I fondamenti del diritto antitrust europeo: norme di competenza e sistema applicativo dalle origini alla Costituzione europea
Gespeichert in:
1. Verfasser: | |
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Format: | Buch |
Sprache: | Italian |
Veröffentlicht: |
Milano
Giuffrè
2005
|
Schriftenreihe: | Pubblicazioni dell'Istituto di Diritto Internazionale
27 |
Schlagworte: | |
Online-Zugang: | Inhaltsverzeichnis |
Beschreibung: | XXVIII, 515 S. |
ISBN: | 8814116644 |
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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA » FACOLTA DI GIURISPRUDENZA
PUBBLICAZIONI DELL'ISTITUTO DI DIRITTO INTERNAZIONALE 27 LORENZO
FEDERICO PACE I FONDAMENTI DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO NORME DI
COMPETENZA E SISTEMA APPLICATIVO DALLE ORIGINI ALLA COSTITUZIONE EUROPEA
MILANO * DOTT. A. GIUFFRE EDITORE * 2005 INDICE-SOMMARIO PARTE PRIMA LA
CARTELLIZZAZIONE DELL'ECONOMIA E IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA
CAPITOLO I IL PROCESSO DI CARTELLIZZAZIONE DELL'ECONOMIA NEL XIX SECOLO,
I SUCCESSIVI TENTATIVI DI UNIFICAZIONE EUROPEA FONDATI SUI CARTELLI
INDUSTRIALI E LA NASCITA DEL DIRITTO STATALE DEI CARTELLI SEZIONE I - LO
SVILUPPO INDUSTRIALE MONDIALE, LA CARTELLIZZAZIONE DELL'ECONOMIA EUROPEA
E IL CASO DEL CARTELLO MONDIALE DELL'ACCIAIO (1870-1926) 1. LA SENTENZA
DEL 4 FEBBRAIO 1897 DEL REICHSGENCHT TEDESCO, IL DIRITTO ANTITRUST CE E
L'INSERIMENTO DELLA NORMATIVA ANTITRUST IN UNA COSTITUZIONE 4 2. LA
CRESCITA INDUSTRIALE E "L'IMPERIALISMO GAREGGIANTE". LO SVILUPPO
ECONOMICO DELLA FINE DEL XIX SECOLO E LA NASCITA DEI CARTELLI 6 3. LO
SVILUPPO INDUSTRIALE E IL PROBLEMA DEI CARTELLI NEGLI STATI UNITI
D'AMERICA. LA NASCITA DELLE LEGGI ANTITRUST A LIVELLO DEGLI STATI MEMBRI
E LA SUCCESSIVA EMANAZIONE DELLO SHERMAN ACT A LIVELLO FEDERALE 9 4. LA
CRESCITA INDUSTRIALE EUROPEA NELLA SECONDA PARTE DEL XIX SECOLO E LA
CARTELLIZZAZIONE DELL'ECONOMIA IN GERMANIA E IN ITALIA. I MOTIVI
POLITICI DELLA MANCATA PREVISIONE DI UN DIVIETO DEI CARTELLI IN EUROPA
11 5. LA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE E LE SUCCESSIVE CRISI
ECONOMICHC. LO SVILUPPO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E L'ASSENZA DI
ISTITUZIONI INTERNAZIONALI DI CONTROLLO. I MOTIVI DELLA CARTELLIZZAZIONE
DELLA META DEGLI ANNI '20. L'ELENCO DEI CARTELLI INDUSTRIALI ATTIVI NEL
1931 17 6. LA COSTITUZIONE DEL CARTELLO MONDIALE DELL'ACCIAIO (ED.
COMUNITA DELL'ACCIAIO - 1926), LA SUCCESSIVA COSTITUZIONE DELL'ACCORDO
INTERNAZIONALE DI ESPORTAZIONE DELL'ACCIAIO (1933) E LO SCIOGLIMENTO DEL
CARTELLO (1939) 23 X INDICE SEZIONE II - LE PREOCCUPAZIONI
INTERNAZIONALI RIGUARDO AI CARTELLI INDUSTRIALI (1927) E I TENTATIVI DI
UNIFICAZIONE EUROPEA FONDATA SUI CARTELLI (1930) 7. LA CONFERENZA DELLA
SOCIETA DELLE NAZIONI DEL 1927 E L'INCAPACITA DI PREVEDERE UN CONTROLLO
INTERNAZIONALE DEI CARTELLI 32 8. IL PROGETTO BRIAND DEL 1929 E IL
FALLIMENTO DELLA COMMISSIONE DI STUDIO SULL'UNIONE EUROPEA DEL 1931. LE
MODALITA DI RIAVVICINAMENTO ECONOMICO PROPOSTE DALLA COMMISSIONE DI
STUDIO PER L'UNIONE EUROPEA 37 9. I PRIMI RISULTATI POSITIVI RELATIVI AL
CONTROLLO DEI CARTELLI TRAMITE IL DIRITTO INTERNAZIONALE: IL CARTELLO
DELLO STAGNO DEL 1931 41 SEZIONE IH - // RAPPORTO TRA I SINGOLI STATI E
LA CARTELLIZZAZIONE: LA NASCITA DEL DIRITTO STATALE DEI CARTELLI (1922
-1933) 10. LA NASCITA DEL DIRITTO STATALE DEI CARTELLI NEGLI ANNI '20.
LE NORMATIVE DI CONTROLLO DEI CARTELLI NELLA REPUBBLICA TEDESCA, NELLA
REPUBBLICA FRANCESE E NEL REGNO D'ITALIA. . 42 CAPITOLO II LO
SCIOGLIMENTO DEL CARTELLO MONDIALE DELL'ACCIAIO, LA NASCITA DELLA CECA E
IL FALLIMENTO DELLA CED 11. IL PROBLEMA DEL COMMERCIO EUROPEO DOPO LA
SECONDA GUERRA MONDIALE. I PROBLEMI CONSEGUENTI ALLO SCIOGLIMENTO DEL
CARTELLO MONDIALE DELL'ACCIAIO 49 12. I TENTATIVI DI RICOSTITUIRE IL
CARTELLO DELL'ACCIAIO. LA "DICHIARAZIONE SCHUMAN", L'ASSENZA DEL
RIFERIMENTO A NORMATIVE ANTITRUST E I DUBBI DI MONNET RIGUARDO ALLA
NATURA DELL'ORGANIZZAZIONE. LA PREVISIONE DELLE NORME ANTITRUST NEL
TRATTATO CECA E L'INFLUENZA DEGLI STATI UNITI D'AMERICA 52 13. IL
TRATTATO CECA, LE RELATIVE FINALITA E IL CONCETTO DI "CONCORRENZA
NORMALE". LE NORME ANTITRUST DEL TRATTATO 54 14. IL FALLIMENTO DELLA CED
E L'INCAPACITA DEGLI STATI DI CREARE UN'ORGANIZZAZIONE POLITICA EUROPEA
57 CAPITOLO III LA "CRISI" IN EUROPA DELLA FORMA "STATO" E LA
"NECESSITATA" ISTITUZIONE DELLA CEE. LA NASCITA DEL DIRITTO COMUNITARIO
DELLA CONCORRENZA 15. LA CONFERENZA DI MESSINA E LA "RELAZIONE SPAAK".
LE DIFFERENZE TRA IL PROGETTO DELLA COMMISSIONE DI STUDIO PER L'UNIONE
EUROPEA DEL 1930 E LA "RELAZIONE SPAAK" DEL 1955 59 16. L'ISTITUZIONE
DEL TRATTATO CEE. IL MERCATO COMUNE COME SPAZIO FONDATO SULLA
CONCORRENZA TRA IMPRESE E I SUOI "NEMICI": LA NASCITA DELLA RES PUBLICA
COMUNITARIA. LA PREVISIONE DI UNA NORMATIVA ANTITRUST E IL PASSAGGIO DAL
DIRITTO STATALE DEI CARTELLI AL DIRITTO COMUNITARIO DELLA CONCORRENZA 60
INDICE XI 17. BREVI CENNI SUL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA DAL
TRATTATO CEE AL TRATTATO COSTITUZIONALE 65 18. I CARTELLI INDUSTRIALI E
IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA DEL XX SECOLO: UNA PROSPETTIVA
STORICA. LE "RICADUTE" DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA TRA IMPRESE NEL
MERCATO INTERNO (ARTT. 81 E 82 TCE * ARTT. 161 E 162 COST. EU.)
SULL'UGUAGLIANZA DEGLI STATI MEMBRI TRA DI LORO (ART. 5 COST. EU.) E
SULL'ISTITUZIONE DELLA "CITTADINANZA EUROPEA" (ART. 10 COST. EU.). IL
DIRITTO DI INIZIATIVA ECONOMICA E IL FUTURO DELL'UNIONE EUROPEA 72 PARTE
SECONDA LA COMPETENZA .4AR777XI/SREUROPEA CAPITOLO I LA COMPETENZA
ANTITRUST EUROPEA: REDAZIONE, ATTUAZIONE E CONTENUTO DEI DIVIETI SEZIONE
I - LA COMPETENZA ANTITRUST DEL TRATTATO CE (ARTT. 81 - 85 TCE) E DEL
TRATTATO COSTITUZIONALE (ARTT. 161 -165 COST. EU.) 19. LA COMPETENZA
ANTITRUST DEL TRATTATO CE: GLI ARTT. 81 * 85 TCE. LE MODIFICHE APPORTATE
DAL TRATTATO COSTITUZIONALE (ARTT. 161 * 165 COST. EU.) 79 20. IL RUOLO
DEL DIRITTO ANTITRUST NEL TRATTATO CE (ARTT. 2, 3, 81, 82 TCE) E NEL
TRATTATO COSTITUZIONALE (ARTT. 3,13,161,162 COST. EU.) 84 21. IL
CONCETTO DI DIRITTO ANTITRUST: LA DIFFERENZA TRA NORMATIVA A TUTELA
DELLA CONCORRENZA E NORMATIVA DI REGOLAMENTAZIONE DELLA CONCORRENZA 86
SEZIONE II - 1 DIVIETI ANTITRUST DEL TRATTATO CE (ARTT. 81 E 82 TCE) E
DEL TRATTATO COSTITUZIONALE (ARTT. 161 E 162 COST. EU.) SOTTOSEZIONE I
-HA REDAZIONE E L'ATTUAZIONE DEL DIVIETO DI INTESE ANTICONCORRENZIALI
(ART. 81 TCE, ART. 161 COST. EU.) 22. LA DICHIARAZIONE SPAAK E LE NORME
ANTITRUST DEL TRATTATO CEE (1957). LA DISCIPLINA DEI CARTELLI
INDUSTRIALI IN FRANCIA E IN GERMANIA NEGLI ANNI '50 E LA RELATIVA
INFLUENZA SULLA REDAZIONE DELL'ART. 81 TCE 91 23. LA REDAZIONE DELL'ART.
81 TCE. LA PROPOSTA FRANCESE E LE "DIFFICOLTA" DELLA RAPPRESENTANZA
TEDESCA. IL COMPROMESSO DI VON DER GROEBEN 96 24. L'ATTUAZIONE DELL'ART.
81(3) TCE AI SENSI DEL REG. 17/62. L'INFLUENZA DELLA SCUOLA DI FRIBURGO
E DI E.-J. MESTMACKER NELLA SUCCESSIVA PRASSI DI APPLICAZIONE DELL'ART.
81(1) TCE 100 25. L'ATTUAZIONE DELL'ART. 81 TCE AI SENSI DEL REG. 1/03.
I LIMITI DELL'APPLICAZIONE DELL'ART. 81(3) TCE EX REG. 17/62 E IL "LIBRO
BIANCO SULLA MODERNIZZAZIONE". L'ART. 1 DELLA PROPOSTA DI REGOLAMENTO
DEL 2000 DELLA COMMISSIONE 102 XII INDICE 26. L'ATTUAZIONE DELL'ART.
81(3) TCE AI SENSI DEL REG. 1/03. L'ART. 2 REG. 1/03 E L'ONERE DELLA
PROVA DELLA VIOLAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST CE 105 27. LA CRITICA DI
E.-J. MESTMACKER ALLA LEGITTIMITA DELL'ART. 1 REG. 1/03 108 SOTTOSEZIONE
II - LA REDAZIONE E L'ATTUAZIONE DEL DIVIETO DI ABUSO DI POSIZIONE
DOMINANTE (ART. 82 TCE, ART. 162 COST. EU.) 28. LA DICHIARAZIONE SPAAK E
LA DISCUSSIONE SULLA DISCIPLINA DEI COMPORTAMENTI MONOPOLISTICI DELLE
IMPRESE: LA REDAZIONE DELL'ART. 82 TCE 110 29. L'ART. 82 TCE,
L'ATTUAZIONE E T'EFFETTO DIRETTO" DELLA NORMA 114 SOTTOSEZIONE III - II
CONTENUTO E LE FINALITA DEI DIVIETI ANTITRUST EUROPEI. 30. IL CONTENUTO
DEI DIVIETI ANTITRUST EUROPEI: A) LE ANALOGIE TRA LE DUE NORME 116 31.
(SEGUE) B) LE DIFFERENZE TRA LE DUE NORME 120 32. (SEGUE) E) LE FINALITA
DELLE DUE NORME: L'INFLUENZA DELLA SCUOLA DI FRIBURGO E LA MODIFICA
PREVISTA NELLA COMUNICAZIONE DEL 2004 SULL'APPLICAZIONE DELL'ART. 81(3)
TCE 123 33. (SEGUE) D) LE DIFFERENTI FINALITA DEL DIRITTO ANTITRUST CE E
DEL DIRITTO ANTITRUST DEGLI STATI MEMBRI. L'ERRONEITA DELL'IMPOSTAZIONE
CHE SOSTIENE L'APPLICAZIONE GENERALE DEL DIRITTO ANTITRUST STATALE IN
SOSTITUZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO PER TUTELARE IL MERCATO
INTERNO 137 SOTTOSEZIONE IV - II CAMPO DI APPLICAZIONE DEI DIVIETI
ANTITRUST EUROPEI. 34. IL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST
EUROPEO. LE VIOLAZIONI CHE NON DETERMINANO UN PREGIUDIZIO SENSIBILE SUL
COMMERCIO INTENTATALE 138 35. IL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL DIRITTO
ANTITRUST EUROPEO E LA RELATIVA FUNZIONE: L'IRRAGIONEVOLEZZA DELLA
RICHIESTA DI RIDUZIONE DEL CAMPO DEI DIVIETI ANTITRUST EUROPEI 141
CAPITOLO II IL RAPPORTO TRA COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA E NORMATIVE
DEGLI STATI MEMBRI SEZIONE I-LA RIPARTIZIONE DELLA COMPETENZA ANTITRUST
EUROPEA TRA LIVELLO COMUNITARIO E LIVELLO DEGLI STATI MEMBRI. I LIMITI
DI APPLICABILITA DELL'ARI. 5 TCE. I DUBBI SOLLEVATI DALL'ARI. 13(1)
COST. 36. GLI ASPETTI "VERTICALI" DELLA COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA:
INTRODUZIONE. LA NATURA DELLA COMPETENZA TRASFERITA DAGLI STATI MEMBRI
ALLA CE IN MATERIA ANTITRUST: IL DRITTO ANTITRUST EUROPEO QUALE
COMPETENZA NORMATIVA EX ART. 5(1) TCE ED EX ART. 11(2) COST. EU 143
INDICE XIII 37. I MOTIVI GIURIDICI E STORICI PER LA NON APPLICAZIONE DEL
PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA ALLA COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA. IL
PERICOLO DI FRAINTENDIMENTO CONSEGUENTE ALL'ART. 13(1) COST. EU. IL
DIFFERENTE PROBLEMA DELL'APPLICAZIONE DECENTRATA DEI DIVIETI ANTITRUST
EUROPEI 145 38. L'APPLICABILITA DEL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA ALLA
COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA. LA DISTINZIONE TRA IL PRINCIPIO EX ART.
5(3) TCE E IL PRINCIPIO GENERALE DI PROPORZIONALITA 152 SEZIONE II - LE
NORME CHE REGOLANO I RAPPORTI TRA DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E NORMATIVE
NAZIONALI SOTTOSEZIONE I - II PRINCIPIO GENERALE CHE REGOLA IL RAPPORTO
TRA DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E NORMATIVE NAZIONALI 39. IL RAPPORTO TRA
COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA E NORMATIVE NAZIONALI. IL PRINCIPIO DI
SOLUZIONE DEI CONFLITTI TRA DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E NORMATIVE
NAZIONALI: IL PRINCIPIO DELL'EFFETTO UTILE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPE
O 155 40. L'ERRONEITA DELLA TESI CHE DISTINGUE DUE FILONI
GIURISPRUDENZIALI CE: IL PRIMO RELATIVO AI RAPPORTI TRA DIRITTO
ANTITRUST CE E DIRITTO ANTITRUST DEGLI STATI MEMBRI; IL SECONDO RELATIVO
AI RAPPORTI TRA DIRITTO ANTITRUST CE E NORME NAZIONALI RELATIVE ALLE
FATTISPECIE DISCIPLINATE DAGLI ARTT. 81 E 82 TCE 160 SOTTOSEZIONE II -
LA DISCIPLINA EMANATA EX ART. 83(2) LETT. E TCE E IL RAPPORTO TRA IL
DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E LE NORMATIVE NAZIONALI 41. IL RAPPORTO TRA
IL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E LE NORMATIVE NAZIONALI COSI COME REGOLATO
DAL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO (ARTT. 84 E 85 TCE - ARTT. 164 E 165 COST.
EU.) E DAL SISTEMA ANTITRUST EX REG. 17/62 162 42. L'ART. 3 DELLA
PROPOSTA DI REGOLAMENTO DEL 2000 E LA PREVISIONE DELLA COMPETENZA
ESCLUSIVA DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO QUALE NATURALE EVOLUZIONE DELLA
PRASSI DELLA COMMISSIONE. I CASI AIRTOURS E CARNIVAL E IL RUOLO DI
"CONTROPOTERE" DELLE AUTORITA NAZIONALI 164 43. L'ART. 3 REG. 1/03 E IL
RAPPORTO TRA IL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E LE NORMATIVE NAZIONALI IN
MATERIA DI CONCORRENZA. L'ART. 3(1) REG. 1/03 E LA MODIFICA DELLA
PROPOSTA DI REGOLAMENTO DEL 2000. LA FUNZIONE DELL'ART. 3(1) REG. 1/03
169 44. L'ART. 3(2) REG. 1/03 E IL RAPPORTO TRA DIRITTO ANTITRUST
EUROPEO E NORMATIVE A TUTELA DELLA CONCORRENZA DEGLI STATI MEMBRI. LA
DIFFERENTE FINALITA DELL'ART. 3(1) E DELL'ART. 3(2) REG. 1/03. LE
MOTIVAZIONI ADDOTTE DALLA COMMISSIONE E DAL CONSIGLIO PER L'EMANAZIONE
DELL'ART. 3(2) REG. 1/03. L'(ERRONEA) TESI DELLA COMMISSIONE RIGUARDO
ALLA "COMPETENZA" ANTITRUST EUROPEA QUALE "COMPETENZA ESCLUSIVA" 170 45.
L'ILLEGITTIMITA DELL'ART. 3(2) REG. 1/03 PER VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI
PROPORZIONALITA: A) L'INIDONEITA DELL'ART. 3(2) REG. 1/03 AL
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELL'ART. 3(1) LETT. G TCE 177 46.
(SEGUE) B) L'ILLEGITTIMITA DELL'ART. 3(2) REG. 1/03 IN QUANTO NORMA CHE
ECCEDE QUANTO E NECESSARIO AL RAGGIUNGIMENTO DELLE FINALITA DELL'ART.
3(1) LETT. G TCE 181 47. LA NON IRRILEVANZA DELLA SCELTA DI APPLICARE AD
UNA FATTISPECIE IL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO O IL DIRITTO ANTITRUST
STATALE: A) LE FINALITA DIFFERENTI; B) IL FEDERALISMO ANTITRUST XIV
INDICE EUROPEO; E) IL DIFFERENTE RAPPORTO TRA IL DIRITTO D'AUTORE E IL
DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E STATALE: LA SITUAZIONE ITALIANA 186 48.
L'ART. 3(3) REG. 1/03: A) IL RAPPORTO TRA DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E LE
LEGISLAZIONI NAZIONALI IN MATERIA DI FUSIONI 189 49. (SEGUE) B) IL
RAPPORTO TRA DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E NORMATIVE CHE PERSEGUONO "UN
OBIETTIVO DIFFERENTE DA QUELLO DEGLI ARTT. 81 E 82 TCE". L'APPLICAZIONE
PARALLELA DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E DI NORME NAZIONALI IN MATERIA
DI REGOLAMENTAZIONE DELLA CONCORRENZA 191 SOTTOSEZIONE III - LA
VINCOLATIVITA PER I SINGOLI DI MISURE NAZIONALI IN VIOLAZIONE DEL
PRINCIPIO DELL'EFFETTO UTILE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E DELL'ART.
3(2) REG. 1/03 50. LA VINCOLATIVITA DELLE MISURE NAZIONALI IN VIOLAZIONE
DEL PRINCIPIO DELL'EFFETTO UTILE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E DELL'
ART. 3(2) REG. 1/03.1 PROCEDIMENTI PREVISTI DAL REG. 1/03 FINALIZZATI AD
EVITARE DECISIONI NAZIONALI IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO EUROPEO (RINVIO)
194 PARTE TERZA IL SISTEMA DI APPLICAZIONE ,4AR777XT/SREUROPEO CAPITOLO
I GLI ORGANI E GLI ISTITUTI DEL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO 51. GLI ORGANI
E GLI ISTITUTI DEL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO. LA COMMISSIONE 201 52. LE
AUTORITA NAZIONALI DI TUTELA ANTITRUST 204 53. IL FEDERALISMO ANTITRUST
EUROPEO 206 54. LE GIURISDIZIONI NAZIONALI 209 CAPITOLO II IL SISTEMA DI
TUTELA ANTITRUST DISCIPLINATO DAL TRATTATO CE (ARTT. 84 E 85 TCE) E DAL
TRATTATO COSTITUZIONALE (ARTT. 164 E 165 COST.EU.) SEZIONE I - //
SISTEMA ANTITRUST AMMINISTRATIVO EUROPEO SOTTOSEZIONE I - INTRODUZIONE
55. IL SISTEMA DI TUTELA ANTITRUST EUROPEO DISCIPLINATO DAL TRATTATO CE
E DAL TRATTATO COSTITUZIONALE 214 INDICE XV SOTTOSEZIONE II - LA
COMMISSIONE 56. A) LA COMPETENZA E LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE NEL
SISTEMA ANTITRUST DISCIPLINATO DAL TRATTATO CE E DAL TRATTATO
COSTITUZIONALE 215 57. B) LE SANZIONI COMMINABILI DALLA COMMISSIONE NEL
SISTEMA ANTITRUST DISCIPLINATO DAL TRATTATO CE E DAL TRATTATO
COSTITUZIONALE 216 SOTTOSEZIONE III - LE AUTORITA NAZIONALI ANTITRUST
58. A) LA COMPETENZA, LE DECISIONI E I POTERI ISTRUTTORI DELLE AUTORITA
NAZIONALI 217 59. B) LE SANZIONI COMMINABILI, LE DECISIONI EMANABILI E I
POTERI ISTRUTTORI ESERCITABILI DALLE AUTORITA NAZIONALI 219 SOTTOSEZIONE
IV - I MECCANISMI DI COOPERAZIONE E DI CONTROLLO NEL SISTEMA
AMMINISTRATIVO ANTITRUST 60. A) I MECCANISMI DI "COOPERAZIONE VERTICALE"
NELL'APPLICAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO 220 61. B) I MECCANISMI
DI CONTROLLO DELL'APPLICAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO : IL
PRINCIPIO DI STRETTA "COOPERAZIONE" E IL CONTROLLO "VERTICALE
ASCENDENTE". IL FEDERALISMO ANTITRUST EUROPEO 221 SOTTOSEZIONE V - GLI
EFFETTI DEL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO SUI SISTEMI NAZIONALI ANTITRUST
62. GLI EFFETTI DEL SISTEMA ANTITRUST DISCIPLINATO DAL TRATTATO CE E DAL
TRATTATO COSTITUZIONALE SUI SISTEMI NAZIONALI ANTITRUST 222 SEZIONE II -
LA TUTELA GIURISDIZIONALE DELLE NORME ANTITRUST EUROPEE 63. LA
COMPETENZA E LA PARTECIPAZIONE DEI GIUDICI NAZIONALI AL SISTEMA
ANTITRUST DISCIPLINATO DAL TRATTATO CE E DAL TRATTATO COSTITUZIONALE 223
CAPITOLO III IL SISTEMA DI TUTELA ANTITRUST DISCIPLINATO DAL REG. 17/62
SEZIONE I - II SISTEMA ANTITRUST AMMINISTRATIVO EUROPEO SOTTOSEZIONE I -
INTRODUZIONE 64. IL SISTEMA DI TUTELA ANTITRUST DISCIPLINATO DAL REG.
17/62 226 XVI INDICE SOTTOSEZIONE II - LA COMMISSIONE 65. A) LA
COMPETENZA DELLA COMMISSIONE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL'ART. 81(3)
TCE. LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE DISCIPLINATE DAL REG. 17/62 228 66.
B) LE SANZIONI COMMINABILI DALLA COMMISSIONE E LA DISCIPLINA DELLA
PRESCRIZIONE E DELLA DECADENZA AI SENSI DEL REG. 2988/74 231
SOTTOSEZIONE III - LE AUTORITA NAZIONALI 67. A) LA COMPETENZA DELLE
AUTORITA NAZIONALI E I RAPPORTI CON LA COMPETENZA DELLA COMMISSIONE. IL
CONCETTO DI AUTORITA NAZIONALE ANTITRUST AI SENSI DEL DIRITTO ANTITRUST
EUROPEO 233 68. B) LE SANZIONI COMMINABILI, LE DECISIONI EMANABILI E I
POTERI ISTRUTTORI ESERCITABILI DELLE AUTORITA NAZIONALI 236 SOTTOSEZIONE
IV - 1 MECCANISMI DI COOPERAZIONE E DI CONTROLLO NEL SISTEMA
AMMINISTRATIVO ANTITRUST 69. A) I MECCANISMI DI COOPERAZIONE: A.I) LA
"COOPERAZIONE VERTICALE ASCENDENTE" PREVISTA DAL REG. 17/62.
L'UTILIZZABILITA DELLE INFORMAZIONI ACQUISITE DALLE AUTORITA NAZIONALI
PER L'APPLICAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO E DEGLI STATI MEMBRI
237 70. A.II) LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA COMMISSIONE E AUTORITA
NAZIONALI ANTITRUST.238 71. A.III) LA DISCIPLINA DEL SEGRETO
PROFESSIONALE. I CASI DI PUBBLICAZIONE DELLE INFORMAZIONI ACQUISITE 240
72. B) I MECCANISMI DI CONTROLLO: IL PRINCIPIO DI "STRETTA
COLLABORAZIONE" TRA COMMISSIONE E AUTORITA NAZIONALI. L'ART. 10 REG.
17/62 E LE FASI DI REDAZIONE DELLA NORMA. IL COMITATO CONSULTIVO 241 73.
C) II CONTROLLO SUI GENERIS DEGL I STATI MEMBRI, AI SENSI DEL REG.
17/62, NEI CONFRONTI DELL'ESERCIZIO DEI POTERI ISTRUTTORI DELLA
COMMISSIONE 246 SOTTOSEZIONE V- GLI EFFETTI DEL SISTEMA ANTITRUST
DISCIPLINATO DAL REG. 17/62 SUI SISTEMI NAZIONALI ANTITRUST 74. GLI
EFFETTI DEL SISTEMA ANTITRUST DISCIPLINATO DAL REG. 17/62 SUI SISTEMI
NAZIONALI ANTITRUST 248 SEZIONE II -LA TUTELA GIURISDIZIONALE DELLE
NORME ANTITRUST EUROPEE 75. A) LA COMPETENZA DEI GIUDICI NAZIONALI
RELATIVA AL DIRITTO ANTITRUST. LA COMPETENZA AD APPLICARE L'ART 81(3)
TCE 250 76. B) LE SANZIONI EMANABILI DAI GIUDICI NAZIONALI E LA
PRESCRIZIONE DEI DIRITTI PREVISTI DAGLI ARTT. 81(1) E 82 TCE 252 INDICE
XVII CAPITOLO IV L'EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI TUTELA ANTITRUST EUROPEO
SINO ALLA RIFORMA DEL 2003 SEZIONE I - INTRODUZIONE 77. LE MODIFICHE
DELL'ORDINAMENTO COMUNITARIO E LO SVILUPPO DEL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO
SUCCESSIVAMENTE ALL'EMANAZIONE DEL REG. 17/62 253 SEZIONE II - II
SISTEMA ANTITRUST AMMINISTRATIVO EUROPEO SOTTOSEZIONE I - LA COMMISSIONE
78. L'ECCESSIVO CARICO DI LAVORO DELLA COMMISSIONE A SEGUITO DEGLI
SVILUPPI DELLA CE. LE SOLUZIONI PROCEDIMENTALI INTRODOTTE DALLA
COMMISSIONE 255 79. LA DEFINIZIONE DA PARTE DELLA COMMISSIONE DELLA
"POLITICA DI DECENTRAMENTO" DEGLI ARTT. 81 E 82 TCE A SEGUITO
DELL'EVOLUZIONE DEL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO NEGLI ANNI '90 258
SOTTOSEZIONE II -LE AUTORITA NAZIONALI 80. LA POLITICA DI DECENTRAMENTO
ANTITRUST NEI CONFRONTI DELLA AUTORITA NAZIONALI 261 SOTTOSEZIONE III -
LE ALTRE PARTICOLARITA RILEVANTI NEL RAPPORTO TRA COMMISSIONE E AUTORITA
NAZIONALI 81. I LIMITI DEL REG. 17/62 IN CONSEGUENZA DELLO SVILUPPO DEL
SISTEMA ANTITRUST CE 264 SOTTOSEZIONE IV - GLI EFFETTI DEL SISTEMA
ANTITRUST EUROPEO SUI SISTEMI NAZIONALI ANTITRUST E LA REAZIONE DEGLI
STATI MEMBRI 82. LA "PERDITA DI INDIPENDENZA" DEI SISTEMI ANTITRUST
NAZIONALI RISPETTO AL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO 266 83. LA REAZIONE DEI
SISTEMI ANTITRUST DEGLI STATI MEMBRI A FRONTE DELLA CRESCITA DI
IMPORTANZA DEL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO 268 SEZIONE III - LA TUTELA
GIURISDIZIONALE DELLE NORME ANTITRUST EUROPEE 84. LA POLITICA DI
DECENTRAMENTO ANTITRUST NE I CONFRONTI DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI.
273 XVIII INDICE CAPITOLO V IL SISTEMA DI TUTELA ANTITRUST DISCIPLINATO
DAL REG. 1/03 SEZIONE I - LA "POLITICA DI DECENTRAMENTO" DEL DIRITTO
ANTITRUST EUROPEO E IL REG. 1/03 85. LA POLITICA DI DECENTRAMENTO NEGLI
ANNI '90 E LA MODIFICA DEL REG. 17/62 277 86. LA POLITICA DI
DECENTRAMENTO NELLA PROPOSTA DI REGOLAMENTO DEL 2000 282 87. LA POLITICA
DI DECENTRAMENTO NEL REG. 1/03 E I RELATIVI QUATTRO CRITERI
ORGANIZZATIVI. LA STRUTTURA DEL REG. 1/03 284 88. IL SISTEMA DI TUTELA
ANTITRUST DISCIPLINATO DAL REG. 1/03 IN PROSPETTIVA STORICA: IL
CONTROLLO DEI CARTELLI IN EUROPA NEGLI ANNI '30 DEL XX SECOLO E LA
TUTELA ANTITRUST ALL'INIZIO DEL XXI SECOLO 287 SEZIONE II - II SISTEMA
ANTITRUST AMMINISTRATIVO EUROPEO SOTTOSEZIONE I - LA COMMISSIONE I. - LA
COMPETENZA 89. A) LA COMPETENZA ANTITRUST DELLA COMMISSIONE 291 90. B)
L'ESERCIZIO DELLA COMPETENZA DELLA COMMISSIONE: B.I) LA RIDUZIONE
DELL'ATTIVITA REPRESSIVA DIRETTA: B.I.A) L'ASSENZA DI UN OBBLIGO DELLA
COMMISSIONE DI PERVENIRE A DECISIONI DI MERITO A SEGUITO DI DENUNCE. LA
DECISIONE DI ARCHIVIAZIONE 294 91. (SEGUE) II POTERE DI ARCHIVIAZIONE
DELLE DENUNCE EX ART. 13 REG. 1/03 296 92. B.I.B) LE DECISIONI DELLA
COMMISSIONE FINALIZZATE A NON PERVENIRE AD UNA CONCLUSIONE DI MERITO:
B.I.B.L) LA DECISIONE RELATIVA AGLI IMPEGNI DELLE IMPRESE (ART. 9 REG.
1/03). LE CARATTERISTICHE DELLA DECISIONE RELATIVA AGLI IMPEGNI. LA
NOVITA RISPETTO ALLA FILOSOFIA ANTITRUST DEL REG. 17/62 298 93. (SEGUE)
LA TRASPARENZA DEL PROCEDIMENTO DI NEGOZIAZIONE TRA L'IMPRESA CHE
PROPONE GLI IMPEGNI E LA COMMISSIONE. L'ESPERIENZA STATUNITENSE DEI
CONSENT DECREE E DEL TUNNEY ACT 302 94. (SEGUE) LA "VACILLANTE"
LEGITTIMITA DEGLI ARTT. 5 E 9 REG. 1/03 305 95. (SEGUE) L'EFFETTO DELLA
DECISIONE RELATIVA AGLI "IMPEGNI" EMANATA DALLA COMMISSIONE E DALLE
AUTORITA NAZIONALI SULLA COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA E STATALE 308 96.
(SEGUE) LE CONSEGUENZE SUI SINGOLI DELLE DECISIONI RELATIVE AGLI
"IMPEGNI" 310 97. B.I.B.2) LA CONSTATAZIONE DI INAPPLICABILITA (ART. 10
REG. 1/03) 310 99. B.II) LE LETTERE DI ORIENTAMENTO. LE LETTERE DI
ORIENTAMENTO QUALI PROVVEDIMENTI FINALIZZATI ALLA RIDUZIONE
DELL'INCERTEZZA DELL'APPLICAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO 312 99.
(SEGUE) LA NON VINCOLATIVITA DELLE LETTERE DI ORIENTAMENTO E IL LORO
EFFETTO SULLA DISCREZIONALITA DELLA COMMISSIONE. LA TUTELA
GIURISDIZIONALE DELLE LETTERE DI ORIENTAMENTO 317 100. (SEGUE) II
PARAGONE TRA LETTERE DI ORIENTAMENTO, DECISIONI DI "CONSTATAZIONE DI
INAPPLICABILITA" (ART. 10 REG. 1/03), LETTERE AMMINISTRATIVE (ED.
COMFORT LETTER) E PROVVEDIMENTI DI ATTESTAZIONE NEGATIVA (ART. 2 REG.
17/62) 319 INDICE XIX II. - LE SANZIONI 101. LE AMMENDE (ART. 23 REG.
1/03) E LE PENALITA DI MORA (ART. 24 REG. 1/03). IL SIGNIFICATO
PARADIGMATICO, RISPETTO ALLA "POLITICA DI DECENTRAMENTO ANTITRUST" DEL
REG. 1/03, DELLA PRESCRIZIONE DEL POTERE DELLA COMMISSIONE IN MATERIA DI
IMPOSIZIONE E DI ESECUZIONE DELLE SANZIONI (ART. 25(3) REG. 1/03). IL
PRINCIPIO DELLA DURATA RAGIONEVOLE DEI PROCEDIMENTI 321 SOTTOSEZIONE II
- LE AUTORITA NAZIONALI I. - GLI ORGANI NAZIONALI PARTECIPANTI AL
SISTEMA EUROPEO DI TUTELA AMMINISTRATIVA ANTITRUST 102. LA DISCIPLINA
DEL REG. 1/03 RIGUARDO ALLE AUTORITA NAZIONALI. GLI OBBLIGHI DI
RISULTATO DIRETTI AGLI STATI MEMBRI (ART. 35 REG. 1/03) 330 II. - LA
COMPETENZA 103. A) LA COMPETENZA ANTITRUST DELLE AUTORITA NAZIONALI
(ART. 5 REG. 1/03). I RUOLI SVOLTI DALLA COMMISSIONE E DALLE AUTORITA
NAZIONALI AI SENSI DELLA COMPETENZA ATTRIBUITA EX REG. 1/03 331 104.
(SEGUE) I CASI DI PERDITA DELLA COMPETENZA ANTITRUST DA PARTE DELLE
AUTORITA NAZIONALI (ART. 11(6) REG. 1/03). L'AVOCAZIONE DELLA COMPETENZA
COME FORMA DI COLLABORAZIONE DELLE AUTORITA NAZIONALI NELLA RETE. I
MOTIVI DEL DIVIETO DI PROCEDIMENTI PARALLELI TRA COMMISSIONE E AUTORITA
NAZIONALI AI SENSI DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO 333 105. (SEGUE) LA
NECESSITA DI PREVEDERE PROCEDIMENTI NAZIONALI PER L'APPLICAZIONE DEL
DIRITTO ANTITRUST EUROPEO DA PARTE DELLE AUTORITA NAZIONALI. LA
DISTINZIONE TRA COMPETENZA EX ART. 5 REG. 1/03 E VINCOLI DERIVANTI DAL
DIRITTO ANTITRUST EUROPEO. . 336 106. (SEGUE) I POTERI DELLE AUTORITA
NAZIONALI COMPRESI NELLA COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA:
1'"ARMONIZZAZIONE" DELLE DECISIONI DELLE AUTORITA NAZIONALI. IL POTERE
GENERALE DELLE AUTORITA RELATIVO ALLA REVOCA DELLE AUTORIZZAZIONI DEI
REGOLAMENTI DI ESENZIONE 339 107. B) L'ESERCIZIO DELLA COMPETENZA. LA
FACOLTA DI ARCHIVIAZIONE DELLE DENUNCE E L'OBBLIGO DI INIZIO DI UN
PROCEDIMENTO ISTNITTORIO (L'ART. 5 ULTIMA PARTE REG. 1/03). LA
DIFFERENZA TRA L'OBBLIGO DI APERTURA DI UN PROCEDIMENTO DELLE AUTORITA
NAZIONALI EX ART. 5 ULTIMA PARTE REG. 1/03 E L'OBBLIGO DELLA COMMISSIONE
DI INIZIARE UN PROCEDIMENTO PER CASI DI "INTERESSE COMUNITARIO" 340 108.
(SEGUE) L'APPLICAZIONE UNIFORME DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO (ART.
16(2) REG. 1/03). LA DISTINZIONE TRA L'ART. 16(2) REG. 1/03 E GLI ARTT.
3(2) E 3(3) REG. 1/03 345 109. (SEGUE) L'ESERCIZIO DELLA COMPETENZA
ANTITRUST EUROPEA E LE MODIFICHE NEI RAPPORTI TRA COMMISSIONE E AUTORITA
NAZIONALI EX REG. 1/03 RISPETTO AL REG. 17/62 110. C) I RAPPORTI TRA
COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA E COMPETENZA ANTITRUST STATALE DI CUI SONO
TITOLARI LE AUTORITA NAZIONALI. GLI ASPETTI RELATIVI ALLA LEGGE
ANTITRUST ITALIANA (ART. LL.N. 287/90) 348 XX INDICE III. - LE SANZIONI
111. I POTERI SANZIONATECI DELLE AUTORITA NAZIONALI. LA PRESCRIZIONE E
LA DECADENZA DEI RELATIVI POTERI 353 SOTTOSEZIONE III - I MECCANISMI DI
COOPERAZIONE E DI CONTROLLO NEL SISTEMA AMMINISTRATIVO ANTITRUST I. -
INTRODUZIONE 112. L'ART. 3(1) REG. 1/03, L'"INTER-OPERABILITA" DELLE
AUTORITA NAZIONALI, LA NASCITA DELLA ED. RETE E I PROCEDIMENTI DI
COOPERAZIONE E DI CONTROLLO 357 II. - I MECCANISMI DI COOPERAZIONE 113.
A) LA "COOPERAZIONE VERTICALE". LA COOPERAZIONE "VERTICALE DISCENDENTE":
LA FACOLTA DELLE AUTORITA NAZIONALI DI RICHIEDERE CONSULENZA ALLA
COMMISSIONE PER L'APPLICAZIONE DEL DIRITTO EUROPEO (ART. 11(5) REG.
1/03). LA COOPERAZIONE "VERTICALE ASCENDENTE": I POTERI ISTRUTTORI DELLA
COMMISSIONE DELEGATI ALLE AUTORITA NAZIONALI E DISCIPLINATI DAL REG.
1/03 361 114. B) LA "COOPERAZIONE ORIZZONTALE". L'"INTER-OPERABILITA"
DEI SISTEMI ANTITRUST, LA "COOPERAZIONE ORIZZONTALE" E IL "PRINCIPIO DI
CONCENTRAZIONE DELLA COMPETENZA ANTITRUST EUROPEA": B.I) LA PRIMA FASE
DELLA "COOPERAZIONE ORIZZONTALE" (ART. 11(4) ULTIMA PARTE REG. 1/03) 363
115. (SEGUE) LA DISTRIBUZIONE DEI CASI: I CRITERI DI RIPARTIZIONE
DEFINITI DALLA COMMISSIONE. I CASI ANTITRUST "RI-ATTRIBUITI" E LA TUTELA
DEI DENUNCIANO 367 116. B.II) LA SECONDA FASE DELLA "COOPERAZIONE
ORIZZONTALE". LA DISCIPLINA DELL'ARCHIVIAZIONE DELLE DENUNCE E LA
SOSPENSIONE DEI PROCEDIMENTI DELLE AUTORITA NAZIONALI E DELLA
COMMISSIONE (L'ART. 13 REG. 1/03). L'ART. 13(1) REG. 1/03 E LA
SOSPENSIONE DEL PROCEDIMENTO O L'ARCHIVIAZIONE DELLA DENUNCIA. L'USO
DELLE INFORMAZIONI DELLE AUTORITA NAZIONALI CHE SOSPENDONO O ARCHIVIANO
IL PROCEDIMENTO. 371 117. (SEGUE) L'ART. 13(2) REG. 1/03 E LE
FATTISPECIE "TRATTATE" DALLA COMMISSIONE O DALLE AUTORITA NAZIONALI. LA
CARENTE TUTELA DEI DIRITTI DEGLI ARTT. 81(1) E 82 TCE QUALE PERICOLO
DERIVANTE DALL'ESERCIZIO DELL'ART. 13 REG. 1/03 375 118. B.III) LA TERZA
FASE DELLA "COOPERAZIONE ORIZZONTALE". I POTERI DELLE AUTORITA NAZIONALI
PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA ISPETTIVA SUL TERRITORIO DI ALTRI STATI
MEMBRI (ART. 22(1) REG. 1/03). LA RATTO DELLA NORMA. LA NECESSITA DI
TUTELA DELLE INFORMAZIONI CONSEGUENTE ALLE "COOPERAZIONI ORIZZONTALI"
376 119. C) LE COOPERAZIONI CHE INTERESSANO COMPLESSIVAMENTE LA ED.
RETE; LA DISCIPLINA DELLE INFORMAZIONI ACQUISISTE PER L'APPLICAZIONE DEL
DIRITTO ANTITRUST CE. CI) LA CIRCOLAZIONE ED USO DELLE INFORMAZIONI
ALL'INTERNO DELLA RETE (ART. 12 REG. 1/03). . 379 120. (SEGUE)
L'ECCEZIONE ALLE REGOLE GENERALI DELL'ART. 12 REG. 1/03: L'USO DELLE
INFORMAZIONI ACQUISITE EX REG. 1/03 PER L'APPLICAZIONE DEL DIRITTO
ANTITRUST STATALE (ART. 12(2) ULTIMA PARTE REG. 1/03). LA LIMITAZIONE
DELL'USO DEI DOCUMENTI ACQUISITI E CIRCOLATI NELLA RETE EX REG. 1/03
QUALI MEZZI DI PROVA NEI CONFRONTI DELLE PERSONE FISICHE (ART. 12(3)
REG. 1/03) 382 INDICE XXI 121. (SEGUE) LA RICHIESTA DA PARTE DELLE
IMPRESE DI "TRATTAMENTO FAVOREVOLE" PER LE VIOLAZIONI ANTITRUST
COMPIUTE. L'USO QUALI MEZZI DI PROVA DELLE INFORMAZIONI FORNITE NELLA
RICHIESTA DI "TRATTAMENTO FAVOREVOLE" E "IMMESSE" NELLA RETE. I PRINCIPI
DELINEATI DALLA COMMISSIONE NELLA COMUNICAZIONE SULLA RETE.
L'UTILIZZABILITA DELLE INFORMAZIONI FORNITE QUALI "INDIZI" PER ALTRI
PROCEDIMENTI 385 122. C.2) LA FINALITA DELL'USO DELLE INFORMAZIONI PER
LA COMMISSIONE, LE AUTORITA NAZIONALI E LE GIURISDIZIONI NAZIONALI (ART.
28(1) REG. 1/03) 390 123. C.3) II DIVIETO DI DIVULGAZIONE DELLE
INFORMAZIONI ALL'ESTERNO DELLA RETE. I DOCUMENTI COPERTI DA SEGRETO
D'UFFICIO (ART. 28(2) REG. 1/03). I DOCUMENTI INTERNI DELLA COMMISSIONE
E DELLE AUTORITA NAZIONALI (ART. 27(2) REG. 1/03) 391 III. - I
MECCANISMI DI CONTROLLO 124. I MECCANISMI DI CONTROLLO DELL'APPLICAZIONE
DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO DA PARTE DEGLI ORGANI DEL SISTEMA
AMMINISTRATIVO ANTITRUST 395 125. A) II CONTROLLO "VERTICALE
DISCENDENTE". IL PRINCIPIO DI "STRETTA COLLABORAZIONE NELL'APPLICAZIONE"
DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO QUALE PRINCIPIO DI "CONTROLLO" TRA
COMMISSIONE E AUTORITA NAZIONALI. GLI OBBLIGHI DELLE AUTORITA NAZIONALI
E DELLA COMMISSIONE AL MOMENTO DELL'APERTURA DI PROCEDIMENTI DI
APPLICAZIONE DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO (ARTT. 11(3) E 11(2) REG.
1/03) 397 126. (SEGUE) II PERNO DEL CONTROLLO "VERTICALE DISCENDENTE":
L'ART. 11(4) REG. 1/03 401 127. (SEGUE) II POTERE DI AVOCAZIONE DELLA
COMMISSIONE (ART. 11(6) REG. 1/03) 403 128. (SEGUE) LA RICHIESTA DELLA
COMMISSIONE ALLE AUTORITA NAZIONALI DI ULTERIORI DOCUMENTI PER LA
VALUTAZIONE DEL CASO (ART. 11(4) REG. 1/03). LA CIRCOLAZIONE DELLE
INFORMAZIONI FORNITE ALLA COMMISSIONE ALL'INTERNO DELLA RETE 405 129.
(SEGUE) L'INFLUENZA DEL CONTROLLO "VERTICALE DISCENDENTE." SUL
FEDERALISMO ANTITRUST EUROPEO 407 130. B) II CONTROLLO "COLLEGIALE". LA
DISCUSSIONE DEI CASI IN CORSO DI TRATTAZIONE DA PARTE DELLE AUTORITA
NAZIONALI (ART. 11(4) REG. 1/03). LA RATIO DELL'ISTITUTO 407 131.
(SEGUE) L'INFLUENZA DEL CONTROLLO COLLEGIALE SUL FEDERALISMO ANTITRUST
EUROPEO 411 132. C) II CONTROLLO "VERTICALE ASCENDENTE". L'AUMENTO DEL
POTERE DI CONTROLLO NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE DA PARTE DEGLI STATI
MEMBRI QUALE CONSEGUENZA DELL'AUMENTO DEL POTERE DI CONTROLLO DELLA
COMMISSIONE VERSO GLI STATI MEMBRI. 411 133. (SEGUE) LA COMPOSIZIONE DEL
COMITATO CONSULTIVO (ART. 14 REG. 1/03). LE FUNZIONI MINORI DEL COMITATO
CONSULTIVO 414 134. (SEGUE) LA CONSULTAZIONE DEL COMITATO. IL PARERE
EMESSO DAL COMITATO E LA MOTIVAZIONE DELLE SINGOLE POSIZIONI DEGLI STATI
MEMBRI. IL PROCEDIMENTO DI CONSULTAZIONE SCRITTO E ORALE 416 135.
(SEGUE) I POTERI DI CONTROLLO E D'INFLUENZA DELLE AUTORITA NAZIONALI NEI
CONFRONTI DELLA COMMISSIONE (GLI ARTT. 14(5) E 14(6) REG. 1/03).
L'OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEL PARERE SU RICHIESTA DEL COMITATO 419 136.
D) II COMITATO CONSULTIVO IN "SEDUTA ALLARGATA" E L'INFLUENZA SULLA
POLITICA DI CONCORRENZA EUROPEA (ART. 14(7) ULTIMA PARTE REG. 1/03). IL
RUOLO DEL COMITATO CONSULTIVO IN "SEDUTA ALLARGATA" E LE LETTERE DI
ORIENTAMENTO 421 XXII INDICE IV. - I MECCANISMI DI CONTROLLO DELLE
AUTORITA NAZIONALI E DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI SULL'ESERCIZIO DEI
POTERI ISTRUTTORI DELLA COMMISSIONE 137. I MECCANISMI DI CONTROLLO DELLE
AUTORITA NAZIONALI E DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI SULL'ESERCIZIO DEI
POTERI ISTRUTTORI DELLA COMMISSIONE: UN CONTROLLO SUI GENERIS 425 138.
(SEGUE) LA RICHIESTA DI INFORMAZIONI (ART. 18 REG. 1/03) 427 139.
(SEGUE) II POTERE DI RACCOGLIERE DICHIARAZIONI (ART. 19 REG. 1/03) 429
140. (SEGUE) I POTERI DELLA COMMISSIONE IN MATERIA DI ACCERTAMENTI (ART.
20 REG. 1/03). 430 141. (SEGUE) II CONTROLLO DELLE GIURISDIZIONI
NAZIONALI SULL'ESERCIZIO DEI POTERI DELLA COMMISSIONE IN MATERIA DI
ACCERTAMENTI (ART. 20(7) REG. 1/03) 432 142. (SEGUE) I POTERI DELLA
COMMISSIONE DI ACCERTAMENTO IN "ALTRI LOCALI" (ART. 21 REG. 1/03) 433
143. (SEGUE) GLI ACCERTAMENTI EFFETTUATI DALLE AUTORITA NAZIONALI SU
DELEGA DELLA COMMISSIONE (ART. 22(2) ULTIMA PARTE REG. 1/03) 434
SOTTOSEZIONE IV - GLI EFFETTI DEL SISTEMA ANTITRUST DISCIPLINATO DAL
REG. 1/03 SUI SISTEMI NAZIONALI ANTITRUST 144. GLI EFFETTI DEL SISTEMA
DISCIPLINATO DAL REG. 1/03 SUI SISTEMI ANTITRUST NAZIONALI. LE MODALITA
DI INFLUENZA DEI SINGOLI SISTEMI ANTITRUST DEGLI STATI MEMBRI SUL
SISTEMA ANTITRUST EUROPEO. IL PROBLEMA DEL FINANZIAMENTO DELLE AUTORITA
NAZIONALI 435 SEZIONE III -LA TUTELA GIURISDIZIONALE DELLE NORME
ANTITRUST EUROPEE SOTTOSEZIONE I - LA TUTELA DEGLI ARTT. 81 E 82 TCE DA
PARTE DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI I. - LA COMPETENZA 145. A) LA
COMPETENZA ANTITRUST DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI: A.I) LA "NATURALE"
COMPETENZA DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI AD APPLICARE IL DIRITTO
ANTITRUST EUROPEO (ART. 6 REG. 1/03). L'ART. 6 REG. 1/03 QUALE CONFERMA
DELLA GIURISPRUDENZA SECONDO LA QUALE L'ART. 81(3) TCE NON E NORMA
AVENTE "EFFETTO DIRETTO" 439 146. A.II) LA NON FONDATEZZA DEI
PRESUPPOSTI SULLA BASE DEI QUALI LA COMMISSIONE HA ATTRIBUITO ALLE
GIURISDIZIONI NAZIONALI LA COMPETENZA PER APPLICARE L'ART. 81(3) TCE. IL
LIMITATO DECENTRAMENTO ANTITRUST EUROPE O COME CONSEGUENZA DELL'ASSENZA
DI INCENTIVI RIVOLTI AI PRIVATI AFFINCHE ADISCANO LE GIURISDIZIONI
NAZIONALI 441 147. (SEGUE) II PERICOLO DI UNA INTERPRETAZIONE AMPIA DA
PARTE DEI GIUDICI NAZIONALI DELL'ART. 81(3) TCE E DELL'INSERIMENTO DI
VALUTAZIONI NON STRETTAMENTE COLLEGATE ALLA POLITICA ANTITRUST EUROPEA
444 148. A.III) L'ILLEGITTIMITA DELL'ART. 6 REG. 1/03: A.III.A)
L'ILLEGITTIMITA DELL'ART. 6 REG. 1/03 PER VIOLAZIONE DELL'ART. 83(2)
LETT. B TCE. L'INTERPRETAZIONE TESTUALE E STORICA DELL'ART. 83(2) LETT.
B TCE 446 149. (SEGUE) LA COMPETENZA DEL CONSIGLIO EX ART. 83(2) LETT. B
TCE E LA GIURISPRUDENZA AHMED SAEED FLUGREISEN 451 INDICE XXIII 150.
A.III.B) L'ART. 6 REG. 1/03 E LA VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DELL'EFFETTO
DIRETTO. LA DISTINZIONE TRA "L'APPLICABILITA DIRETTA" DELLE NORME DEI
REGOLAMENTI E "L'APPLICABILITA DIRETTA" (RECTIUS "L'EFFETTO DIRETTO")
DELLE NORME EUROPEE. LA GIURISPRUDENZA COMUNITARIA CHE ESCLUDE T'EFFETTO
DIRETTO" DELL'ART. 81(3) TCE 453 151. (SEGUE) LA DISTINZIONE TRA L'ART.
81(1) E L'ART. 81(3) TCE: LA DISTINZIONE TRA INTERPRETAZIONE E
DISCREZIONALITA. L'INTERPRETAZIONE STORICA DELL'ART. 81(3) TCE. 457
152. (SEGUE) L'(ILLEGITTIMO) "EFFETTO DIRETTO" DELL'ART. 81(3) TCE E LA
TUTELA DEI SINGOLI. 460 153. (SEGUE) L'ART. 81(3) TCE QUALE NORMA AVENTE
EFFETTO DIRETTO E LE NEGATIVE CONSEGUENZE SUI SINGOLI RIGUARDO AL
RISARCIMENTO DEI DANNI PER VIOLAZIONE DELL'ART. 81 TCE 462 154. (SEGUE)
LA MODIFICA DELLA GIURISPRUDENZA EX ART. 81(3) TCE E IL RAFFRONTO CON LA
GIURISPRUDENZA EX ART. 86(2) TCE 466 155. (SEGUE) L'EVENTUALE
RICONOSCIMENTO DA PARTE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'"EFFETTO DIRETTO"
DELL'ART. 81(3) TCE E LA CONSEGUENTE NECESSARIA MODIFICA DI CINQUE
DISTINTI FILONI GIURISPRUDENZIALI. IL RAPPORTO TRA NATURA
DELL'ORDINAMENTO CE E MODIFICA DA PARTE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELLA
GIURISPRUDENZA RELATIVA ALL'ART. 81(3) TCE. . 468 156. B) L'ESERCIZIO
DELLA COMPETENZA. GLI OBBLIGHI PER L'APPLICAZIONE UNIFORME DEGLI ARTT.
81 E 82 TCE 470 157. (SEGUE) LA (PRESUNTA) ILLEGITTIMITA COSTITUZIONALE
DELL'ART. 16(1) REG. 1/03 473 158. C) I RAPPORTI TRA COMPETENZA
ANTITRUST EUROPEA E COMPETENZA ANTITRUST STATALE DI CUI SONO TITOLARI I
GIUDICI NAZIONALI. GLI ASPETTI RELATIVI ALLA LEGGE ANTITRUST ITALIANA
(ART. 1 1. N. 287/90) (RINVIO) 475 II. - LE SANZIONI 159. LE DISCIPLINE
NAZIONALI RELATIVE ALLE CONSEGUENZE DI DIRITTO PRIVATO E DI DIRITTO
PENALE DELLE VIOLAZIONI DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO. LA DISCIPLINA
DELLA PRESCRIZIONI DEI DIRITTI EX ARTT. 81(1) E 82 TCE AI SENSI DEL REG.
1/03 476 SOTTOSEZIONE II - I MECCANISMI DI COOPERAZIONE E DI CONTROLLO
RELATIVI ALLE GIURISDIZIONI NAZIONALI I. - INTRODUZIONE 160. L'ART. 3(1)
REG. 1/03, L'ASSENZA DI "INTER-OPERABILITA" TRA GIURISDIZIONI NAZIONALI,
E TRA GIURISDIZIONI NAZIONALI E COMMISSIONE. I PROCEDIMENTI DI
COOPERAZIONE E DI CONTROLLO 479 II. - I MECCANISMI DI COOPERAZIONE 161.
I MECCANISMI DI COOPERAZIONE DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI PER
L'APPLICAZIONE UNIFORME DEL DIRITTO ANTITRUST EUROPEO: A) II RUOLO DI
AMICUS CURIAE DELLA COMMISSIONE (ART. 15(1) REG. 1/03) 482 162. (SEGUE)
L'INVIO DI INFORMAZIONI DALLA COMMISSIONE ALLE GIURISDIZIONI NAZIONALI.
L'INVIO DI INFORMAZIONI SUI PROCEDIMENTI. L'INVIO DI INFORMAZIONI
COPERTE DAL SEGRETO D'UFFICIO E LA TUTELA DELLE STESSE. I CASI DI
RIFIUTO DI INVIO DELLE INFORMAZIONI AI GIUDICI NAZIONALI DA PARTE DELLA
COMMISSIONE 485 XXIV INDICE 163. (SEGUE) I PARERI IN MERITO A QUESTIONI
RELATIVE ALL'APPLICAZIONE DELLE REGOLE DI CONCORRENZA EUROPEE 489 164.
(SEGUE) LA MANCANZA DI TUTELA GIURISDIZIONALE DEI PARERI DELLA
COMMISSIONE 492 165. B) LA SOSPENSIONE DEI PROCEDIMENTI DEI GIUDICI
NAZIONALI PER EVITARE SENTENZE CONTRASTANTI CON LE DECISIONI DELLA
COMMISSIONE 493 166. C) II RINVIO PREGIUDIZIALE EX ART. 234 TCE 495 III.
-1 MECCANISMI DI CONTROLLO 167. IL RUOLO DI CONTROLLO DELLA COMMISSIONE
NEI CONFRONTI DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI. IL VALORE DELLE
OSSERVAZIONI DELLA COMMISSIONE 495 168. IL RUOLO DI CONTROLLO DELLE
AUTORITA NAZIONALI NEI CONFRONTI DELLE GIURISDIZIONI NAZIONALI. LA
DIFFERENTE FUNZIONE DELLE OSSERVAZIONI DELLE AUTORITA NAZIONALI RISPETTO
A QUELLE DELLA COMMISSIONE 499 169. L'INVIO DA PARTE DELLE GIURISDIZIONI
NAZIONALI ALLA COMMISSIONE E ALLE AUTORITA NAZIONALI DELLE INFORMAZIONI
NECESSARIE PER LA PREPARAZIONE DELLE OSSERVAZIONI. . 502 SEZIONE W -
CONCLUSIONI 170. IL SISTEMA ANTITRUST EUROPEO DISCIPLINATO DAL REG.
1/03: LUCI ED OMBRE DEL REGOLAMENTO 503 INDICE DELLE NORME CITATE 507 |
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