Manuale di diritto dei mercati finanziari:
Gespeichert in:
Format: | Buch |
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Sprache: | Italian |
Veröffentlicht: |
Milano
Giuffrè
2004
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adam_text | MANUALE DIDIRITTO DEI MERCATI FINANZIARI A CURA DI S ANDRO AMOROSINO E
CARLA RABITTIBEDOGNI CON I CONTRIBUTI DI SANDRO AMOROSINO, ROBERTA
ARENA, NATALIA BANCHELLI, SIMON DEMENTI FRANCESCO COSTANTINO, PAOLO
COSTANZO, LAURA D AMBROSIO, RAFFAELE D AMBROSIO, DOMENICO DE FALCO,
ALESSIO DIAMATO, STEFANO FABRIZIO, MADDALENA MARCHESI, ROBERTO
MAVIGLIQ, STEFANIA MONETI, ALESSANDRO PARALUPI, FILIPPO PARRELLA,
ROBERTD POLEGRI, CARLA RABITTI BEDOGNI, SERGIO SALERNO, ROMANA SCIUTO,
FLAVIA SFORZA, MARZIA VITUCCI, MARCO ZECHINI GIUFFRE EDITORE - MILANO
ESDICE PAG- PREMESSA DEI CURATORI XVII NOTIZIE SUGLI AUTORI XXI CAPITOLO
I OGGETTO, PRINCIPI COSTTTUZIONALI», POTERI PUBBLICI E FONTI NORMATIVE
DEI DIRITTI DEI MERCATI FINANZIARI (A CURA DI SANDRO AMOROSINO E NATALIA
BANCHELLI) 1. L OGGETTO (A CURA DI S. AMOROSINO) 1 2. I PRESUPPOSTI
COMUNI . 3 3. I PRINCIPI COSTITUZIONALI» E D APICE COMUNI 6 3.1.
L ART. 47 DELLA COSTITUZIONE 6 3.2. L ART. 41 DELLA COSTITUZIONE 8 3.3.
I PRINCIPI DELLA COSTITUZIONE ECONOMICA » EUROPEA 8 3.4. LE DIRETTIVE
COMUNITARIE 10 4. I TRATTI COMUNI DELL ORGANIZZAZIONE GIURIDICA DEI
MERCATI FINANZIARI . 12 4.1. II SISTEMA DELLE FONTI NORMATIVE 12 4.2.
L ORGANIZZAZIONE PUBBLICA DEI SETTORI FINANZIARI 16 5. LE FONTI DEL
DIRITTO DELL INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA (A CURA DI N. BANCHELLI) 20
CAPITOLO II INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA E STRUMENTI FINANZIARI (A CURA
DI FILIPPO PARRELLA) 1. L INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 29 1.1. L OGGETTO
DEL DIRITTO DEH INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA 29 1.2. L INTERMEDIAZIONE
BANCARIA 30 1.3. L INTERMEDIAZIONE MOBILIARE 31 1.4. L INTERMEDIAZIONE
ASSICURATIVA: POLIZZE COLLEGATE A FONDI ASSI- CURATIVI, A FONDI COMUNI
DI INVESTIMENTO O AD INDICI DI MER- CATO; CONTRATTI DI CAPITALIZZAZIONE
32 VI INDICE 1.5. LE COMMISTIONI SUSSISTENTI FRA LE DIVERSE TECNICHE DI
INTERME- DIAZIONE: LE SINERGIE DI GRUPPO 35 1.5.1. LA COMMISTIONE DEI
CANALI DI DISTRIBUZIONE DEI PRO- DOTTI BANCARI, MOBILIARI E ASSICURATIVI
36 1.5.2. LE ATTIVITA RISPETTIVAMENTE ESERCITABILI DAGLI INTERME- DIARI
BANCARI, MOBILIARI E ASSICURATIVI 37 1.6. I DIVERSI CONCETTI DI
INTERMEDIAZIONE MOBILIARE E DI INTERME- DIAZIONE FINANZIARIA 37 1.7.
ISTANZE DI TUTELA E CENNI SULL ORIGINE DELL ATTUALE CORPUS NOR- MATIVO
AVENTE AD OGGETTO LO SVOLGIMENTO DEI SERVIZI DI INVE- STIMENTO 38 1.7.1.
LA LEGGE N. 216/1974, ISTITUTIVA DELLA CONSOB 40 1.7.2. I CONTROLLI
SULLE EMISSIONI DI STRUMENTI FINANZIARI 40 1.7.3. I CONTROLLI
SULL ATTIVITA DI SOLLECITAZIONE DEL PUBBLICO RI- SPARMIO 42 1.7.4. I
CONTROLLI SULLE ATTIVITA DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE (SERVIZI DI
INVESTIMENTO) 42 1.7.5. I CONTROLLI SUGLI INTERMEDIARI FINANZIARI NON
BANCARI ... 43 1.7.6. I PRINCIPI DEL MUTUO RICONOSCIMENTO E DEL
CONTROLLO DEL PAESE DI ORIGINE 43 1.8. L EVOLUZIONE PARALLELA DELLA
DISCIPLINA DEI MERCATI 44 1.9. QUADRO DI SINTESI 45 1.10. LA CENTRALITA
DELLA NOZIONE DI STRUMENTO FINANZIARIO NEL T.U.F. 46 1.10.1. LA NOZIONE
UNITARIA DI STRUMENTO FINANZIARIO E DI PRO- DOTTO FINANZIARIO 49
CAPITOLO III LAVIGILANZA (A CURA DI LAURA D AMBROSIO) 1. I MODELLI DI
VIGILANZA 55 1.1. VIGILANZA PER SOGGETTI 55 1.2. VIGILANZA PER ATTIVITA
56 1.3. VIGILANZA PER FINALITA 57 1.4. VIGILANZA ACCENTRATA 58 1.5. II
MODELLO ITALIANO E LE POSSIBILI EVOLUZIONI 58 1.6. NATURA E FUNZIONI
DELLE AUTORITA INDIPENDENTI DI VIGILANZA .... 61 2. LE AUTORITA DI
VIGILANZA NEL T.U.F.: POTERI E COMPETENZE 63 2.1. II MINISTERO
DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE 64 2.2. LA CONSOB 64 2.3. LA BANCA
D LTALIA 65 3. I PRINCIPI DELLA VIGILANZA 66 3.1. I PRINCIPI
DELL ATTIVITA DELLE AUTORITA 66 3.2. I PRINCIPI CHE RIGUARDANO I
SOGGETTI VIGILATI 67 INDICE VII 4. LE PRINCIPALI ATTIVITA DI VIGILANZA
69 4.1. VIGILANZA REGOLAMENTARE 70 4.2. VIGILANZA INFORMATIVA 73 4.3.
VIGILANZA ISPETTIVA 74 5. LA VIGILANZA SUI GRUPPI 75 6. LA VIGILANZA SUI
MERCATI E SUGLI EMITTENTI (RINVIO) 76 CAPITOLO IV L INTERMEDIAZIONE
FINANZIARIA E LA GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO (A CURA DI FILIPPO
PARRELLA E LAURA D AMBROSIO) 1. I SERVIZI DI INVESTIMENTO (A CURA DI
FILIPPO PARRELLA) 80 1.1. L ELENCO DEI SERVIZI DI INVESTIMENTO : 80
1.1.1. LA NEGOZIAZIONE 81 1.1.2. II COLLOCAMENTO 82 1.1.3. LA GESTIONE
INDIVIDUATE E DISCREZIONALE DI PATRIMONI.. 83 1.1.4. LA RICEZIONE E
TRASMISSIONE DI ORDINI E LA MEDIAZIONE . 84 1.1.5. LA GESTIONE
MASCHERATA DI PATRIMONI 85 1.2. I SOGGETTI ABILITATI 86 1.2.1. LE
IMPRESE DI INVESTIMENTO 86 1.2.2. LE BANCHE 86 1.2.3. LE POSTE 87 1.2.4.
GLI INTERMEDIARI FINANZIARI ISCRITTI ALL ELENCO DI CUI AL- L ART. 107
DEL T.U.B. 88 1.2.5. LE SOCIETA DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) 89
1.2.6. LE SOCIETA FIDUCIARIE 89 1.2.7. GLI AGENTI DI CAMBIO 91 1.3.
L ESERCIZIO TRANSFRONTALIERO DEI SERVIZI DI INVESTIMENTO 91 1.3.1. I
PRINCIPI DEL MUTUO RICONOSCIMENTO E DEL CONTROLLO DEL PAESE DI ORIGINE
91 1.3.2. LE CONDIZIONI PER L ESERCIZIO TRANSFRONTALIERO DA PARTE DELLE
IMPRESE DI INVESTIMENTO E DELLE BANCHE COMUNI- TARIE ED EXTRACOMUNITARIE
92 1.4. L AUTORIZZAZIONE ALIA PRESTAZIONE DI SERVIZI DI INVESTIMENTO ...
96 1.4.1. LA COMPETENZA AL RILASCIO DELL AUTORIZZAZIONE 96 1.4.2. LE
CONDIZIONI PER IL RILASCIO DELL AUTORIZZAZIONE ALLE BANCHE ED AGLI
INTERMEDIARI FINANZIARI 97 1.4.3. LE CONDIZIONI PER IL RILASCIO
DELL AUTORIZZAZIONE ALLE SIM 97 1.4.4. II PRINCIPIO DELLA SANA E
PRUDENTE GESTIONE 99 1.5. II DIFETTO SOPRAWENUTO DELLE CONDIZIONI
DELL AUTORIZZAZIONE .. 100 1.5.1. I REQUISITI DI PROFESSIONALITA E DI
ONORABILITA DEGLI ESPONENTI AZIENDALI E LE CONSEGUENZE DEL LORO DIFETTO
SOPRAWENUTO: DECADENZA O SOSPENSIONE DALLA CARICA .. 101 VIII INDICE
1.5.2. I REQUISITI DI ONORABILITA DEI SOCI RILEVANTI E LE CONSE- GUENZE
DEL LORO DIFETTO SOPRAWENUTO: LA SOSPENSIONE DEL DIRITTO DI VOTO 105
1.5.3. I CONTROLLI SUI TRASFERIMENTI DEI PACCHETTI AZIONARI DELLE SIM
107 1.6. LE ALTRE ATTIVITA ESERCITABILI DAI SOGGETTI ABILITATI 109
1.6.1. I SERVIZI ACCESSORI 110 1.6.2. (SEGUE): LA CONSULENZA FINANZIARIA
112 1.6.3. LE ALTRE ATTIVITA FINANZIARIE 114 1.6.4. LE ATTIVITA CONNESSE
E STRUMENTALI 114 1.7. LE REGOLE DI ORGANIZZAZIONE 114 1.7.1.
L ADEGUATEZZA DEL SISTEMA AMMINISTRATIVO-CONTABILE E LA FUNZIONE DI
CONTROLLO INTERNO 115 1.7.2. LA SEPARAZIONE DELLA GESTIONE INDIVIDUALE E
DELLA CON- SULENZA FINANZIARIA DAGLI ALTRI SERVIZI 116 1.7.3.
L ADEGUATEZZA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI 117 1.8. LE REGOLE DI
COMPORTAMENTO PER INVESTITORI RETAIL E PROFESSIO- NALI 120 1.8.1. GLI
OBBLIGHI INFORMATIVI VERSO LA CLIENTELA 121 1.8.2. GLI OBBLIGHI DI
INFORMARSI SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA DEL CLIENTE E DI VALUTARE
L ADEGUATEZZA DELLE OPERA- ZIONI 122 1.8.3. GLI OBBLIGHI DI
COMPORTAMENTO IN PRESENZA DI CONFLITTI DI INTERESSE E DI PERCEZIONE DI
UTILITA (INDUCEMENTS) ... 124 1.9. II PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE
PATRIMONIALE 126 1.10. LE NORME SPECIALI SUI CONTRATTI DI INVESTIMENTO
127 1.10.1. LA FORMA DEL CONTRATTO DI INVESTIMENTO 128 1.10.2. LA
NULLITA DELLE CLAUSOLE DI RINVIO AGLI USI 130 1.10.3. L INAPPLICABILITA
DELL ECCEZIONE DI GIOCO 130 1.10.4. II CONTENUTO DEI CONTRATTI 131 1.11.
II REGIME SPECIALE DI RESPONSABILITA 133 2. L OFFERTA FUORI SEDE (A CURA
DI FILIPPO PARRELLA) 134 2.1. OFFERTA FUORI SEDE E A DISTANZA 134 2.2.
DEFINIZIONE DELLA FATTISPECIE 135 2.3. L OFFERTA FUORI SEDE COME
FATTISPECIE AUTONOMA RISPETTO AL COLLOCAMENTO 137 2.4. LA DISCIPLINA E
LA SUA RATIO 137 2.5. L OFFERTA FUORI SEDE DI PRODOTTI FINANZIARI E DI
SERVIZI DI INVE- STIMENTO PROPRI E DI TERZI 139 2.6. L OFFERTA FUORI
SEDE DI PRODOTTI E SERVIZI DIVERSI» DA PARTE DELLE IMPRESE DI
INVESTIMENTO 140 2.7. LA DISCIPLINA SPECIALE DELL OFFERTA A DISTANZA 141
2.8. LA FIGURA PROFESSIONALE DEL PROMOTORE FINANZIARIO 142 2.9. LE
REGOLE DI COMPORTAMENTO DEL PROMOTORE FINANZIARIO 144 INDICE IX 2.10. LA
RESPONSABILITA SOLIDALE DELL INTERMEDIARIO PER GLI ILLECITI DEL
PROMOTORE FINANZIARIO 146 2.11. II DIRITTO DI RIPENSAMENTO 147 2.12.
PROSPETTIVE COMUNITARIE DI RIFORMA DELLA DISCIPLINA 149 3. LA GESTIONE
COLLETTIVA DEL RISPARMIO (A CURA DI LAURA D AMBROSIO) . 151 3.1.
INTRODUZIONE 151 3.2. I SOGGETTI AUTORIZZATI 152 3.2.1. LE SGR DI
GESTIONE E LE SGR DI PROMOZIONE 154 3.2.2. LA DISCIPLINA DELPATTIVITA
157 3.3. LA BANCA DEPOSITARIA 159 3.4. I FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO
160 3.4.1. I DIVERSI TIPI DI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO 163 3.5. LE
SICAV 166 CAPITOLO V I MERCATI (A CURA DI RAFFAELE D AMBROSIO, DOMENICO
DE FALCO, FLAVIA SFORZA, ROBERTO MAVIGLIA) 1. L EVOLUZIONE DELLA
DISCIPLINA DEI MERCATI (A CURA DI R. D AMBROSIO, D. DE FALCO, F. SFORZA)
170 1.1. LA LEGISLAZIONE DI BORSA ANTERIORE ALL ISTITUZIONE DELLA CON-
SOB 170 1.2. LA NUOVA DISCIPLINA DELLE BORSE VALORI ED IL CONTROLLO
DELLA CONSOB 170 1.3. LA RIFORMA DELLA DISCIPLINA DEI MERCATI E LA LEGGE
N. 1/1991... 172 1.4. LA PRIVATIZZAZIONE DEI MERCATI: IL D.LGS. N.
415/1996 173 1.5. II COMPLETAMENTO DELLA PRIVATIZZAZIONE ED IL D.LGS. N.
58/1998 . 174 2. II QUADRO ATTUALE DELLA DISCIPLINA DEI MERCATI
REGOLAMENTATI E LA SCELTA DELLA PRIVATIZZAZIONE 176 2.1. LE IMPLICAZIONI
SULLE FONTI DELLA DISCIPLINA 176 2.2. LE IMPLICAZIONI DELLA NUOVA
ORGANIZZAZIONE SUI REGIME DEI CONTROLLI 177 3. I MERCATI RILEVANTI 178
4. LA DISCIPLINA DEI MERCATI AL DETTAGLIO: I CONTROLLI IN SEDE DI
ACCESSO. 179 4.1. L ISTITUZIONE IN ITALIA DI UN NUOVO MERCATO 179 4.2.
L OPERATIVITA IN ITALIA DEI MERCATI ARMONIZZATI 181 4.3. L OPERATIVITA
IN ITALIA DEI MERCATI COMUNITARI NON ARMONIZZATI E DI QUELLI
EXTRACOMUNITARI 182 4.4. L OPERATIVITA ALL ESTERO DEI MERCATI ITALIANI
182 4.5. LA REALIZZAZIONE DI COLLEGAMENTI TELEMATICI CON MERCATI ESTERI
182 5. LA DISCIPLINA DEI MERCATI AL DETTAGLIO: I CONTROLLI SUCCESSIVI
183 5.1. II RIPARTO DEI COMPITI DI VIGILANZA TRA LA CONSOB E LA BANCA
D LTALIA E LE TIPOLOGIE DEI CONTROLLI 183 INDICE 5.2. LA VIGILANZA SULLA
SOCIETA DI GESTIONE DEL MERCATO 184 5.3. LA VIGILANZA SULLA
REGOLAMENTAZIONE DEL MERCATO 185 5.4. LA VIGILANZA SUI MERCATO 185 5.5.
PROWEDIMENTI STRAORDINARI A TUTELA DEL MERCATO E CRISI DELLA SOCIETA DI
GESTIONE 186 6. LA DISCIPLINA SPECIALE DEL MERCATO ALL INGROSSO DEI
TITOLI DI STATO 188 6.1. II MERCATO DEI TITOLI DI STATO 188 6.2. LA
DISCIPLINA CONTENUTA NEL T.U.F. E NEI REGOLAMENTI ATTUATIVI. 189 6.3. LA
VIGILANZA SULL MTS 190 7. LA DISCIPLINA DEI MERCATI ALL INGROSSO DI
STRUMENTI FINANZIARI DIVERSI DAI TITOLI DI STATO 191 8. LA DISCIPLINA
DEI MERCATI NON REGOLAMENTATI (SCAMBI ORGANIZZATI) ... 192 8.1. GLI
SCAMBI ORGANIZZATI (MERCATI NON REGOLAMENTATI) DI STRU- MENTI FINANZIARI
194 8.2. GLI SCAMBI DI FONDI INTERBANCARI 195 9. GLI INTERVENTI
REGOLAMENTARI ESTERNI» SULL OPERATIVITA DEL MERCATO . 195 9.1. LA
TRASPARENZA DEL MERCATO E LA CORRETTA FORMAZIONE DEL PREZZO DEGLI
STRUMENTI FINANZIARI IN ESSO NEGOZIATI 196 9.2. II BUON FINE DEI
CONTRATTI SU STRUMENTI FINANZIARI NON DERIVATI. 198 9.3. COMPENSAZIONE E
LIQUIDAZIONE DELLE OPERAZIONI SU STRUMENTI FINANZIARI NON DERIVATI 199
9.4. COMPENSAZIONE E GARANZIA DELLE OPERAZIONI SU STRUMENTI FI- NANZIARI
DERIVATI 200 9.5. L INTRODUZIONE DI UN SISTEMA A CONTROPARTE CENTRALE
ANCHE PER IL MERCATO CASH 202 9.6. LA DISCIPLINA DELLE INSOLVENZE DI
MERCATO 202 9.7. LA DEFINITIVITA DEL RISULTATO DEI PROCESSI DI
LIQUIDAZIONE 203 9.8. LA VIGILANZA SUI SISTEMI DI COMPENSAZIONE, DI
LIQUIDAZIONE E GARANZIA 204 10. LA DISCIPLINA DELLE GESTIONI ACCENTRATE
DI STRUMENTI FINANZIARI 206 10.1. LA COSTRUZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE
ACCENTRATA DI STRUMENTI FINANZIARI DEMATERIALIZZATI 207 10.2. LA
DISCIPLINA DEI SOGGETTI ABILITATI ALLO SVOLGIMENTO DELL ATTI- VITA DI
GESTIONE ACCENTRATA 209 11. I CONTRATTI DI BORSA E LA PROCEDURA DI
NEGOZIAZIONE (A CURA DI RO- BERTO MAVIGLIA) 211 11.1. LA NOZIONE DI
CONTRATTI DI BORSA 211 11.2. LA TIPOLOGIA DEI CONTRATTI DI BORSA 213
11.3. I CONTRATTI A FERMO 213 11.4. I CONTRATTI A MERCATO LIBERO O A
PREMIO E LE OPZIONI 214 11.5. II RIPORTO ED IL PRESTITO TITOLI 216 11.6.
LA PROCEDURA DI NEGOZIAZIONE DI BORSA ITALIANA 217 11.7. II SISTEMA
ORGANIZZATO DI BORSA ITALIANA: LE PROPOSTE DI NEGO- ZIAZIONE 218 INDICE
XI 11.8. LE FASI DEL MERCATO 219 11.9. L ASTA DI CHIUSURA 220 11.10.1
CONTRATTI CONCLUSI SULL IDEM 221 CAPITOLO VI GLI EMTTTENTI (A CURA DI
MARCO ZECHINI, ALESSANDRO PARALUPI, CARLA RABITTI BEDOGNI, STEFANO
FABRIZIO, ROBERTO POLEGRI E FRANCESCO COSTANTINO) 1. INTRODUZIONE (A
CURA DI ALESSANDRO PARALUPI) 226 1.1. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
226 1.2. L APPELLO AL PUBBLICO RISPARMIO 227 1.3. L AMMISSIONE A
QUOTAZIONE 228 1.3.1. PREMESSA 228 1.3.2. REQUISITI DEGLI EMITTENTI 230
1.3.3. REQUISITI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI 232 1.3.4. II PROSPETTO DI
QUOTAZIONE 233 1.3.5. PROCEDURA PER L AMMISSIONE A QUOTAZIONE 234 1.4.
GLI EMITTENTI QUOTATI 238 1.5. EMITTENTI STRUMENTI DIFFUSI 239 2. LA
SOLLECITAZIONE ALL INVESTIMENTO (A CURA DI MARCO ZECHINI - PARA- GRAFI
2.1.-2.8. - E ALESSANDRO PARALUPI - PARAGRAFI 2.9.-2.15.) 241 2.1.
DEFINIZIONE DELLA SOLLECITAZIONE ALL INVESTIMENTO 241 2.2. II CARATTERE
PUBBLICO DELLA SOLLECITAZIONE 243 2.3. L OGGETTO DELL ATTIVITA DI
SOLLECITAZIONE 243 2.4. LA DISCIPLINA DELL ATTIVITA: GLI OBBLIGHI DI
COMUNICAZIONE PRE- VENTIVA ED IL PROSPETTO INFORMATIVO 245 2.5. FINALITA
DEL PROSPETTO INFORMATIVO 248 2.6. L ISTRUTTORIA DELLA CONSOB E
L AUTORIZZAZIONE ALIA PUBBLICA- ZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO 249 2.7.
LA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO 251 2.8. L AGGIORNAMENTO DEL
PROSPETTO INFORMATIVO 252 2.9. ULTERIORI OBBLIGHI INFORMATIVI A CARICO
DEI SOGGETTI INTERESSATI DALLA SOLLECITAZIONE 253 2.10. LA POSSIBILITY
DI PUBBLICIZZARE LA SOLLECITAZIONE MEDIANTE AN- NUNCI 254 2.11. MODALITA
DI SVOLGIMENTO DELLA SOLLECITAZIONE E REGOLE DI COR- RETTEZZA 256 2.12.
MODALITA DI SVOLGIMENTO DELLA COMPRAVENDITA DEI PRODOTTI FI- NANZIARI
258 2.13. I CASI DI ESENZIONE 259 2.14. I POTERI DELLA CONSOB RISPETTO
ALPATTIVITA DI SOLLECITAZIONE . 263 2.15. LA RESPONSABILITA DA
PROSPETTO: PROFILI CIVILISTICI E PENALISTICI. 265 XII INDICE 3. LE
OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO E SCAMBIO (A CURA DI CARLA RABITTI
BEDOGNI) 266 3.1. INTRODUZIONE 266 3.2. I PRINCIPI DEL T.U.F. IN MATERIA
DI OPA 267 3.3. TRASPARENZA DELL OFFERTA E PASSIVITY RULE 271 3.3.1. II
NESSO TRA TRASPARENZA E PASSIVITY RULE 271 3.3.2. LA PASSIVITY RULE NEL
T.U.F 272 3.3.3. II DOCUMENTO DI OFFERTA ED IL COMUNICATO DELL EMIT-
TENTE 273 3.4. LA DISCIPLINA DEL PROCEDIMENTO D OFFERTA 275 3.4.1. LE
REGOLE DI TRASPARENZA E DI CORRETTEZZA DELLE OPERA- ZIONI SUI PRODOTTI
FINANZIARI OGGETTO DELL OFFERTA 275 3.4.2. LE OFFERTE CONCORRENTI 275
3.4.3. LA TEMPISTICA DELL OPA 277 3.5. L OPA OBBLIGATORIA 278 3.5.1. II
CONCETTO E LA SOGLIA 278 3.5.2. II CORRISPETTIVO 280 3.5.3. II
QUANTITATIVE OGGETTO DELL OFFERTA 281 3.6. L OPA OBBLIGATORIA: AMBITO DI
RILEVANZA DELLA DISCIPLINA E IN- TERESSI TUTELATI 281 3.6.1. LA
RILEVANZA DEGLI ACQUISTI INCREMENTALI 282 3.6.2. GLI ACQUISTI INDIRETTI
282 3.6.3. L AZIONE DI CONCERTO 283 3.7. LE DEROGHE ALL OBBLIGO DI OPA
284 3.8. L OPA RESIDUALE ED IL DIRITTO DI ACQUISTO 285 3.9. II RAPPORTO
CON LA DISCIPLINA ANTITRUST E CON LE DISCIPLINE SET- TORIALI RELATIVE A
PARTICOLARI CATEGORIE DI IMPRESE 287 3.9.1. L OPA QUALE OPERAZIONE DI
CONCENTRAZIONE 287 3.9.2. L OPA SULLE BANCHE 288 4. LA DISCIPLINA
DELL INFORMAZIONE SOCIETARIA. ANALISI ECONOMICA E RE- GOLAMENTARE (A
CURA DI STEFANO FABRIZIO) 290 4.1. INTRODUZIONE 290 4.2. I PRESUPPOSTI
ECONOMICI DI UNA DISCIPLINA DEU INFORMATIVA SO- CIETARIA 292 4.2.1. LE
FUNZIONI ASSOLTE DALL INFORMATIVA 295 4.2.2. I DESTINATARI DEI FLUSSI
INFORMATIVI 296 4.2.3. I SOGGETTI CHE GENERANO I FLUSSI INFORMATIVI E LE
MODA- LITA DI TRASMISSIONE E DI DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI. 299 4.3.
LA DISCIPLINA DEU INFORMATIVA SOCIETARIA 300 4.3.1. L EVOLUZIONE DELLA
DISCIPLINA 301 4.3.2. LE NORME COMUNITARIE 303 4.3.3. II QUADRO ATTUALE
DI RIFERIMENTO: IL TESTO UNICO DELLA FINANZA (T.U.F.) 303 4.4.
CLASSIFICAZIONI DEU INFORMATIVA SOCIETARIA 305 INDICE XIII 4.5.
L INFORMATIVA ECCEZIONALE »: IL PROSPETTO INFORMATIVO PER L AMMISSIONE
A QUOTAZIONE 309 4.6. L INFORMATIVA PERIODICA» 313 4.7. L INFORMATIVA
CONTINUA » (O SUI FATTI RILEVANTI») 314 4.7.1. LE CARATTERISTICHE
DEU INFORMATIVA CONTINUA 315 4.7.2. GLI EVENTI PRICE SENSITIVE 317
4.7.3. I SOGGETTI OBBLIGATI 318 4.7.4. OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE IN
PRESENZA DI RUMORS 319 4.8. L INFORMATIVA EPISODICA » 320 4.8.1. I
CONFLITTI D INTERESSI E L INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI
CORRELATE » 321 4.9. L INFORMATIVA VOLONTARIA »: LE INFORMAZIONI
PREVISIONALI E I PROFIT WARNING 324 4.9.1. II DIVIETO DI SELECTIVE
DISCLOSURE 325 4.10. ALTRE INFORMATIVE DESTINATE AL PUBBLICO 326 4.11.
LA DISCLOSURE SUI RAPPORTI INTERNI (INTERNAL DEALING) 327 4.12. LE
RICHIESTE IN VIA PARTICOLARE 330 4.13. LE COMUNICAZIONI ALIA CONSOB 330
4.14. LA TRASPARENZA DEGLI ASSETTI PROPRIETARI. COSTI E BENEFICI DI UNA
REGOLAMENTAZIONE 331 4.14.1. LE PARTECIPAZIONI RILEVANTI 333 4.14.2. LE
PARTECIPAZIONI RECIPROCHE (O INCROCIATE) 336 4.14.3. I PATTI DI
SINDACATO (O PARASOCIALI) 339 4.15. GLI OBBLIGHI INFORMATIVI IN MATERIA
DI STUDI 343 4.16. L INFORMAZIONE FINANZIARIA VIA INTERNET 345 4.17.
STRUMENTI FINANZIARI DIFFUSI TRA IL PUBBLICO 345 4.18. ESENZIONI 346
4.19. LA DISCIPLINA DEU INFORMATIVA SOCIETARIA NEI REGOLAMENTI DELLA
BORSA ITALIANA S.P.A. E NELL AUTOREGOLAMENTAZIONE 347 4.19.1. II NETWORK
INFORMATION SYSTEM (NIS) DELLA BORSA ITA- LIANA S.P.A 348 4.19.2. I
CODICI DI AUTODISCIPLINA 350 5. LA CORPORATE GOVERNANCE NELLE SOCIETA
QUOTATE (A CURA DI ROBERTO POLEGRI) 352 5.1. INTRODUZIONE 352 5.2. LE
MINORANZE AZIONARIE 354 5.3. II COLLEGIO SINDACALE 359 5.4. GLI
AMMINISTRATORI NON ESECUTIVI E I COMITATI INTERNI 366 6. L ATTIVITA DI
REVISIONE CONTABILE E LE SOCIETA DI REVISIONE (A CURA DI FRANCESCO
COSTANTINO) 368 6.1. INTRODUZIONE 368 6.2. L ALBO SPECIALE TENUTO DAUA
CONSOB 369 6.3. CONFERIMENTO DELL INCARICO 370 6.4. II PRINCIPIO DI
INDIPENDENZA 371 XIV INDICE 6.5. LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITA DI
REVISIONE CONTABILE 372 6.6. DENUNCIA DEI FATTI CENSURABILI 375 6.7. LA
RELAZIONE DELLA SOCIETA DI REVISIONE E L ESPRESSIONE DEL GIU- DIZIO 376
6.8. LA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA DI REVISIONE 379 6.9. LA VIGUANZA
SULLE SOCIETA DI REVISIONE 381 CAPITOLO VII DISFUNZIONI, CRISI E
SANZIONI AMMINISTRATTVE E PENALI (A CURA DI ALESSIO DI AMATO, NATALIA
BANCHELLI E SERGIO SALERNO) 1. PREMESSA 383 2. I PROWEDIMENTI INGIUNTIVI
(A CURA DI ALESSIO DI AMATO) 384 2.1. INTRODUZIONE 384 2.2. I
PROWEDIMENTI INGIUNTIVI NEI CONFRONTI DEGLI INTERMEDIARI NAZIONALI,
COMUNITARI ED EXTRACOMUNITARI (ARTT. 51 E 52 T.U.F.) 385 2.3. LA
SOSPENSIONE DEGLI ORGANI AMMINISTRATIVI DI SIM, SGR, SI- CAV E BANCHE
(ARTT. 53 T.U.F. E 76 T.U.B.) 386 2.4. I PROWEDIMENTI INGIUNTIVI
RELATIVI ALL ATTIVITA DI OFFERTA DI OR- GANISMI D INVESTIMENTO
COLLETTIVO DEL RISPARMIO ESTERI ED AI PROMOTORI FINANZIARI (ARTT. 54 E
55 T.U.F.) 387 3. I PROWEDIMENTI DI CRISI (A CURA DI ALESSIO DI AMATO)
388 3.1. INTRODUZIONE 388 3.2. L AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA 390 3.3.
LA HQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA 394 3.4. I SISTEMI DI INDENNIZZO
397 4. LE SANZIONI AMMINISTRATIVE (A CURA DI NATALIA BANCHELLI) 399 4.1.
INTRODUZIONE 399 4.2. I DESTINATARI DEUE SANZIONI AMMINISTRATIVE
PECUNIARIE. II CRITE- RIO DI INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI RESPONSABILI
401 4.3. II PROCEDIMENTO SANZIONATORIO E L OPPOSIZIONE IN SEDE GIURI-
SDIZIONALE 403 4.4. LE SANZIONI APPLICABILI AI PROMOTORI FINANZIARI 407
4.5. LE SANZIONI APPLICABILI AUE SOCIETA DI REVISIONE 408 5. LE SANZIONI
PENALI (A CURA DI SERGIO SALERNO) 409 5.1. PREMESSA 409 5.2. SANZIONI
PENAU IN MATERIA DI INTERMEDIARI E MERCATI 409 5.3. SANZIONI PENALI IN
MATERIA DI EMITTENTI 412 5.4. SANZIONI PENALI IN MATERIA DI REVISIONE
CONTABILE 413 5.5. SANZIONI PENALI IN MATERIA DI MARKET ABUSE: YINSIDER
TRADING.... 414 5.6. ... E L AGGIOTAGGIO SU STRUMENTI FINANZIARI 417
5.7. LA DIRETTIVA CE 03/6 IN MATERIA DI MARKET ABUSE 419 INDICE XV
CAPITOLO VIII LA FINANZA STRUTTURATA (A CURA DI MANIA VITUCCI, SIMON
CLEMENTI, ROBERTA ARENA, ROMANA SCIUTO E MADDALENA MARCHESI) 1. PREMESSA
421 2. LA CARTOLARIZZAZIONE DEI CREDITI (A CURA DI MARZIA VITUCCI, SIMON
CLEMENTI, ROBERTA ARENA) 422 2.1. INTRODUZIONE 422 2.2. FASI
DELL OPERAZIONE 423 2.3. LE ASSET-BACKED SECURITIES. CARATTERISTICHE
PRINCIPALI 425 2.4. RATING E GARANZIE AGGIUNTIVE 428 2.5. VANTAGGI DELLA
CARTOLARIZZAZIONE 430 2.6. LA CARTOLARIZZAZIONE SINTETICA 432 2.7. LA
LEGGE 30 APRILE 1999, N. 130: AMBITO DI APPLICAZIONE 433 2.7.1.
PROGRAMMA DELL OPERAZIONE, REDAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO E
VALUTAZIONE DEL MERITO DEL CREDITO 434 2.7.2. DISPOSIZIONI RIGUARDANTI
LA SOCIETA DI SERVICING 436 2.7.3. LA SOCIETA PER LA CARTOLARIZZAZIONE
DEI CREDITI. L ESIGI- BILITA LIMITATA DEI CREDITI INCORPORATI NEI TITOLI
E LA SE- GREGAZIONE » DEI PORTAFOGLI 436 2.7.4. MODALITA ED EFFICACIA
DELLA CESSIONE. ASPETTI FALLIMEN- TARI 438 2.7.5. I TITOLI EMESSI DALLA
SOCIETA EMITTENTE 440 2.7.6. DISPOSIZIONI FISCALI E DI BILANCIO 441
2.7.7. ALTRE STRUTTURE DI CARTOLARIZZAZIONE 441 2.7.8. DALLA
CARTOLARIZZAZIONE DEI CREDITI ALIA CARTOLARIZZAZIO- NE DEI PROVENTI
DERIVANTI DALLA DISMISSIONE DEL PATRI- MONIO IMMOBILIARE: ANALOGIE E
DIFFERENZE TRA LA LEGGE N. 130/1999 E LA LEGGE N. 410 DEL 23 NOVEMBRE
2001 ... 442 2.7.9. LA CESSIONE DEI BENI AD UNA O PIU SOCIETA VEICOLO
442 2.7.10. L APPORTO DEI BENI PUBBLICI AD UNO O PIU FONDI COMUNI DI
INVESTIMENTO IMMOBILIARE 445 3. LA FINANZA DI PROGETTO (A CURA DI ROMANA
SCIUTO) 446 3.1. CARATTERI GENERALI 446 3.2. II MECCANISMO BASE
SEMPLIFICATO DI UN OPERAZIONE DI FINANZA DI PROGETTO 447 3.3. PROFILI
FINANZIARI E GIURIDICI 448 3.4. I SOGGETTI COINVOLTI NELLE OPERAZIONI DI
PROJECT FINANCING 450 3.5. II PROJECT FINANCING NELLA REALIZZAZIONE
DEGLI INTERVENTI INFRA- STRUTTURALI E DELLE OPERE PUBBLICHE 452 3.6. I
PROCEDIMENTI PER IL RICORSO AL PROJECT FINANCING PE R LA REALIZ- ZAZIONE
DI OPERE PUBBLICHE . 454 3.6.1. LA CONCESSIONE DI COSTRUZIONE E
GESTIONE 454 XVI INDICE 3.6.2. II PROCEDIMENTO EX ARTT. 37-BIS E SS.
DELLA LEGGE N. 109/ 1994 456 3.6.3. LA TUTELA DEI SOGGETTI FINANZIATORI
458 4. I FONDI PENSIONE (A CURA DI MADDALENA MARCHESI) 459 4.1.
INTRODUZIONE 459 4.2. I FONDI PENSIONE 460 4.3. I DESTINATARI 462 4.4. I
FONDI PENSIONE NEGOZIALI: LA COSTITUZIONE 463 4.5. II FINANZIAMENTO 465
4.6. LA GESTIONE FINANZIARIA 466 4.7. L EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI 468
4.8. I FONDI PENSIONE APERTI 469 4.9. LE FORME PENSIONISTICHE
INDIVIDUALI 470 4.10. LA VIGILANZA 470 CAPITOLO IX LE DISCIPLINE DI
CONTRASTO ALLA FINANZA CREVHNALE (A CURA DI STEFANIA MONETI E PAOLO
COSTANZO) 1. LA DISCIPLINA IN MATERIA DI USURA (A CURA DI STEFANIA
MONETI) 473 1.1. INTRODUZIONE 473 1.2. LA DISCIPLINA INTRODOTTA DALLA
LEGGE N. 108 DEL 7 MARZO 1996 . 474 1.3. II MECCANISMO DI DETERMINAZIONE
DELLA SOGLIA USURARIA 476 1.4. LE LACUNE DEL SISTEMA 477 2. LA
DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO (A CURA DI PAOLO COSTANZO) 478 2.1.
INTRODUZIONE 478 2.2. LE PRINCIPALI FONTI INTERNAZIONALI 479 2.2.1. LA
CRIMINALIZZAZIONE » DEL RICICLAGGIO E L AMBITO DEI REATI-PRESUPPOSTO 480
2.2.2. LE MISURE RIVOLTE AL SISTEMA FINANZIARIO 481 3. II SISTEMA
ANTIRICICLAGGIO ITALIANO. LA DISCIPLINA PENALE E LE MISURE PER LA
PREVENZIONE E IL CONTRASTO SUI PIANO FINANZIARIO 483 3.1. LE
DISPOSIZIONI ANTIRICICLAGGIO APPLICABILI ALIA GENERALITY DEI SOGGETTI
484 3.2. GLI OBBLIGHI E I CONTROLLI. L AMBITO SOGGETTIVO DI APPLICAZIONE
PER GLI INTERMEDIARI 485 3.2.1. (SEGUE): L ESTENSIONE REALIZZATA CON IL
D.LGS. N. 374/ 1999 486 3.2.2. I SOGGETTI ESTERI E IL CRITERIO
TERRITORIALE » 488 3.2.3. L IDENTIFICAZIONE DELLA CLIENTELA 489 3.2.4.
LA REGISTRAZIONE E L ARCHIVIO UNICO INFORMATICO 490 3.2.4.1. LA
SEGNALAZIONE DELLE OPERAZIONI SOSPETTE 490 3.2.5. LA SEGNALAZIONE E
L ANALISI DEI DATI AGGREGATI 495 3.3. I CONTROLLI 496
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