RILIEVO INTERNAZIONALE DELL'ESPERIENZA
GIURIDICA EUROPEA E COMUNITARIA IN MATERIA DI BIOTECNOLOGIE 31 9. PIANO
DELL'INDAGINE 33 PARTE I IL REGIME INTERNAZIONALE ED EUROPEO
DELL'ACCESSO ALLE RISORSE BIOGENETICHE E DELLA PROPRIETA INTELLETTUALE
RELATIVA A BIOTECNOLOGIE CAPITOLO I L'EVOLUZIONE DEL REGIME DELLE
RISORSE BIOGENETICHE 1. LO STATUS E I POSSIBILI MODELLI DI GESTIONE
DELLE RISORSE BIOGENETICHE 39 VILI INDICE 2. LE RISORSE FITOGENETICHE
COME PATRIMONIO COMUNE DELL'UMANITA: L'INTESA DELLA FAO DEL 1983 41 3.
LE RISORSE FITOGENETICHE QUALI BENI IN AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA NEL
SISTE- MA DEL GRUPPO CONSULTIVO PER LA RICERCA AGRICOLA INTERNAZIONALE
46 4. SOVRANITA PERMANENTE SULLE RISORSE BIOGENETICHE E INTERESSE COMUNE
DELL'UMANITA NELLA CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA 54 5. IL TRATTATO
DELLA FAO SULLE RISORSE FITOGENETICHE PER L'ALIMENTAZIONE E
L'AGRICOLTURA: UNA PERFETTA SALDATURA TRA SOVRANITA PERMANENTE E
INTERESSE COMUNE DELL'UMANITA 59 6. CONCLUSIONI 63 CAPITOLO II REQUISITI
E LIMITI DELLA TUTELA BREVETTO ALE DELLE BIOTECNOLOGIE NEL DIRITTO
INTERNAZIONALE E COMUNITARIO 1. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI 67 2. ACCORDO
TRIPS E BIOTECNOLOGIE: OBIETTIVI E PRINCIPI 70 3. PRINCIPIO DELLA
BREVETTABILITA IN OGNI SETTORE TECNOLOGICO, DISTINZIONE TRA SCOPERTA ED
INVENZIONE E INTERESSE COMUNE DELL'UMANITA 78 4. I REQUISITI SOSTANZIALI
PER LA PROTEZIONE BREVETTUALE (NOVITA, ATTIVITA INVENTI- VA,
APPLICABILITA INDUSTRIALE) E L'ESPOSIZIONE DELL'INVENZIONE ALLA LUCE DEL
TRATTATO DI BUDAPEST 84 5. LA CLAUSOLA DELL'ORDINE PUBBLICO 92 6. IL
CASO DEL NEEM DINANZI ALL'UFFICIO EUROPEO DEI BREVETTI: GARANZIA DEL
DIRIT- TO INTERNAZIONALE ATTRAVERSO IL SINDACATO SUI REQUISITI DI
BREVETTABILITA? 98 7. LE ECCEZIONI ALLA BREVETTABILITA DI BIOTECNOLOGIE
VEGETALI ED ANIMALI 102 8. (SEGUE) LA BREVETTABILITA DELLE RISORSE
GENETICHE 110 9. CONCLUSIONI 116 CAPITOLO III SOVRANITA PERMANENTE,
PROPRIETA INTELLETTUALE ED EQUA CONDIVISANE DEI BENEFICI NELLA
CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA 1. INTRODUZIONE 119 2. L'APPROCCIO
AMBIGUO ALLE BIOTECNOLOGIE NELLA CONVENZIONE SULLA DIVERSITA BIOLOGICA:
DEFINIZIONI, OBIETTIVI E TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA PROTETTA 122 3.
SOVRANITA PERMANENTE SULLE RISORSE BIOGENETICHE, EQUA CONDIVISIONE DEI
BENEFICI DELLE BIOTECNOLOGIE E DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE: I
TERMINI DEL- LA QUESTIONE 128 4. (SEGUE) LA DIFFICILE DELIMITAZIONE
DELLA SFERA APPLICATIVA DEL PRINCIPIO DI SOVRANITA PERMANENTE E IL
PROBLEMA DELLE RISORSE BIOGENETICHE CONDIVISE . 131 5. IL SIGNIFICATO E
LA PORTATA DEL PRINCIPIO DI EQUA CONDIVISIONE DEI BENEFICI DELLE
BIOTECNOLOGIE ALLA LUCE DELLA CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA 136 6. LE
LINEE GUIDA DI BONN SULL'ACCESSO E LA RIPARTIZIONE DEI BENEFICI: VERSO
UN REGIME INTERNAZIONALE VINCOLANTE? 140 INDICE IX 7. CONCLUSIONI 145
CAPITOLO IV PROPRIETA INTELLETTUALE ED EQUA CONDIVISANE DEI BENEFICI NEL
SISTEMA DELLA FAO PER LA GESTIONE DELLE RISORSE FITOGENETICHE 1.
PROPRIETA INTELLETTUALE E RISORSE GENETICHE DETENUTE IN TRUST DAI CENTRI
DI RICERCA AGRICOLA INTERNAZIONALE 149 2. LE PRIME CONTROVERSIE EMERSE
NELLA PRASSI E LA SECONDA DICHIARAZIONE CON- GIUNTA FAO/CGIAR RELATIVA
AGLI ACCORDI DEL 1994 155 3. IL CASO RIGUARDANTE IL BREVETTO SUL FAGIOLO
ENOIA 160 4. CONDIVISIONE DEI BENEFICI E DIRITTI DI PROPRIETA
INTELLETTUALE NEL TRATTATO DEL- LA FAO SULLE RISORSE FITOGENETICHE: IL
CONCETTO DI DIRITTI DEGLI AGRICOLTORI . 167 5. (SEGUE) I LIMITI
RELATIVI ALLA PROPRIETA INTELLETTUALE: A) IL DIVIETO DI RIVENDI- CAZIONI
STABILITO DALL'ALT. 12, PAR. 3, LETT. D), DEL TRATTATO 172 6. (SEGUE) B)
L'OBBLIGO DI RIPARTIZIONE DEI PROFITTI COMMERCIALI ' DERIVANTI DALLE
RISORSE DEL SISTEMA MULTILATERALE E GLI ALTRI STRUMENTI DI CONDIVISIONE
DEI BENEFICI 177 7. CONCLUSIONI 181 CAPITOLO V LA RELAZIONE TRA LA
CONVENZIONE SULLA BIODIVERSITA, IL TRATTATO SULLE RISORSE FITOGENETICHE
E L'ACCORDO TRIPS 1. PREMESSA 185 2. LA RELAZIONE TRA LA CONVENZIONE
SULLA BIODIVERSITA E L'ACCORDO TRIPS: PA- NORAMICA DEI PROFILI
CONTROVERSI 187 3. LA RELAZIONE TRA LA DIRETTIVA COMUNITARIA 98/44 E LA
CONVENZIONE SULLA BIO- DIVERSITA 192 4. L'INADEGUATEZZA DEI PRINCIPI
SULL'INCOMPATIBILITA TRA NORME CONVENZIONALI 199 5. IL RILIEVO DEI
PRINCIPI RELATIVI ALL'INTERPRETAZIONE DEI TRATTATI 206 6. LA RELAZIONE
TRA L'ACCORDO TRIPS E IL TRATTATO SULLE RISORSE FITOGENETICHE . 213 7.
IL PRINCIPIO DEL MUTUO SOSTEGNO TRA REGIMI AMBIENTALI E COMMERCIALI E IL
NODO IRRISOLTO DEGLI STATI TERZI 219 8. L'OBBLIGO DI NEGOZIARE IN BUONA
FEDE MODIFICHE AD UN REGIME COMMERCIALE CONTROVERSO E LE PROSPETTIVE DI
RIFORMA DELL'ACCORDO TRIPS 227 9. CONCLUSIONI 234 INDICE PARTE II
BIOTECNOLOGIE E BIOSICUREZZA NEL DIRITTO INTERNAZIONALE E COMUNITARIO
CAPITOLO VI IL PROTOCOLLO DI CARTAGENA SULLA BIOSICUREZZA SEZIONE I
PROFILI GENERALI 1. INTRODUZIONE 239 2. BIOSICUREZZA E CONVENZIONE SULLA
BIODIVERSITA 241 3. IL PROTOCOLLO DI CARTAGENA: BREVI OSSERVAZIONI SUL
PROCESSO NEGOZIALE 244 4. OBIETTIVO, CAMPO DI APPLICAZIONE E PRINCIPI,
CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA RELAZIONE TRA IL PROTOCOLLO E IL PRINCIPIO
DELL'INTERESSE COMUNE DELL'UMANITA 246 5. L'UNILATERALISMO LEGITTIMATO
DAL PROTOCOLLO 252 6. GLI OBBLIGHI PROCEDURALI E IL MECCANISMO DI
ACCORDO INFORMATO ANTICIPATO 255 7. VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
261 SEZIONE II // RILIEVO DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE 1. INTRODUZIONE
265 2. CONVENZIONE SULLA DIVERSITA BIOLOGICA E PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
266 3. IL PROTOCOLLO DI CARTAGENA: PREVENZIONE O PRECAUZIONE? 270 4.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO ED ONERE DELLA PROVA 273 5. GESTIONE DEL
RISCHIO, POTERI DECISIONALI FONDATI SUL PRINCIPIO PRECAUZIONALE E SOGLIA
DEL PROBABILE DANNO 279 6. (SEGUE) II CONCETTO DI INCERTEZZA SCIENTIFICA
281 7. APPROPRIATEZZA E NECESSITA DELLE MISURE DI PRECAUZIONE:
L'INFLUSSO DEL DIRIT- TO OMC 286 CAPITOLO VII IL DIRITTO OMC APPLICABILE
ALLA CIRCOLAZIONE DI PRODOTTI BIOTECNOLOGICI 1. CENNI PRELIMINARI SULLA
DIFFICOLTA DI INDIVIDUARE IL DIRITTO OMC APPLICABILE ALLE MISURE
RESTRITTIVE DEGLI SCAMBI DI PRODOTTI BIOTECNOLOGICI E SULLE INDI-
CAZIONI PROVENIENTI DALLA CONTROVERSIA CONCERNENTE LA MORATORIA
COMUNITA- RIA 295 2. IL RAPPORTO TRA GLI ACCORDI MULTILATERALI SUGLI
SCAMBI DI MERCI 299 3. LA DISCIPLINA SOSTANZIALE PERTINENTE: A)
L'ACCORDO SPS, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL RILIEVO DEL PRINCIPIO DI
PRECAUZIONE 304 4. (SEGUE) B) L'ACCORDO TBT 310 INDICE XI 5. (SEGUE) E)
II GATT 315 6. CONCLUSIONI 318 CAPITOLO VILI LA RELAZIONE TRA IL
PROTOCOLLO DI CARTAGENA SULLA BIOSICUREZZA E IL DIRITTO
DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO 1. PREMESSA 321 2. PANORAMICA
DELLE QUESTIONI DI COMPATIBILITA TRA PROTOCOLLO DI CARTAGENA E DIRITTO
OMC 324 SEZIONE I MISURE DI BIOSICUREZZA CONFORMI AL PROTOCOLLO DI
CARTAGENA E DIRITTO OMC 1. LE MISURE DI BIOSICUREZZA E LA CLAUSOLA DEL
TRATTAMENTO NAZIONALE EX ART. ILI, PAR. 4, DEL GATT 330 2. MISURE DI
BIOSICUREZZA RELATIVE ALLA CONSERVAZIONE DELLE RISORSE NATURALI: L'ART.
XX, LETT. G), DEL GATT 337 3. L'INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO OMC ALLA
LUCE DELL'INTERESSE GENERALE DELLA COMUNITA INTERNAZIONALE RELATIVO ALLA
TUTELA DELL'AMBIENTE E LE DIVERSE SO- LUZIONI IN TEMA DI RAPPORTO TRA
NORME OMC E REGIMI AMBIENTALI POTENZIAL- MENTE CONFLIGGENTI 340 4.
MISURE DI BIOSICUREZZA NECESSARIE A PROTEGGERE LA VITA O SALUTE UMANA,
A- NIMALE O VEGETALE: L'ART. XX, LETT. B), DEL GATT 348 5. (SEGUE) II
NUOVO TEST DI NECESSITA E IL RILIEVO DEGLI INTERESSI E VALORI COMUNI
PERSEGUITI DALLA MISURA CONTROVERSA 351 6. IL RAFFRONTO TRA GLI ACCORDI
SPS E TBT E L'ART. XX DEL GATT, SPECIALMENTE IN TEMA DI NECESSITA DELLE
MISURE DI BIOSICUREZZA 356 SEZIONE II LE DISPOSIZIONI DEL PROTOCOLLO DI
CARIOGENA IN MATERIA DI RAPPORTO CON ALTRI ACCORDI INTERNAZIONALI 1. LE
CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA AD HOC 362 2. LA FORMULA DEL PREAMBOLO E IL
VALORE DELLA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA GENERA- LE IN ESSA COMPRESA 364 3.
IL PRINCIPIO DEL MUTUO SOSTEGNO TRA REGIMI AMBIENTALI E COMMERCIALI 367
4. (SEGUE) LE IMPLICAZIONI GIURIDICHE DEL PRINCIPIO DI MUTUO SOSTEGNO
CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA POSIZIONE DEGLI STATI TERZI RISPETTO AD
ACCORDI AM- BIENTALI ESPRESSIONE DELL'INTERESSE GENERALE DELL'UMANITA
372 XII INDICE CAPITOLO IX PRINCIPI ED ASPETTI SALIENTI DEL DIRITTO
COMUNITARIO RELATIVO ALLA BIOSICUREZZA E AL COMMERCIO DI ORGANISMI
GENETICAMENTE MODIFICATI 1. PREMESSA 377 2. L'EVOLUZIONE DELLA
LEGISLAZIONE COMUNITARIA SULLA BIOSICUREZZA E IL COM- MERCIO DI OGM:
ARMONIZZAZIONE, BASE GIURIDICA E SCELTA DEGLI ATTI 380 3. I PRINCIPI
GENERALI DI NATURA AMBIENTALE SOTTESI AL REGIME COMUNITARIO DELLA
BIOSICUREZZA: INTEGRAZIONE, PREVENZIONE E PRECAUZIONE, SEPARAZIONE TRA
VA- LUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI 387 4. ALCUNI ASPETTI SALIENTI DELLA
DISCIPLINA SOSTANZIALE: CAMPO DI APPLICAZIONE 392 5. LE PROCEDURE DI
AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA: A) EMISSIONE DELIBERATA NELL'AMBIENTE DI OGM
396 6. (SEGUE) B) ALIMENTI E MANGIMI GENETICAMENTE MODIFICATI 401 7.
(SEGUE) E) ESPORTAZIONE DI OGM 403 8. IL RECEPIMENTO DEL PRINCIPIO DI
PRECAUZIONE: VALUTAZIONE DEL RISCHIO E PRIN- CIPIO DELL'ANALISI DEGLI
EFFETTI CUMULATIVI A LUNGO TERMINE 407 9. (SEGUE) GESTIONE DEL RISCHIO E
DISPOSIZIONI A MATRICE PRECAUZIONALE: GENI DI RESISTENZA AGLI
ANTIBIOTICI, MONITORAGGIO E AUTORIZZAZIONI DI DURATA LIMITATA,
TRACCIABILITA ED ETICHETTATURA 411 10. CONCLUSIONI 417 CAPITOLO X PRASSI
E GIURISPRUDENZA COMUNITARIA IN MATERIA DI BIOSICUREZZA E COMMERCIO DI
ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI 1. PREMESSA 421 2. LE CLAUSOLE DI
SALVAGUARDIA 422 3. NATURA E PORTATA DELLE MISURE UNILATERALI DI
SALVAGUARDIA: IL CASO GREENPEA- CEFRANCE 427 4. IL CASO MONSANTO ITALIA:
FATTI E QUESITI PREGIUDIZIALI 435 5. (SEGUE) LA SENTENZA DELLA CORTE,
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE 440 6.
RESTRIZIONI UNILATERALI SVINCOLATE DAL QUADRO LEGISLATIVO DELLA
COMUNITA: IL CASO ITALIANO, SPECIE IN RELAZIONE ALLA DISCIPLINA DEGLI
ALIMENTI PER LATTANTI 449 7. (SEGUE) L PROVVEDIMENTI DELLE AUTONOMIE
LOCALI E L'ORDINANZA DELLA REGIONE PIEMONTE DEL 2003 DI DISTRUZIONE
DELLE COLTURE CONTAMINATE DA OGM 453 8. LA MORATORIA DI FATTO SULLA
COMMERCIALIZZAZIONE DI OGM 457 9. LE DEROGHE CONTEMPLATE DALL'ART. 95
DEL TRATTATO E IL CASO AUSTRIA SUPERIO- RE 464 10. COMPETENZE ESTERNE IN
MATERIA DI BIOSICUREZZA: IL TENTATIVO DI ISTITUZIONA- LIZZARE A LIVELLO
OMC LA DISCIPLINA DEL COMMERCIO DI OGM 471 11. (SEGUE) II PARERE 2/00
DEL 6 DICEMBRE 2001 SULLA COMPETENZA A STIPULARE IL PROTOCOLLO DI
CARTAGENA 474 12. (SEGUE) LE IMPLICAZIONI DELLA GIURISPRUDENZA AETS 477
INDICE XIII 13. CONCLUSIONI 484 CONCLUSIONI GENERALI: VERSO LA
DEFINIZIONE DEL REGIME INTERNAZIONALE DELLA BIODIVERSITA E DELLE
BIOTECNOLOGIE 1. PREMESSA 489 2. INTERESSE COMUNE DELL'UMANITA 491 3.
EQUA CONDIVISIONE DEI BENEFICI 497 4. PRECAUZIONE 501 5. MUTUO SOSTEGNO
FRA REGIMI AMBIENTALI E COMMERCIALI 508 BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE 513 |
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